Grow it yourself

Informazioni Evento

Luogo
PAV - PARCO D'ARTE VIVENTE
Via Giordano Bruno 31, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Venerdì: ore 15 - 18
Sabato e domenica: ore 12 - 19

Gruppi e scuole possono visitare il museo, le mostre e il parco, così come partecipare alle attività, dal martedì al venerdì (ore 10 - 17). Su prenotazione.

Gratuito l'ultima domenica del mese.

Vernissage
12/06/2015

ore 18

Biglietti

Biglietto unico valido per l’esposizione permanente e le mostre temporanee: intero euro 4,00 ridotto euro 3,00

Artisti
Piero Gilardi, Futurefarmers, Myvillages, Inland-Campo Adentro
Curatori
Marco Scotini
Generi
arte contemporanea, collettiva

Dopo l’esperienza della mostra Vegetation as a Political Agent del 2014, che intendeva restituire una storia politica al mondo vegetale, Grow It Yourself si concentra su alcune recenti esperienze internazionali di forme cooperative, dalle pratiche collettive del farming al crescente movimento degli orti urbani.

Comunicato stampa

Venerdì 12 giugno, alle ore 18.00 inaugura GROW IT YOURSELF, seconda mostra collettiva a cura di Marco Scotini, nell’ambito del programma artistico 2015 del PAV di Torino. Dopo il successo di Vegetation as a political agent, che intendeva restituire una storia politica al mondo vegetale, GROW IT YOURSELF si concentra su alcune recenti esperienze internazionali di forme cooperative di riproduzione sociale e del comune: dalle pratiche collettive del farming, alle organizzazioni comunitarie, dal sistema delle fattorie, al crescente movimento degli orti urbani, l’esposizione raccoglie una serie di esperimenti in cui la produzione agricola, nell’autogestione delle risorse naturali e le sue conseguenze sulle politiche alimentari, traccia un rapporto costitutivo tra pratiche artistiche e abilità sociali.
In un momento di crisi dei sistemi di vita come quello attuale è possibile resistere alla subordinazione ai rapporti neoliberisti di produzione e sottrarsi al controllo dell’economia monetaria e di mercato? In altri termini: è possibile un uso non capitalistico delle risorse naturali, un’opposizione al modello di sviluppo espropriativo ed estrattivo che viene imposto in ogni latitudine del globo? Come reagire, per esempio, di fronte alla recente approvazione del Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP, tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea? Può l’esperienza dei Commons essere pensata quale fondamenta di un nuovo modo di produzione?

Gli esperimenti sociali raccolti nella mostra Grow It Yourself affermano, nelle loro articolazioni e nella messa in campo di micropolitiche al confine tra pratiche artistiche e arti rurali, come oggi l’agricoltura possa divenire terreno di resistenza a partire dal quale tessere soggettività collettive. L’esposizione si sviluppa attraverso la ricerca dei collettivi Futurefarmers, Myvillages, Inland-Campo Adentro (ideato da Fernando Garcia-Dory con differenti artisti partecipanti) e, infine, tramite un inedito contributo di Piero Gilardi. Esperienze, situate tra pratiche artistiche e agricole che, volontariamente, si propongono come alternative ai modelli dominanti del capitale e alla logica consumistica del mercato neoliberale, dei grandi apparati della distribuzione e i loro effetti sulla società contemporanea e sull’ambiente, sia fisico che sociale, fino all’affermazione della “sovranità alimentare”, in un processo di riavvicinamento alla terra e di “urbanizzazione rurale”. Infatti in Grow It Yourself vengono indagate le politiche agro-alimentari e le dinamiche della produzione, i rapporti di potere che regolano i modi e le forme attuali in cui un prodotto della terra possa diventare cibo.
L’educazione alimentare e la salute individuale e collettiva non sfuggono certo alla prospettiva conflittuale sui beni comuni. Tale è lo spazio in cui si colloca Grow It Yourself, che, a partire dall’etica e dalle pratiche Do it yourself mette in discussione le dinamiche monopolistiche della grande distribuzione agricola a favore dell’autoproduzione, quale pratica indispensabile se vogliamo recuperare il controllo sulla produzione alimentare, rigenerare l’ambiente e provvedere alla sussistenza.

