1525-2015 Pavia la Battaglia il Futuro. Niente fu come prima
1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima presenta l’ultimo arazzo del ciclo dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia di Pavia, conservati presso il Museo di Capodimonte, e ripropone “virtualmente” gli altri sei arazzi.
Comunicato stampa
A 490 anni dalla Battaglia di Pavia, la città ricorda il cruciale scontro attraverso una mostra interessante e innovativa, allestita dal 13 giugno e fino al 15 novembre 2015 nell’ala sud del secondo piano del Castello Visconteo, appena restaurata e per la prima volta aperta al pubblico.
1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima presenta l’ultimo arazzo del ciclo dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia di Pavia, conservati presso il Museo di Capodimonte, e ripropone “virtualmente” gli altri sei arazzi, consentendo al visitatore, grazie a installazioni multimediali e tecnologie innovative, di osservare e indagare passo-passo ogni singola scena e dunque di rileggere le vicende, scoprire i protagonisti e le loro storie, comprendere mode, abitudini del tempo e tecniche di combattimento, crudeltà e tragedie, eroismi e paure.
L’arazzo esposto – un’enorme opera cinquecentesca di quasi 8 metri di lunghezza e 5 di altezza – raffigura la “Sortita degli assediati e la rotta degli Svizzeri che annegano in gran numero in Ticino”. La scena è dominata da una magnifica Pavia: la città che sotto il comando di Antonio de Leyva aveva resistito per quasi quattro mesi all’assedio di Francesco I, consentendo il trionfo in quel nebbioso 24 febbraio 1525; la città che darà il nome alla Battaglia e che sarà ricordata per questo dai posteri, a gloria imperitura di Carlo V.
Lo scontro appare prossimo alla conclusione: l’esercito francese è disfatto, i soldati vengono spinti verso il Ticino dalla cavalleria imperiale, i civili escono dai rifugi e sono anch’essi in fuga. Al centro, un cavaliere imperiale colpisce un fante svizzero con la lancia: l’epilogo di una battaglia che ha cambiato la geografia politica d’Europa e nulla fu come prima.
La mostra è promossa dal Comune di Pavia con il contributo dell’Associazione Pavia Città internazionale dei Saperi e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, organizzata dai Musei Civici di Pavia con Villaggio Globale International, in collaborazione con il Mibact-Museo di Capodimonte e con l’Università degli Studi di Pavia, la Bulgarian Academy of Sciences, Aspen Institute Italia, Associazione Parco Vecchio; curata da Susanna Zatti Direttore dei Musei Civici di Pavia, Luigi Casaliesperto di storia militare e Virginio Cantoni dell’Università di Pavia-Computer Vison and Multimedia Laboratory, è nell’ambito di Experienza pavese che si vale del patrocinio Expo 2015.