Ax Aler – Eros # Power
Esecuzioni capitali, immagini religiose, personal branding and advertising, gadgets, oggetti kitch e icone tragiche sono gli elementi e i soggetti dell’esposizione dell’artista Ax Aler.
Comunicato stampa
Esecuzioni capitali, immagini religiose, personal branding and advertising, gadgets, oggetti kitch e icone tragiche sono gli elementi e i soggetti dell’esposizione dell’artista Ax Aler, allestita a Palazzo Velli di Roma dal 24 Aprile al 12 maggio 2015.
La mostra, presentata da Luca Beatrice, racchiude l’intero percorso creativo dell’artista, presenza anomala nel panorama dell’arte corrente, che realizza ogni sua opera visiva come progetto unico, non ripetibile, atto finale di un processo che unisce esperienze di vita ad immersioni nell’imperialismo delle immagini attraverso il suo originale talento nella mimesi rappresentativa.
Palazzo Velli, l’edificio del ‘400, al centro della caratteristica area di Trastevere, sarà sede di un allestimento specifico in cui sarà presentata tutta la poetica di Ax Aler: un manifesto sul valore e la funzione dell’eros, contrapposto alle tragiche modalità di affermazione del potere.
Dal particolare utilizzo di disegno e fotografia nella stessa opera, all’elaborazione digitale con disinvolti prelievi dalla storia dell’arte o dal bombardamento di immagini del web, sino alla selezione e trasformazione di oggetti di attinenza a casi di vita reale delle persone, la scelta dei media utilizzati da Ax Aler è puramente strumentale al risultato da ottenere: una molteplicità di direzioni di approfondimento, sia tematico, sia formale, che la sua opera stimola.
Le esecuzioni capitali si alternano ai ritratti di giovani ragazze, icone tragiche il cui palpitare alla vita viene reso con l’uso ossessivo di un disegno disciplinato, mentre il pathos morale dei tagli di ogni inquadratura trasforma le immagini del reale in visioni universali e condivisibili.
La visione d’insieme in Eros # Power conferma una cifra stilistica che si qualifica come imperativa richiesta di stop, di momento di riflessione sull’irrealtà dei “giochi” sociali, di pausa necessaria a riprendere contatto con l’essenzialità dell’eros e della bellezza, elementi perturbanti nell’odierno contesto di esasperazione di bisogni immediati di felicità.