Elda Longo

Informazioni Evento

Luogo
FORUM VITTORIA
Via Speranza 54, Bologna, Italia
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Date
Dal al

dal lunedì al sabato con orari 09.00 – 18.00

Vernissage
06/06/2015

ore 18

Artisti
Elda Longo
Curatori
Gianfranco Labrosciano
Generi
arte contemporanea, personale

Un processo di fotosintesi e di elaborazione computerizzato la sottende.
Si tratta di una conoscenza che è figlia del nostro tempo. Tutta l’arte di Elda Longo ne è permeata come a suggellare la sua appartenenza, nella contemporaneità storica, allo Zeitgeist, lo spirito del tempo.

Comunicato stampa

Dal testo del catalogo:

Intanto la tecnica dell’artista.
Un processo di fotosintesi e di elaborazione computerizzato la sottende.
Si tratta di una conoscenza che è figlia del nostro tempo. Tutta l’arte di Elda Longo ne è permeata come a suggellare la sua appartenenza, nella contemporaneità storica, allo Zeitgeist, lo spirito del tempo. La strumentazione tecnologica è utilizzata per bloccare e fissare, con un imprinting che si fa scena e teatro di emozione, il flusso in perenne mutamento di una realtà che cangia nel suo stesso farsi e che l’occhio, che afferra e seleziona, ha già elaborato e scartato con un lampo, il flash di una macchina fotografica che squarciando l’oscurità e impressionando la mutevole, troppo appariscente concretezza del mondo, la sfalda, illuminando altri territori.
Ma è anche la padronanza del disegno e delle sue regole, si badi, a supportare ed esaltare la tecnica magistrale e certosina dell’artista. Un’opera siffatta e così concepita implica la conoscenza della prospettiva e dei volumi, i valori complessivi della tradizione, insomma, e del colore, compreso l’effetto del chiaroscuro e degli sfumati.
E non può essere altrimenti.
Perché la realtà possa essere scomposta e segmentata in tasselli come qui avviene è necessario conoscerla e analizzarla a fondo, possederla, in certo senso, nei dettagli e anzi muovere il dettaglio alla conquista di un tutto che si afferra proprio in virtù del tassello, come un puzzle che mentre si compone si definisce e alla fine si scopre in tutta la sua concreta interezza.
Sicché il dettaglio, di una disarmante ingenuità, si fa veicolo di senso per una aggregazione di particolari che si assemblano naturalmente e in virtù di una codificazione semantica definita che produce una straniante percezione visiva e sintetica, come, appunto una fotosintesi.
Ma è proprio questa tecnica virtuosa, di una certosina minuziosità e attenta al dettaglio, che tanto più ha cura del particolare quanto più lo preserva, lo custodisce e lo tutela - anche isolandolo come valore in sé - come elemento di un disegno o un più vasto progetto, come parte, alla fine, di una realtà innegabile, come direbbe il poeta Borges nella sua Semplicità, che si manifesta l’arte di Elda Longo, ossia l’esserci e lo scomparire, l’avanzare e l’indietreggiare, la fissità dell’immagine e il suo movimento, la realtà con le sue ombre, le sue luci e le sue parvenze, che appaiono e subito si dissolvono in una vibratile essenza fuggitiva. Un’essenza per la quale la percezione stessa del riguardante si scompone e si frantuma in un dato fondatamente astratto, che balza evidente di primo acchito in una visione ravvicinata della rappresentazione, e uno più scopertamente figurativo, che si palesa non appena il riguardante arretra e considera il soggetto rappresentato a una certa distanza.
E’ la qualità propria del mosaico, che produce effetti contraddittori che scompongono la forma e la ricompongono nella dialettica di un’intima tensione astratto-figurativa, che non nega la realtà ma la riproduce a partire da essa stessa ribaltandola su un piano erratico.
Uno strato cristallino, allora, impregna uomini e oggetti che non sono mai stabili ma dinamici, e i valori plastici modellati dagli attraversamenti dei colori esplorano lo spazio con un’architettura di forme trasparenti e leggere, in continua evoluzione.
(Gianfranco Labrosciano)