Bruno Munari – La genialità tra regola e caso
Munari sintetizza in uno slogan – la regola e il caso – la formula necessaria ad allontanare l’arte astratta da un rigore algoritmico che induce tanti artisti, anche molti dei compagni di viaggio del Movimento Arte Concreta, a ripetersi con pitture destinate ad un inutile decorativismo.
Comunicato stampa
“quello che fa scattare la scintilla credo che sia in molti aspetti la casualità perché quando la casualità incontra la cultura allora possono nascere cose nuove sia nella scienza che nell'arte. […] Il caso è dunque una condizione per molti aspetti indispensabile perché è fuori dalla logica. Con la logica, e quindi con la tecnologia, si può provare qualche cosa che già si pensa che ci sia, mentre con l'intuizione, con la fantasia e con la creatività, grazie anche a questa casualità che gli orientali chiamano zen, c'è un contatto con la realtà diverso che permette di scoprire altre qualità che non portano ad un risultato pratico ma conoscitivo”
Bruno Munari
Munari sintetizza in uno slogan - la regola e il caso - la formula necessaria ad allontanare l'arte astratta da un rigore algoritmico che induce tanti artisti, anche molti dei compagni di viaggio del Movimento Arte Concreta, a ripetersi con pitture destinate ad un inutile decorativismo.
Munari si serve frequentemente dello schema duale del contrasto tra opposti. Egli utilizza questo paradosso persino nella denominazione stessa delle opere: si pensi ai negativi/positivi, al concavo/convesso, ai libri/illeggibili, alle xero-copie/originali, alle macchine/inutili o aritmiche.
L'idea è in realtà molto semplice, nasce dalla comprensione teorica che solo dall'equilibrio tra l'evento casuale – o in altri contesti intellettuali, dallo stimolo della fantasia - e la programmazione - la razionalità del pensiero - si può ottenere il massimo di espressività, attraverso un dinamismo di forze opposte che è forse la costante di maggior rilievo in tutta l'opera dell'autore, fin dai tempi della sua appartenenza al movimento futurista.
[dal testo in catalogo di Luca Zaffarano]
35 Opere dal Futurismo fino agli anni '90
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