Friendship Project
Alla Biennale Arte Venezia 2015, Friendship Project segna il ritorno di San Marino. La Repubblica porta alla manifestazione un gemellaggio con la Cina, proponendo 11 selezionatissimi artisti, che porteranno in Laguna opere innovative e di forte impatto
Comunicato stampa
Padiglione ufficiale San Marino
Alla Biennale Arte Venezia 2015, Friendship Project segna il ritorno di San Marino
La Repubblica porta alla manifestazione un gemellaggio con la Cina, proponendo 11 selezionatissimi artisti, che porteranno in Laguna opere innovative e di forte impatto
6 maggio, inaugurazione Spazio Telecom Italia Future Centre; 7 maggio, inaugurazione Ateneo Veneto; 8 maggio inaugurazione Palazzo Rota Ivancich; 9 maggio, apertura al pubblico
San Marino torna a partecipare alla Biennale Arte Venezia, e lo fa in grande stile, proponendo un progetto artistico innovativo e dal grande valore culturale. Si tratta di "Friendship Project", curato da Vincenzo Sanfo, e prevede di accomunare agli artisti sammarinesi gli artisti cinesi, creando una sorta di gemellaggio artistico - culturale tra una delle più piccole e una tra le più grandi repubbliche del mondo, la Repubblica Popolare di Cina. Due paesi che sembrano così distanti, superano le diversità e dialogano insieme, nel nome dell'arte.
Gli artisti, 6 sanmarinesi e 5 cinesi, esporranno le loro opere in spazi espositivi diversi, che verranno aperti per stampa e addetti ai lavori in diverse giornate: 6 maggio ore 16:00, inaugurazione Spazio Telecom Italia Future Centre; 7 maggio ore 16:00, inaugurazione Ateneo Veneto; 8 maggio ore 16:00, inaugurazione Palazzo Rota Ivancich. Infine, il 9 maggio alle ore 10:00 la manifestazione aprirà al grande pubblico.
Tra le opere di maggiore interesse va sicuramente segnalata quella di Liu Ruo Wang, presso lo Spazio Telecom Italia Future Centre. Un branco di quasi cento lupi in ferro realizzati a grandezza naturale, con le enormi fauci aperte e insanguinate, che corrono verso una riproduzione della Pietà di Michelangelo. Questo vuole rappresentare da un lato una denuncia contro chi attacca e distrugge l'arte, dall'altro una condanna contro le persecuzioni religiose, una denuncia quanto mai importante soprattutto perché fatta da un artista cinese che fa suo il grido di dolore di Sua Santità Papa Francesco sul colpevole silenzio del mondo.
L'Ateneo Veneto, che per la prima volta quest'anno apre le sue porte all'arte contemporanea, si tingerà di rosa, con le opere di due artiste donne: Zhang Hong Mei e Eleonora Mazza. Zhang Hong Mei, nota anche come "The queen of art", proporrà un'opera alta 12 metri realizzata direttamente in loco, rivisitando l'antica tecnica delle carte ritagliate usando, però, tessuti ecologicamente compatibili. Zhang Hong Mei propone una rivisitazione in chiave contemporanea delle antiche pitture dell'epoca Han; un'epoca fatta di severità e riflessione, dove con l'uso di pochi ed essenziali colori, principalmente bianco e nero, creano suggestive visioni. Nello stesso spazio troveranno posto anche i dipinti di Eleonora Mazza, un talento di grande qualità che rappresenterà una sorpresa per la straordinaria capacità pittorica e cromatica con la quale sviluppa un suo personale diario intimo. Per l'artista l'essere umano deve cercare di recuperare la propria identità smarrita e la capacità di comunicare. Da questo stato di smarrimento, però, secondo l'artista, l'uomo può uscirvi, basta che voglia interpretare questa indeterminatezza come possibilità di progresso interiore e non come perenne insicurezza. Nelle sue opere ritroviamo un senso di indefinita incertezza, sia collettiva che individuale, dalla quale si evince il profondo percorso di autoanalisi che l'artista ha compiuto.
Di grande spessore anche gli artisti ospitati all'interno di Palazzo Rota Ivancich. Tra questi di particolare interesse risulta Giancarlo Frisoni. Nonostante una formazione da autodidatta, è un artista estremamente completo e maturo, che opera come pittore, scrittore e fotografo. La sua è una pittura ricca e sicura, ben inserita in solide strutture mostra la capacità di comporre e distribuire, la padronanza del gesto e il controllo di tonalità crude e graffianti, ma soffici e dolci che regalano emozioni.
"Friendship Project", curato da Vincenzo Sanfo, organizzatore di fama internazionale, e già curatore della Biennale di Pechino e il progetto che segna il ritorno dello Stato di San Marino alla Biennale Arte 2015 di Venezia dopo alcuni anni di assenza. L'iniziativa prevede di accomunare agli artisti sammarinesi gli artisti cinesi, creando una sorta di gemellaggio artistico - culturale tra una delle più piccole e una tra le più grandi repubbliche del mondo, la Repubblica Popolare di Cina. Il progetto vuole porre l'accento sulla necessità di collaborazione e dialogo tra i popoli, argomento quanto mai di grande attualità visti i tempi in cui viviamo, agitati da una forte incomunicabilità, politica, sociale, economica, religiosa e culturale. "Friendship Project" verrà riproposto nelle prossime edizioni collaborando con la Russia nel 2017 e con gli Stati Uniti d'America nel 2019.
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