Riccardo Nencini – Calligrafia della Luce
Nelle fotografie di Riccardo Nencini la cifra stilistica è un tratto espressivo che, nell’imprimersi attraverso la sensibilità dello sguardo, traccia percorsi di toponomastica di un microcosmo affettivo.
Comunicato stampa
Il concept di Fotografia Europea 2015 riapre il dibattito sull'incerto confine tra natura e artificio nella fotografia contemporanea, riconsiderando l'assunto dell'artista nella consegna di un racconto interpretativo del pianeta.
Il gesto del comporre il disegno di nuove geo-grafie con l'uso della luce e quindi il descrivere la terra tramite segno grafico, rievoca un'attitudine alla scrittura e alla calligrafia che possono definire i nostri confini, interiori e visibili.
Nelle fotografie di Riccardo Nencini la cifra stilistica è un tratto espressivo che, nell'imprimersi attraverso la sensibilità dello sguardo, traccia percorsi di toponomastica di un microcosmo affettivo.
Come per Ansel Adams, il peregrinare ha significato anche di valorizzazione di un territorio, descritto sia con fotografie close-up che con impaginazioni di grande respiro.
Materia di analisi per la ricerca formale è l'elemento naturale, prevalentemente non antropizzato e osservato nel suo manifestarsi come metafora del concetto di vita, con dicotomie insite.
La monumentalità dialoga con l'esistere sofferto e in lotta, la solennità con il decadimento, la forza con la rassegnazione.
L'incondizionata perdita di fede nell'essere umano porta il fotografo a una vocazione all'empatia con l'incontaminato, unico dato salvifico del presente.
Come per Caspar David Friedrich, l'atteggiamento contemplativo di fronte alla stupefacente grandiosità della natura corrisponde a un'esperienza interiore, data dall'esigenza di silenzio e distacco.
La prima formazione di Riccardo Nencini all'istituto d'Arte conferisce un aspetto pittorico al lavoro fotografico, avvicinandolo all'approccio morandiano nella scelta di delicati accordi tonali, così come talvolta restano impressi sulla carta fotografica tenui segni che hanno la morbidezza del carboncino o l'intensità della biacca per lumeggiature.
Fotografia Europea apre le porte per la prima volta oltre i confini della provincia di Reggio Emilia, entrando nelle prestigiose sale della Fondazione Magnani Rocca che premia così il vincitore del primo concorso di fotografia d'arte La Maestà della forma.
Lo scatto, premiato da una giuria che si è fregiata della presenza di Nino Migliori come presidente, è stato realizzato nel percorso espositivo della mostra Manzù/Marino e ritrae in primo piano il volto di bambina di una scultura di Manzù. La fotografia, immersa nella penombra, pare scattata con la luce di una candela così come Nino Migliori ha composto lo Zooforo conservato in Fondazione. La flebile illuminazione mette in risalto quella che appare come una lacrima che scende dal candido viso della fanciulla, quasi in atto di preghiera.
Questa immagine, in dialogo con le venti fotografie selezionate dal lavoro artistico di Riccardo Nencini, sarà presente all'interno di questo importante spazio del circuito Off di Fotografia Europea.