Guim Tió Zarraluki & Conrad Roset – Van Coniguim

Informazioni Evento

Luogo
LOPPIS GALLERIA
Via La Spezia, 90 , Parma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10am – 7pm Monday through Saturday

Vernissage
11/04/2015

ore 17

Contatti
Sito web: http://www.supererror.org
Artisti
Guim Tìo Zarraluki, Conrad Roset
Curatori
Alessandro Chiodo, Elena Saccardi
Generi
arte contemporanea, personale

“Van Coniguim” è un nome che potrebbe far pensare a un’antica dinastia di nobili olandesi ma che invece significa semplicemente “Van Conrad y Guim”, Conrad e Guim vanno, si muovono, esplorano, viaggiano e infine fanno ritorno.

Comunicato stampa

La Galleria Loppis OpenLab di Parma presenta, dall’11 aprile al 6 giugno 2015, “Van Coniguim”, mostra personale di Guim Tiò Zarraluki e Conrad Roset. Curata da Alessandro Chiodo e Elena Saccardi, con un testo di Matteo Bondioli, l’esposizione sarà inaugurata sabato 11 aprile dalle ore 17.00.

Loppis Gallery is pleased to announce
a new incredible exposition
Guim Tio Zarraluki and Corad Roset - VANCONIGUIM
Curated by Elisa Maestri, Elena Saccardi, Alessandro Chiodo

Loppis Galleria è lieta di annunciare
Guim Tio Zarraluki and Corad Roset - VANCONIGUIM

“Van Coniguim” è un nome che potrebbe far pensare a un’antica dinastia di nobili olandesi ma che invece significa semplicemente “Van Conrad y Guim”, Conrad e Guim vanno, si muovono, esplorano, viaggiano e infine fanno ritorno.

Questo perché Guim Tiò Zarraluki e Conrad Roset partono insieme a bordo di un Van carico di tele e colori che scivola sulla strada come un pennello sulla tela. Così facendo tracciano una linea immaginaria che unisce Barcellona, Marsiglia, Nizza, Genova per poi giungere nel cuore dell’Emilia, a Parma. Compagni di viaggio che si mettono in mostra attraverso una personale organizzata dalla Galleria Loppis OpenLab, la quale celebra i due artisti attraverso la realizzazione di una grande opera comune (ma non comune), come fecero a loro tempo Renoir e Monet.

È bene sapere, infatti, che i due artisti non condividono solo la strada ma anche la tela, i loro stili si sovrappongono e diventano il manifesto di un incontro artistico importante atteso dieci anni.

Le doti personali di questi spiriti affini, miscelandosi, compongono una nuova immagine che non appartiene né a Guim Tiò Zarraluki, il pittore, e neppure a Conrad Roset, l’illustratore; il risultato è un’emozione pura che racchiude, nella sua aura impercettibile e delicata, lo sforzo creativo nel trovare l’amalgama giusta per venire alla luce.

I loro modelli provengono da quel "non luogo" che è la rete. È bastato un post ed il giorno dopo ecco materializzarsi nel loro atelier di Barcellona delle persone reali, pronte a posare. I modelli, pressoché sconosciuti, vengono esplorati nei dettagli del volto, nei tratti somatici, negli occhi, sono spogliati dal filtro troppo effimero della "amicizia" virtuale e diventano reali, addirittura familiari.

Ma il bello viene adesso! Perché una volta portati allo scoperto, questi corpi, vengono rigettati in un'altra dimensione astratta, che non è più quella virtuale del web ma quella poetica della tela. Sono i loro occhi che ci rapiscono, i loro gesti cristallizzati in un’istantanea pittorica viva e impalpabile che ci accompagna nel loro intimo con discrezione.

Di fronte a questa verità estatica riaffiorano le nostre emozioni, normalmente sepolte da così tante sovrastrutture: il contesto sociale, l'identità virtuale, quella anagrafica, il linguaggio parlato, il modo di vestire, il sesso, la religione. Iniziamo a desiderare un po’ di questa intimità e a ricordarci che la vita è fatta di dettagli, di sguardi e carezze, di incontri fortuiti, di vita vera.

Per Guim e Conrad ciò che conta sono le emozioni, quelle con la “E” maiuscola. Sono qui, insieme, viaggiatori fugaci che ci prestano il loro sguardo sul mondo e sulle cose della vita, a condividere l'energia che si crea quando le persone si incontrano, quando si toccano, quando si sfiorano, come le cariche elettriche che si generano quando si sta fianco a fianco. Per questo motivo il consiglio non può che essere uno: venite a Parma e fate in modo di incrociare la strada di questi due grandi artisti… non ve ne pentirete.