Textifood
Sulla scia delle mostre Futurotextiles, Textifood presenta delle fibre provenienti da specie vegetali e persino animali, di cui una parte è commestibile e l’altra viene utilizzata per la creazione tessile. Queste fibre provengono da tutti i continenti.
Comunicato stampa
TEXTIFOOD MOSTRA
L’approccio nuovo dei tessuti del futuro
Arancia, limone, ananas, banana, noce di cocco, ortica, caffè, riso, soia, mais, barbabietola, lino, loto, alghe, funghi, vini, birre, molluschi e crostacei…
Sulla linea delle mostre Futurotextiles, Textifood presenta alcune fibre ricavate da specie vegetali e addirittura animali, di cui una parte è commestibile e l’altra viene invece utilizzata per la creazione tessile.
La volontà è quella di mostrare il campo delle possibili sinergie fra i sistemi produttivi alimentari e quelli tessili.
Queste fibre giungono dai vari continenti e sono studiate dai ricercatori di tutto il mondo per rispondere ai bisogni di un pianeta sempre più responsabile.
Per far conoscere queste stoffe spesso ignote, lille3000 si è rivolta a designer e stilisti consapevoli di una crescita intelligente e sostenibile delle risorse del pianeta, e che in quest’occasione propongono creazioni realizzate con fibre spesso ricavate dai residui dei raccolti.
Artisti come Coralie Marabelle, Christine Phung, Design Percept, L’Herbe Rouge , A+Z design o Egide Paris hanno integrato il risultato delle ricerche tessili incentrate sulla chimica vegetale e il trattamento della biomassa.
Altri, come Eric Raisina, Em Riem, Ditta Sandico, Kristian Von Forselles, Dognin, Nina Gautier…, sono ricorsi a fibre naturali conosciute da secoli e quasi dimenticate.
Altri ancora, come Gary Cass & Donna Franklin, Jonas Edvard o Orange Fiber, hanno creato nei loro laboratori materie innovative e indubbiamente visionarie.
Design : lille3000 / Futurotextiles
Curatrice: Caroline David