Marco Neri – I giardini di Marco
Marco Neri, dedito da ormai trent’anni al ripensamento e al rinnovamento degli elementi formali e concettuali della pittura, proporrà qui un ulteriore declinazione di questo antico linguaggio, attraverso 22 rappresentazioni – in duct-tape su carta – estremamente sintetiche delle facciate dei padiglioni nazionali presenti ai Giardini della Biennale di Venezia.
Comunicato stampa
Sabato 23 maggio 2015, dalle 19e30, presso il MuseoLaboratorio di Città Sant’Angelo (PE) si inaugurerà la mostra di Marco Neri “I giardini di marco” a cura di Enzo De Leonibus.
Non è la prima volta che l’artista espone in questi spazi. Già a metà anni ’90 infatti le sue opere apparvero all’interno di quelle collettive che seppero riunire e presentare al pubblico diversi giovani autori diventati poi noti anche a livello internazionale.
Ora è la volta di una sua personale, in cui presenterà un’inedita e completa serie di opere accompagnata da un catalogo realizzato per l’occasione, curato da Michele Lombardelli.
Marco Neri, dedito da ormai trent’anni al ripensamento e al rinnovamento degli elementi formali e concettuali della pittura, proporrà qui un ulteriore declinazione di questo antico linguaggio, attraverso 22 rappresentazioni – in duct-tape su carta – estremamente sintetiche delle facciate dei padiglioni nazionali presenti ai Giardini della Biennale di Venezia. Da qui il titolo “I giardini di marco”, rivisti a distanza di tempo e ironicamente accostati per assonanza nel titolo al celebre brano di Battisti/Mogol.
La serie, realizzata nel 2011, prese forma infatti a dieci anni esatti dalla sua partecipazione, su invito di Harald Szeemann, alla kermesse veneziana del 2001, anno in cui espose sulla facciata dell’allora Padiglione Italia – che apriva e ospitava la mostra internazionale ai Giardini – “Quadro mondiale” (2000), ovvero tutte le bandiere del mondo, 192 tele dipinte a tempera a formare un’unica grande istallazione a parete.
Le facciate dei vari Padiglioni per poter essere riconoscibili – come nel ritratto o nella bandiera appunto – richiedevano massima aderenza al soggetto, qualità garantita in questo caso – e ancora ironicamente –
proprio dal nastro adesivo più forte in commercio, quello “americano” per intenderci, grigio, leggermente cangiante e telato.
Una soluzione espressiva non tradizionale dunque, eppure perfettamente aderente alla tradizione della pittura sia in chiave formale che concettuale, libera dalle divisioni categoriche del passato, per un “adesione” al soggetto e al linguaggio utilizzato anche in senso letterale oltre che fisico, che diventa metafora portante dell’intero progetto e binario percorribile dallo spettatore nel percorso offerto nella successione delle sale del MuseoLaboratorio.
biografia
Marco Neri
(Forlì,1968)
Diplomato all’Istituto d’Arte di Forlì e all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1992, inizia ad esporre alla fine degli anni ’80. Fin dagli esordi l’atteggiamento dell’artista è marcatamente improntato al recupero della pittura.
Nel 1987, superate le selezioni mentre ancora frequenta l’Istituto d’Arte, debutta tra i giovani artisti italiani di “Indagine ’87″(*) a Palazzo Re Enzo, Bologna. Partecipa successivamente a numerose esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali “Intercity Uno”(*) alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (1990), “Cambio di guardia”(*) allo Studio d’Arte Cannaviello di Milano (1995), “Martiri e Santi”(*) alla Galleria L’Attico di Roma (1996) e “Pittura”(*) al Castello di Rivara di Torino (1997). Seguono “Figuration”(*) al Rupertinum Museum di Salisburgo e al Museion di Bolzano (1999/2000), “Futurama”(*) al Centro per l’Arte Contemporanea L.Pecci di Prato (2000) e “Premio Michetti – Differenti prospettive in Pittura”(*) al Museo F.P.Michetti di Francavilla (2000).
Nel 2001 tiene una personale (con A.Salvino) allo “Spazio Aperto”(*) della Galleria d’Arte Moderna di Bologna e nello stesso anno, su invito di Harald Szeemann, partecipa alla 49° Edizione della Biennale di Venezia “Platea dell’Umanità”(*).
Dal 2001 unisce all’attività artistica quella di docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dal 2014 di Cromatologia e Tecniche e Tecnologie della Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia. Vive e lavora a Torriana (Rimini), Italia.
Tra le principali mostre personali si ricordano:
“Rinverdire il classico”(*) e “Sostenere lo sguardo”(*) alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini (rispettivamente nel 1995 e 1998); “Skyline”(*) alla Galleria Haus-Schneider di Karlsruhe (1998); “Windows 99″ alla Galleria dell’Immagine dei Musei Comunali di Rimini (1999); “Come into my room” alla Galleria Hilger/Artlab di Vienna (2000); “Io spazio” alla Galleria Alberto Peola di Torino (2002); “Malerei”(*) al DiözesanMuseum di Monaco di Baviera (2002); “Mirabilandia + Biblioteca Persiana”(*) al Museo dell’Arredo Contemporaneo di Russi, Ravenna (2003); “Nessun Dogma”(*) alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2004); “Mars Black” alla Lucas Schoormans Gallery di New York (2006); “Omissis”(*) al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (2006); “Homelife”(*) alla Galleria Fabjbasaglia di Rimini (2008); “Underworld” alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2010); “Giardini” alla Galleria Pack di Milano (2011); “Passante incrociato”(*) al Centro Arti Visive della Fondazione Pescheria di Pesaro (2012); “Marcobaleno” alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2014).
(*) catalogo