da Yves Klein. Nel blu (han) dipinto di blu…
Come ogni anno, in occasione dell’Estate, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) presenta una grande mostra di respiro internazionale; un’occasione unica per riscoprire il fascino e l’influenza di uno dei più fondamentali artisti del Novecento: Yves Klein.
Comunicato stampa
Come ogni anno, in occasione dell’Estate, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) presenta una grande mostra di respiro internazionale; un’occasione unica per riscoprire il fascino e l’influenza di uno dei più fondamentali artisti del Novecento: Yves Klein. Nato a Nizza nel 1928 e morto a Parigi, poco più che trentenne, nel 1962, Klein, nella sua breve ma intensissima carriera, segnò una rivoluzione in ambito pittorico con la sua serie di dipinti monocromi, la più importante delle quali è, senza alcun dubbio, quella dedicata al blu, derivata dalla visione della volta del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna. Fu nel 1956 che creò quella che egli stesso definì come «la più perfetta espressione del blu», un oltremare saturo e luminoso, privo di alterazioni, poi da lui brevettato col nome di International Klein Blue (IKB), «rimandando all’infinito, alla spiritualità, al mito, al mare Mediterraneo, antico ventre, laboratorio di profonda storia e cultura, luogo sentimentale e mentale insieme, della percezione del mito di quella che fu la Magna Grecia» (F. Poli).
Partendo da un gruppo centrale di Monochromes blu realizzati da Yves Klein, tra cui un’affascinante riproduzione della Vittoria di Samotracia (1962), la mostra segue l’enorme influenza che il maestro francese ha avuto sui suoi contemporanei e sugli artisti successivi, sino ai giorni nostri, trovando nell’utilizzo del colore blu il filo conduttore.
A partire da sabato 27 giugno 2015, il MACA ospiterà una cinquantina di opere di alcuni dei nomi più significativi della scena artistica dalla seconda metà del Novecento, alcuni dei quali coevi di Klein, come Daniel Spoerri, Pierre Alechinsky, César, Victor Vasarely, Hans Hartung e Lucio Fontana, altri appartenenti a generazioni immediatamente successive (Mimmo Paladino, Mario Schifano, Mimmo Rotella e Jan Fabre, tra gli altri), fino alle interpretazioni più attuali dell’utilizzo del blu monocromo, come nel caso del Cracking Art Group e del giovane Giuseppe Lo Schiavo.
La mostra, promossa dall’associazione Oesum Led Icima, che cura le attività e gli eventi del MACA, e realizzata in collaborazione con l’associazione De Arte-progetti e servizi per l’arte, traccia un percorso che copre gli ultimi cinquant’anni di storia in ambito artistico, esemplificati dalla ricerca legata al blu cominciata da Yves Klein e tutt’ora in corso, oltre che da una serie di incursioni nella cultura popolare, in particolare in ambito musicale, come suggerisce il titolo stesso della rassegna. La scelta del blu è indicata dal Prof. Francesco Poli, critico e storico dell’arte di fama internazionale, nonché curatore della mostra, come «l’unico mezzo artistico adatto a rappresentare ciò che è fisicamente invisibile, una sorta di virus che attacca e distrugge il corpo. Un campo monocromo fa da contrappunto visivo, un intenso poema ne scaturisce, un vero e proprio documentario in cui l’interiorità dell’artista è resa visibile dall’istanza pratica veicolata dal colore, il blu, offrendoci uno sguardo sublime della sua anima».
Artisti in mostra: Yves Klein, Pierre Alechinsky, Salvatore Astore, Cesare Berlingeri, Nicola Bolla, Mimmo Borrelli, César, Paolo Contani, Cracking Art Group, Roberto Crippa, Gérard Deschamps, Pascal Dombis, Jan Fabre, Tano Festa, Lucio Fontana, Marco Gastini, Winfred Gaul, Mimmo Germanà, Francesco Guerrieri e Lia Drei (Gruppo P), Massimo Ghiotti, Danièle Jaquillard, Raymond Hains, Hans Hartung, Osvaldo Licini, Bengt Lindstrom, Giuseppe Lo Schiavo, Luigi Mainolfi, Gino Marotta, Andrea Massaioli, Nino Migliori, Mimmo Paladino, Biagio Pancino, Giulio Paolini, Achille Perilli, Vettor Pisani, Mimmo Rotella, Luigi Russolo, Mario Schifano, Daniel Spoerri, Jacques Toussaint, Grazia Varisco, Victor Vasarely, Ben Vautier, Arturo Vermi, Silvio Vigliaturo, Nanda Vigo.