Vittorio Catti – Torino Catti/va 1985/1990
1985/1990. Le fotografie maleducate di Vittorio Catti. Una storia per immagini della Torino sotterranea nella seconda metà degli anni Ottanta: città sempre meno industriale ma non ancora “post”.
Comunicato stampa
Una storia per immagini della Torino sotterranea nella seconda metà degli anni Ottanta: città sempre meno industriale ma non ancora “post”. È questo il senso della mostra che presenta le fotografie di Vittorio Catti, curata da Sergio Bertaccini e Alberto Campo.
Catti è un personaggio che ha condotto una vita avventurosa, fra motocross, cinema e musica, prima del trasferimento in Romania, dove ora vive e lavora. Ai tempi divenne fotografo quasi per caso, immortalando con scatti in bianco e nero sgranati e mossi fino alle conseguenze estreme un panorama umano e geografico in movimento. Era una Torino “cattiva” per i comportamenti e gli orari non più allineati ai ritmi della fabbrica, nottambula e scapestrata, a volte molesta e senz’altro marginale, già “infettata” dai primi flussi migratori provenienti dal Nord Africa.
Le sue foto trovarono subito estimatori fra artisti e riviste, specializzate e non (L’Illustrazione Italiana, Rockstar, Mucchio Selvaggio, Rockerilla, Fare Musica).
Oggi rappresentano un'archologia metropolitana, rievocando luoghi, esperienze e sensazioni, o personaggi dell’epoca.
La personale di Catti è a cura di Sergio Bertaccini e Alberto Campo e si articola in due appuntamenti a inviti (venerdì 15 e sabato 16) e una giornata intera aperta al pubblico (domenica 17, dalle 10 alle 18), alla Sala Lattes, al secondo piano del BasicVillage.