Le architetture dello spirito
Il tema del paesaggio è rappresentato attraverso una inattesa visione artistica, uno stato d’animo raccontato da due artisti architetti che espongono le loro opere nell’incantevole cornice architettonica del castello di Agliè.
Comunicato stampa
Le opere dei due autori, entrambi novaresi, nascono dalla loro riflessione sul paesaggio, dal loro forte coinvolgimento emotivo nel desiderio di carpirne l’essenza, per conseguirne un principio che sia strumento spirituale e scientifico nello sviluppo della pratica architettonica.
Nei dipinti di Abelli la ricerca pittorica – nella matrice informale, in cui il ricordo e la memoria si trasformano in visioni dell’anima – tende a mescolarsi con brani di razionalità architettonica, suggeriti dalla necessità inconscia di trovarsi in perfetta armonia con il paesaggio.
Le sculture in ferro e acciaio di Fiori, nella loro minimale e austera connotazione, si pongono in dialogo con l’esuberante ricchezza cromatica dei dipinti, ispirandosi a intenti liberatori e metamorfici, per configurare forme che paiono sgorgare dal paesaggio, a volte quasi arcaici reperti provenienti da scavi archeologici.
I dipinti (come riflessi delle acque nella pianura) e le sculture (come alberi e vegetazione) si pongono gli uni a confronto e in dialogo con gli altri, evocando il controcanto di una melodia corale (il paesaggio) e interrogando gli spettatori su quale interpretazione intendano elaborare, nella propria memoria, delle immagini della natura e delle opere dell’uomo che nella natura si inseriscono, a volte armonicamente, a volte ostilmente.
Il castello di Agliè, che è parte del sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità delle Residenze Sabaude, risale nel suo nucleo originario al Medioevo. Dopo che i Savoia lo acquistarono, nel 1763, prese il via un grandioso progetto di riqualificazione dell’architetto Birago di Borgaro, che chiamò importanti artisti quali i fratelli Ignazio e Filippo Collino per la statuaria delle fontane e lo stuccatore luganese Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi.
Durante la dominazione napoleonica, il castello fu trasformato in ricovero per poveri e il parco venne lottizzato e venduto a privati. Dal 1823 rientrò nei possedimenti reali e due anni più tardi ebbe inizio l’ultimo intervento sugli appartamenti, affidato dal re Carlo Felice a Michele Borda di Saluzzo. L’edificio, con trecento stanze, un vasto salone da ballo interamente affrescato, la quadreria e una preziosa collezione di reperti archeologici, è circondato da un giardino all’inglese, uno all’italiana e da un parco con alberi secolari progettato da Xavier Kurten tra il 1830 e il 1840.
La mostra LE ARCHITETTURE DELLO SPIRITO sarà inaugurata
sabato 30 maggio alle ore 17.00, nella Serra Verde del castello di Agliè
Interverrà Lisa Accurti, direttrice del castello
La mostra, corredata di un catalogo con immagini fotografiche delle opere esposte
e testi di Lisa Accurti, Paolo Abelli, Salvatore Fiori, Francesca Pensa, Valter Bacchella,
sarà aperta nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.30.
Realizzata con il patrocinio di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Comune di Agliè, Ordine degli Architetti P.P.C.delle provincie di Novara e VCO, Gruppo Architetti Canavese & Valle d’Aosta e il contributo di Autocrocetta Spa e Mansur tappeti d’oriente.