Questa è l’acqua
Isola Gallery, sotto la nuova direzione di Fabio Massimo Bongianni, ristruttura i propri locali e ne inaugura gli spazi con una mostra di scultura ceramica, realizzata in collaborazione con Takeawaygallery.
Comunicato stampa
Isola Gallery, sotto la nuova direzione di Fabio Massimo Bongianni, ristruttura i propri locali e ne inaugura gli spazi con una mostra di scultura ceramica, realizzata in collaborazione con Takeawaygallery, presentando i lavori di Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Evandro Gabrieli e Mara van Wees. Dall’11 al 25 giugno “Questa è l’acqua” riempirà le sale ipogee, sfruttando le suggestioni del luogo per narrare - attraverso installazioni, altorilievi, ed opere di piccole dimensioni – seduzioni e implicazioni di quell’elemento che ne circonda le mura, connettendo simbolicamente interno ed esterno in un cortocircuito di rimandi, “traslitterazioni” ed allusioni.
La mostra, che vuole contribuire alla dinamica discussione aperta in città dopo la seconda edizione della BACC Biennale d’Arte Ceramica Contemporanea (Frascati, Scuderie Aldobrandini, dicembre2014 - gennaio 2015) e l’importante rassegna presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Scultura Ceramica Contemporanea in Italia, marzo - giugno 2015) su statuto, pregiudizi e possibilità linguistiche intrinseche ad un materiale tanto adoperato quanto ancora sottovalutato, è realizzata appositamente per gli spazi sotterranei dell’Isola Tiberina, letteralmente immersi nelle acque del Tevere - che nei giorni di piena ne invade addirittura gli ambienti – e recita come titolo l’intestazione del discorso tenuto da David Foster Wallace nel 2005 durante la cerimonia di consegna delle lauree al Kenyon College, che verrà interpretato da Giorgio Crisafi durante il finissage del 25. Come nella dissertazione dello scrittore statunitense, l’esposizione ruota attorno al suo concetto di fondo, «le più ovvie e importanti realtà sono quelle più difficili da vedere», smascherando luoghi comuni e stereotipi circa una materia, la ceramica, ancora in bilico tra artigianalità e sua continua “nobilitazione” attraverso i linguaggi “alti” dell’arte, raccogliendo la sfida di raccontare con la “terra” la matrice primordiale della vita, l’acqua.
Giorgio Crisafi, poliedrico artista che affianca dal 2004 all’attività di attore, scrittore e regista, anche quella di scultore ceramista, con l’apertura di un proprio studio a Todi e la partecipazione a diverse mostre e manifestazioni - tra cui, l’ultima, alla GNAM – propone Tiberine dell’acqua regine, tre figure totemiche a muro, nate dall’acqua e sue custodi, «immaginate nella loro essenza di divinità benefiche», vigili osservatrici e guardiane di paradisi perduti.
Presente ugualmente tra gli oltre sessanta autori invitati alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Yvonne Ekman, musicista didatta e interprete, oltre che scultrice, espone Pesci - imponente installazione di oltre 5x2 metri, variopinta cascata che ne ribadisce la vocazione alle grandi superfici, che l’ha portata, specialmente negli ultimi anni, a interventi nello spazio aperto sconfinando nella Land Art - e C’è l’acqua?, sei formelle di dimensioni variabili dove “sgraziate” mani “screpolate” cercano insistentemente di soddisfare la propria sete.
Allestimento di notevoli proporzioni è anche quello di Evandro Gabrieli, il più giovane del gruppo, compositore prima e ceramista oggi, co-fondatore dell’Associazione Keramos e del movimento Ceramica in Espansione (CiE), che con H2O, aggregazione e giustapposizione di “sfere” che da minute a sempre più grandi invadono prima il muro poi il terreno, ne ferma in potenza il ciclo vitale, da molecola a goccia a specchio d’acqua, giocando con la capacità del colore di formare ipnotiche “pozze” di un blu profondo.
Mara van Wees, inserita tra le “nuove leve” che animano la scultura ceramica nella BACC, dopo un passaggio nella moda, teatro, e pittura, oggi si esprime stabilmente con la “terra”. Per Questa è l’acqua presenta Cascata, che descrive in un insieme di “blocchi” tragitto e ostacoli del proprio scorrere verso il basso; Dancing In The Rain, corpo/forma fluida di 40x40 cm, e Da Luigi, fragili reti ondulate che fluttuano nel mare, interpretando la tematica come doppio movimento, materia che scivola su materia, moto continuo, impercettibile o travolgente.