In the dark I see – Aomi / Han Sessions
Terza delle quattro mostre di In the dark I see, cioè Two Sessions. Dopo due personali di artisti della Svizzera interna già ben noti (Matthias Liechti e Nelly Haliti) ora è il turno di due giovani ticinesi, fratello e sorella: Aomi (nata nel 1989) e Han Sessions (1985).
Comunicato stampa
Come lo scorso anno, anche il programma espositivo del 2015 della rada – spazio indipendente d'arte contemporanea sito a Locarno – da ampio spazio ai giovani artisti svizzeri con un progetto di quattro mostre sostenuto da Pro Helvetia, quest'anno intitolato In the dark I see.
Venerdì 12 giugno (vernissage dalle ore 18) si aprirà la terza delle quattro mostre di In the dark I see, cioè Two Sessions. Dopo due personali di artisti della Svizzera interna già ben noti (Matthias Liechti e Nelly Haliti) ora è il turno di due giovani ticinesi, fratello e sorella: Aomi (nata nel 1989) e Han Sessions (1985).
Il loro cognome non è nuovo nella scena artistica svizzera: loro padre, l'americano dalle molteplici origini Michael Sessions, è un noto pittore figurativo operante da decenni nel Luganese. Un uomo carismatico e dal carattere forte che ha necessariamente influenzato i figli, da sempre interessati a varie forme d'arte, pur se operanti anche in altre attività. Infatti Aomi è modella e attrice, mentre Han è stato skater professionista ed istruttore.
Così la vita li ha portati a stare spesso lontani, cosa che ha fatto sentir loro ancora più forte il rapporto di fratellanza, all'interno di una famiglia allargata e complessa, in cui anche la loro madre si occupa d'arte.
L'intera esposizione s'intitola Two Sessions anche per enfatizzare il concetto di dualità qui manifestato in molte installazioni: fratello/sorella, reale/virtuale, giusto/sbagliato, naturale/artificiale, bidimensionale/tridimensionale, ispirazione endogena/esogena.
Tranne un'ampia serie di piccoli collages su vinile che accolgono il visitatore nell'ufficio dello spazio posto al secondo piano della centrale Swisscom, realizzati fin dal 2012, tutte le opere sono state create appositamente e prodotte dalla rada. Mentre il progetto è stato creato assieme dai due fratelli, sotto la cura di Riccardo Lisi, alcune opere sono individuali ed altre pensate e create a quattro mani.
Pur esprimendosi con forme differenti, Aomi e Han individuano lo spazio dell'arte proprio nella linea sottile ed irregolare compresa tra i due termini di varie opposizioni tra concetti.
Ciò va riferito anche ad aspetti del nostro vivere in società: dove finisce la normalità e dove inizia l'essere outsider? E il “mostro” è davvero tale?
La cascata di immagini che ci provengono non solo dai media di oggi, ma per esempio da riviste patinate del secolo ormai finito, fa parte della nostra memoria collettiva ed è materia prima anche per artisti nati decenni dopo, come i fratelli Sessions.
Come per tutta la loro generazione, la musica è per loro un linguaggio fondamentale, con valenze pure identitarie. La componente audio è dunque uno degli elementi che hanno impiegato nel progetto espositivo, che include anche un video, con funzione di animazione e sfondo ad un gruppo scultoreo dalla gestualità primitivista e realizzato con materiali poveri.