Camilla Filippi – Psychedelic Breakfast
Un’attrice e il suo trasformismo per un diario ossessivo di ritratti quotidiani.
Comunicato stampa
Palazzo Collicola Arti Visive propone un itinerario espositivo eterogeneo, dislocato tra i diversi piani del museo, secondo modalità installative che caratterizzano la direzione artistica di Gianluca Marziani. Il Piano Mostre ospita un’antologica di Salvatore Emblema, artista informale che, come disse Giulio Carlo Argan, "faceva vivere lo spazio dietro la tela". Al Piano Nobile si dislocheranno le sculture figurative di Emanuele Giannelli con la loro rigorosa analisi anatomica. Matteo Peretti porta a Spoleto diverse sculture e installazioni che raccontano la sua arte ludica, in bilico tra riuso dinamico ed etica collettiva. Camilla Filippi presenta in anteprima il suo progetto fotografico, un viaggio surreale tra autoritratto e trasformismo mimetico. Ci saranno, infine, le personali di Andrea Boldrini, Danilo Santinelli e Federico Moretti, tre viaggi figurativi nei processi formulativi dell´immagine, nella molteplicità semantica dei simboli, nel dinamismo mai definitivo di un linguaggio.
Orari di apertura:
opening 27 giugno ore 12.00
dal mercoledì al lunedì
10.30-13.00/15.30-19.00
chiuso il martedì
SALVATORE EMBLEMA "NudaLuce"
a cura di Gianluca Marziani
in collaborazione con Museo Emblema
Un viaggio antologico nella pittura di Salvatore Emblema (1929-2006), artista campano amato da Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli, noto per l’utilizzo coerente della tela grezza e dei pigmenti naturali, ricreati in un rapporto di profonda filiazione con la potenza del paesaggio vesuviano. Un artista che ha intuito nuove relazioni tra il quadro, gli spazi e il valore modulabile della luce.
EMANUELE GIANNELLI "To Lie or Not To Lie"
a cura di Gianluca Marziani e Anna Lo Presti
Torna la scultura italiana nelle sale del Piano Nobile. Emanuele Giannelli, unendo le antiche tecniche ai materiali leggeri del presente, ricrea anatomie umane tra scienze biologiche, letteratura fantasy e critica sociale. Un cortocircuito kubrickiano di forte impatto scenografico, immaginifico e spiazzante, plasmato sulla misura narrativa del luogo.
MATTEO PERETTI "L’ironia del sapere"
a cura di Gianluca Marziani
Ironia e critica sociale, una doppia cifra che l’artista salda assieme, creando un cortocircuito linguistico dal cuore pop e dagli esiti concettualmente complessi. Le sculture e le installazioni di Peretti sono le derive archeologiche del presente, reperti spettacolari (e rielaborati) di un mondo conflittuale, al confine tra virtù private, ricordi intimi e vizi collettivi.
ANDREA BOLDRINI "L’assenza del Pantocratore"
a cura di Gianluca Marziani e Andrea Barchiesi
La pittura come viaggio nel tempo sospeso, dentro vertigini surreali che riformulano la nozione di spazio e i confini aperti del plausibile. Boldrini costruisce visioni cerebrali, dense nel loro galleggiamento onirico, sorta di microfilm pittorici per ridefinire i margini realistici e intuire nuove spinte metaforiche. Quadri che aprono varchi narrativi negli universi figurativi del simbolo.
CAMILLA FILIPPI "Psychedelic Breakfast"
a cura di Gianluca Marziani
Un’attrice e il suo trasformismo per un diario ossessivo di ritratti quotidiani. Definendo il metodo fisso della recitazione pittorica, Filippi evolve l’anima di Instagram e ridefinisce i ruoli tra cinema e arte visiva. Decine di personaggi, interpretati durante la prima colazione, stando seduta in cucina con una tazza di mano. Ritratti nati per il web, cresciuti nell’unicum della stampa fotografica.
DANILO SANTINELLI "In sedimenti"
a cura di Gianluca Marziani e Andrea Barchiesi
La fabbrica e la sua identità contemporanea. I riferimenti di un passato imponente sottoposti al giudizio critico di un presente ambiguo, incerto nei valori, dove l’ideologia merita nuovi resoconti narrativi. Santinelli manda in cortocircuito l’iconografia socialista del Novecento, simulando memorie forti dentro visioni contaminate che piacerebbero a Thomas Pynchon.
FEDERICO MORETTI "Con gli occhi rivolti al soffitto ovviamente"
a cura di Gianluca Marziani e Andrea Barchiesi
Il ritratto fotografico come codice genetico aperto, da completare con il gesto "biologico" della biro. La definizione delle identità fluttuanti si esprime nel metodo lento dell’artista, nel suo flusso d’inchiostro che diventa il sangue ossigenante dell’immagine. Un processo tra close-up e disciplina interiore: per ripensare le apparenze e ridefinire i margini dello sguardo.
FIBER-ART
a cura di Giuseppina Caldarola, Bianca Cimiotta Lami, Lydia Predominato
Museo del Tessuto e del Costume
Una ventina di artisti per una mostra attorno ai temi della fibra e della tessitura, declinati con soluzioni e metodiche che appartengono all’arte contemporanea. Il progetto indaga uno dei capisaldi dell’artigianato tessile, cercandone però l’anima innovativa, lo spirito plastico, la tensione figurativa che sposta l’attenzione su tematiche e contenuti di adeguato spessore.