Errika Pontevichi – Dialogo tra forme e astrattismo

Informazioni Evento

Luogo
REGGIA DI COLORNO
Piazza Giuseppe Garibaldi 26, Colorno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì – domenica 10-12 15-19
festivi aperto

Vernissage
18/04/2015

ore 17

Catalogo
Catalogo: con testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei.
Artisti
Errika Pontevichi
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale della giovane Errika Pontevichi “Dialogo tra forme e astrattismo” presso il Palazzo Ducale di Colorno.

Comunicato stampa

Sabato 18 aprile alle 17.00 inaugura la mostra personale della giovane Errika Pontevichi “Dialogo tra forme e astrattismo” presso il Palazzo Ducale di Colorno.
“Non è facile trovare nel panorama contemporaneo artistico pittori giovani che abbracciano in un modo così viscerale la tecnica astratto-informale, forse poichè richiede estremo coraggio, l'abbandono del controllo e della leziosità tipici di una certa figurazione a favore di suggestioni antiche, più legate alla tradizione storico-artistica. Errika Pontevichi abbraccia questa modalità stilistica senza alcuna paura, con una potenza realmente densa, che traspare da una pittura materica e intrigante, molto lontana da una interpretazione edulcorata del reale tipica di una sensibilità femminile. “ (Francesca Baboni)
“Scartando la mera riproduzione della realtà o un suo banale surrogato, Errika Pontevichi immerge la propria ricerca nel flusso più stringente dell'espressività pittorica. Una suggestione d'impronta figurativa nutre tale indagine ma non risolve la complessità del reale, il quale manifesta in queste opere tutta la propria fremente molteplicità. Il magma espressivo pare annullare ogni riferimento alla concretezza della visione ma non può ingannare l'occhio sensibile e attento al sentimento che vivifica la realtà. La gestualità riempie con la sua ineluttabile pregnanza le varie composizioni ma anche una ricerca personalissima sul colore che lascia trasparire sempre nuove tonalità.” (Stefano Taddei)

Catalogo con testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei.