guarda(r)ti
Nella mostra Guarda(r)ti, seconda parte della collettiva al femminile Guarda(r)mi, inaugurata lo scorso gennaio, vengono presentate le opere di sette artisti italiani che hanno voluto affrontare la complessa relazione tra lo sguardo dell’uomo-artista e la donna.
Comunicato stampa
Per secoli lo sguardo maschile si è posato sul corpo femminile. Su di esso si sono costruiti canoni di bellezza che ancora oggi tendono a nascondere il suo aspetto reale, in un infinito processo di trasposizione della sua forma in una dimensione ideale. Nella mostra Guarda(r)ti, seconda parte della collettiva al femminile Guarda(r)mi, inaugurata lo scorso gennaio, vengono presentate le opere di sette artisti italiani che hanno voluto affrontare la complessa relazione tra lo sguardo dell’uomo-artista e la donna.
A differenza di quanto avvenuto nella prima rassegna, in cui le artiste hanno affrontato con audacia e senza alcun timore il tema della propria corporeità, dando vita ad immagini forti ed esplicite, la visione maschile si trasforma in una celebrazione, un senso del corpo della donna poetico e sacrale, sul quale influiscono gli sguardi del passato.
La visione maschile è così filtrata da uno sguardo metaforico e contemplativo che si trasforma in un dialogo delicato del corpo femminile come idea di perfezione.
La donna, oggetto di contemplazione da sempre per l’uomo, si sarà trasformata in soggetto?
English version
For centuries the male gaze has fallen upon the female body, giving rise to standards of beauty which, to this day, tend to conceal its true appearance in an endless process that transposes its form into an ideal dimension. The Guarda(r)ti exhibit, part two of the female collective Guarda(r)mi, inaugurated in January, presents the work of seven Italian artists who have taken on the complex relationship between the eye of the male-artist and female.
Unlike the first exposition, in which female artists dealt with the theme of their own bodily nature with unflinching audacity, conceiving strong and explicit imagery, the male outlook turns into a celebration, a poetic and sacred awareness of the female body influenced by past perspectives.
Consequently the male viewpoint is filtered by a metaphoric and contemplative gaze which translates into a subtle expression of the female body as an ideal of perfection.
Has woman, ever an object of contemplation for man, been made into subject?