Vittorio Corona – Catalogo ragionato
Presentazione del libro di Enrico Crispolti Vittorio Corona. Catalogo ragionato dei dipinti e delle opere su carta.
con la collaborazione di Virginia e Maria Teresa Corona (De Luca Editori d’Arte)
Comunicato stampa
presentazione del libro di Enrico Crispolti
Vittorio Corona
Catalogo ragionato dei dipinti e delle opere su carta
con la collaborazione di Virginia e Maria Teresa Corona
(De Luca Editori d'Arte)
MACRO
via Reggio Emilia, 54
Sala Cinema
Intervengono:
Enrico Crispolti
Giorgio Di Genova
Massimo Duranti
Davide Lacagnina
Saranno presenti gli Eredi Corona
“Vittorio Corona attraverso il Futurismo è il titolo di una mia monografia che, nel 1978, all’opera del pittore siciliano, scomparso allora da dodici anni, restituiva per la prima volta un adeguato profilo storico-critico. Che appariva caratterizzato particolarmente appunto dalla sua assai originale avventura ¬immaginativa nel quadro del Futurismo meridionale. Avventura sviluppata fra secondi anni Venti e primissimi Trenta, e subito apprezzata da F. T. Marinetti, che lo ha infatti chiamato fra i futuristi nelle Biennali veneziane del 1926, 1928, 1930, e nella Quadriennale romana del 1931 (fra gli altri, affascinando il giovanissimo Guttuso). E poi -caratterizzato, quel profilo, dal dialogo personale che, con quell’avventura giovanile, Corona ha originalmente sviluppato fra fine anni Cinquanta e prima metà dei Sessanta, in suo particolare “neofuturismo”. Tuttavia una ricognizione articolata e una conseguente adeguata documentazione catalogica anche di tutti gli altri momenti e aspetti del suo lavoro, sia pittorico, sia disegnativo, come operata per realizzarne un “catalogo ragionato” quale quello qui proposto, certamente permette ora di scoprire e valorizzare anche altri salienti aspetti dell’attività creativa di una personalità singolare ed ansiosa quale è stata la sua, lungo oltre mezzo secolo.
Non solo l’originalità di proposte pittoriche figurative, fra arcaismo plastico ed espressionismo, all’esordio degli anni Trenta, ma la straordinaria ricchissima vicenda, quasi di pagine di un intimistico, lirico, diario, nella lunghissima stagione dei suoi raffinatissimi acquerelli, di dialogo di natura, fra anni Venti e primi Sessanta; che ne fanno un maestro di quel particolare mezzo (fra i maggiori non soltanto in Italia). E ¬altrimenti, poi, la conclusiva vicenda dei suoi intensissimi icastici disegni, d’una inquietante ottica di ¬ricorrente diaristica invece tutta familiare, da fine Quaranta parimenti a fine Sessanta. Ma immettendovisi anche momenti di impennate quasi visionarie, fra progetti pittorici inconclusi e abbandonati, in scatenamenti visionari anche allegorici (come relativamente ai grandi acquerelli di riflessioni morali belliche).
La sua, in fondo, un’immaginazione pittorica emotivamente implicativa in una dimensione, sempre, quasi visionaria (a distanza evidentemente tributaria di primissime formative esperienze simboliste), che si è ¬risolta attraverso la ricorrenza di un archetipo strutturale di espansiva, spazialmente quasi occlusiva, pienezza spettacolare di coinvolgimento immaginativo-emotivo. Appunto dalle prime affermazioni di clima simbolista al suo dinamismo futurista, e a successive ricorrenti ossessioni ritmiche totalizzanti.
La personalità di un autentico maestro per la prima volta restituita a tutto tondo, attraverso una documentazione rigorosamente accertante le opere effettivamente di sua autografia. Accanto alle quali è una complementare catalogazione di quelle tessili futuriste costituenti la nota e apprezzata, pur breve, attività della sua compagna di avventure futuriste e di vita, “Gigia Corona” (Luigia Corona Zamparo); restituendone dunque il peraltro specificamente già assai considerato profilo creativo.” E. C.