Il collettivo Myvillages (fondato da Kathrin Böhm, Wapke Feenstra e Antje Schiffers nel 2003) interviene in mostra con il risultato di veri e propri sforzi collettivi, con i lavori Made in Zvizzchi, Company. Movements, Deals and Drinks, I like being a farmer and I would like to stay one. Sarà inoltre presente un’esposizione dei prodotti acquistabili nei “punti vendita” della serie The International Village Shop, progetto in cui la creazione artistica interviene direttamente tra le maglie dei rapporti di produzione e di commercio.
I Futurefarmers (Amy Franceschini, Anya Kamenskaya, Stijn Schiffeleers, Michael Swaine e Lode Vranken) presentano la documentazione video di alcuni lavori realizzati in situ nel corso degli anni. La mostra ospiterà Erratum: Brief Interruptions in the Waste Stream, Soil Kitchen, Annual Harverst e This is Not a Trojan Horse, esposto sia in forma video, sia in forma scultorea, realizzata grazie alla collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Fernando Garcia-Dory presenta il lavoro condotto in Spagna nell’ambito del progetto Inland – Campo Adentro, nato dall’esigenza di stimolare nel contesto metropolitano un dibattito in merito alle tematiche e le urgenze dell'ambiente rurale. L'esplorazione del territorio spagnolo diventa lo stimolo per ripensare nuove strategie per vivere la campagna e la città, abbattendo la visione dicotomica tra caratterizza il rapporto tra esse. La pratica artistica, in questo senso, vuole porsi come chiave per la transizione della società verso un futuro più sostenibile. Fernando Garcia-Dory ha elaborato una panoramica di questo articolato progetto appositamente per Grow it yourself, in cui saranno presenti i lavori di Mario Garcia Torres, Susana Velasco e del duo Espada y Monleon.
Infine Piero Gilardi propone Ecoagorà, installazione che consiste in un piccolo anfiteatro ottagonale di legno, luogo di discussione e confronto, che ospita, oltre alle persone, oggetti simbolici della riconversione ecologica (attrezzi per l’agricoltura biologica, alimenti e manufatti creativi) e che ha come sfondo immagini emblematiche del disastro ecologico. Ecoagorà non si limita al mero piano della rappresentazione, ma sarà fattualmente teatro degli incontri e dei dibattiti che la struttura vuole evocare. Nel corso della stagione estiva, infatti, il PAV ospiterà intellettuali, artisti e figure provenienti dal mondo rurale (tra cui Christian Marazzi, Silvia Federici, ecc), in un susseguirsi di momenti di riflessione stimolati dalle tematiche affrontate dalle opere in mostra.

La mostra è stata realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

All’interno delle iniziative previste per l’approfondimento della mostra Grow It Yourself le Attività Educative e Formative propongono fra il 10 e 11 giugno, giorni precedenti l’inaugurazione, il Workshop_43 condotto da Wapke Feenstra. L’artista olandese fa parte del collettivo Myvillages le cui finalità, individuali e collettive, originano dal background di ciascun membro e dal comune retroscena biografico: tutti, infatti, provengono da piccoli villaggi rurali.
Venerdì 24 e sabato 25 luglio i Futurefarmers conducono il Workshop_44, approfondimento della collaborazione avviata con il gruppo di giovani artisti e studenti di Tecniche della Scultura dell’Accademia Albertina di belle Arti di Torino che hanno realizzato un’opera del collettivo, presente in mostra.
Sempre all’interno della mostra, sarà attivo il laboratorio rivolto a tutti i pubblici Agripittura, neologismo che indica una forma d’arte che deriva da materiale costituente il paesaggio: dalla terra, dall’erba e ogni altro prodotto naturale o coltivato.
Per partecipare alle attività è necessaria la prenotazione: 011 3182235 - [email protected]