“Trittico” è una dinamica strategia espositiva concepita dal Thought Council (Shumon Basar, Nicholas Cullinan, Cédric Libert). Lo spazio ospiterà tre lavori dalla Collezione Prada selezionati per essere esposti a rotazione.
Comunicato stampa
“Trittico” è una dinamica strategia espositiva concepita dal Thought Council (Shumon Basar, Nicholas Cullinan, Cédric Libert). Lo spazio ospiterà tre lavori dalla Collezione Prada selezionati per essere esposti a rotazione. Questo nuovo concept e sistema espositivo si sviluppa su alcune idee fondanti. La prima è che la nostra esperienza dell’arte è sempre relazionale e la sua comprensione avviene attraverso opere, siano esse appartenenti al passato sia contemporanee. La seconda è che una raccolta come la Collezione Prada, che spazia dal XVI al XXI secolo, racchiude linee interpretative inedite, che vanno oltre una lettura tradizionale. Concentrandosi su tre lavori alla volta, “Trittico” rivela similitudini inaspettate tra artisti e pratiche apparentemente diversi. Infine, sottolinea l’importanza dell’esperienza artistica vissuta in prima persona e in condizioni diverse dal canone museale, immergendosi in una tridimensionalità quasi tangibile fatta di verticalità e illuminazione rarefatta -caratteristiche che nessun dispositivo tecnologico potrebbe riprodurre. La prima selezione di “Trittico” comprende “Case II” (1968) di Eva Hesse, “Lost Love” (2000) di Damien Hirst e “1 metro cubo di terra” (1967) di Pino Pascali, tre opere che sviluppano geometrie minimaliste, associando oggetti ed elementi naturali a una forma cubica. Ordine, disordine, complessità dei sentimenti umani si contrappongono ai materiali naturali. Inseriti nei contorni ben delimitati di un cubo, i contenuti divengono un sistema di significato. Un sistema aperto pur essendo apparentemente chiuso.