Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica
L’esposizione, che si inserisce tra le iniziative collaterali di Expo Milano, tratta il tema dell’alimentazione sotto diversi aspetti: il contesto naturale e il paesaggio agricolo, l’approvvigionamento delle risorse, il cibo e le consuetudini ad esso connesse, le suppellettili della tavola.
Comunicato stampa
Il giorno 22 maggio alle ore 18,30 si inaugura, al Museo Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo, la mostra “Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica” (curatrice Francesca Spatafora, Direttore Museo Salinas – Progettazione Giuseppe Comparetto). L’esposizione, che si inserisce tra le iniziative collaterali di Expo Milano, tratta il tema dell’alimentazione sotto diversi aspetti: il contesto naturale e il paesaggio agricolo, l’approvvigionamento delle risorse, il cibo e le consuetudini ad esso connesse, le suppellettili della tavola.
Il percorso si snoda cronologicamente dalle più antiche fasi preistoriche fino all’età dei Viceré con particolari focus sulla città fenicio-punica e sulla città romana.
Accompagnate da un articolato apparato descrittivo a cui si associano specie arboree, suoni e immagini, odori, saranno presentate suppellettili e ceramiche da trasporto, da cucina e da mensa relative ai diversi periodi considerati: alcuni di questi materiali vengono esposti al pubblico per la prima volta; tra essi - ritrovato nel corso delle ricerche archeologiche condotte allo Steri e apparecchiato su un’ampia tavola – il pregiato servizio da mensa recante lo stemma dei Chiaromonte utilizzato dalla potente famiglia aristocratica che, nel XIV secolo, costruì a Palermo la sua sontuosa dimora o ancora le suppellettili utilizzate dai Viceré che all’inizio del secolo successivo abitarono lo stesso Palazzo.
Il periodo punico della città (VII-III sec. a.C.) sarà documentato attraverso alcuni dei materiali rinvenuti nella necropoli e utilizzati per i banchetti funebri; tra il vasellame da mensa si ricordano alcuni piatti che conservano ancora al loro interno i resti dei pasti consumati oltre 2700 anni fa nel corso delle cerimonie funebri: gusci di uova, lische di pesce, ossa di volatili.
L’età romana, invece, verrà evocata grazie all’esposizione di ceramiche e suppellettili in vetro provenienti da Palermo e da altri siti della Sicilia occidentale nonché da pentole e vasi di bronzo rinvenuti in una lussuosa dimora scavata a Pompei agli inizi dell’ottocento, i cui arredi furono donati al Museo di Palermo da Ferdinando II di Borbone nel 1831.
Ma, soprattutto, il cibo e le modalità di rifornimento e consumo del cibo stesso, saranno presentati come il riflesso della interculturalità della città, un luogo emblematico caratterizzato da continui arrivi, da incontri tra genti di varia e diversa provenienza, da mescolanze e da ininterrotte contaminazioni.
Una Palermo che, con il suo grande porto e il suo fertile entroterra, ma soprattutto con la sua naturale propensione all’accoglienza, ha già nell’antichità il volto multiforme di una grande città mediterranea aperta alle novità e pronta ai cambiamenti.
La clip, la prima di una serie, è stata ideata e realizzata da Giusi Garrubbo.