ShorTS International Film Festival di Trieste
Sono ben dieci le opere prime italiane in concorso quest’anno nella sezione Nuove Impronte a ShorTS International Film Festival di Trieste: lungometraggi che non hanno trovato una distribuzione o che sono usciti in sala solo in poche copie, realizzati da registi italiani di talento ma non ancora affermati.
Comunicato stampa
Sono ben dieci le opere prime italiane in concorso quest’anno nella sezione Nuove Impronte a ShorTS International Film Festival di Trieste, in programma dal 2 al 10 luglio 2015 al Cinema Ariston: lungometraggi che non hanno trovato una distribuzione o che sono usciti in sala solo in poche copie, realizzati da registi italiani di talento ma non ancora affermati.
A decidere il premio per il miglior film in concorso sarà la Giuria Opere Prime, di cui fa parte anche la produttrice cinematografica di Sacile Francesca Cima. Ma anche gli spettatori saranno invitati a esprimere le proprie preferenze per assegnare alla pellicola più apprezzata il Premio del Pubblico Bakel. Un riconoscimento andrà anche al miglior attore e alla migliore attrice tra i film del concorso.
Attraverso la sezione “Nuove Impronte”, Maremetraggio vuole mettere in risalto un volto inedito o comunque poco noto della cinematografia italiana: registi emergenti che dal cortometraggio si sono cimentati per la prima volta nella realizzazione di un lungo, autori indipendenti, sperimentali, audaci o magari già in grado, fin dal loro esordio, di pensare in grande in virtù di ambiziose coproduzioni internazionali. Questo per offrire una panoramica non esaustiva, ma certamente indicativa su ciò che è, o ciò che sarà, il cinema italiano del prossimo futuro. «Quest’anno – spiega Beatrice Fiorentino, critica cinematografica e responsabile della sezione – abbiamo cercato soprattutto di cogliere dei segnali incoraggianti, andando alla ricerca di indizi di vitalità di un cinema che, nonostante le difficoltà, è ancora in grado di riflettere sulla contemporaneità e di esprimersi attraverso modalità di racconto non omologate».
Ecco allora in gara film come “Medeas” del regista trentino trapiantato negli States Andrea Pallaoro, affascinante rivisitazione del mito classico di Medea declinato al maschile e in chiave contemporanea, presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia nella sezione Orizzonti 2013 che assieme ad altri due film, “Cloro” di Lamberto Sanfelice, presentato alla Berlinale nella sezione Generation e al Sundance Film Festival 2015, in cui la protagonista diciassettenne è interpretata da Sara Serraiocco, protagonista anche in Salvo di Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza, e “Perfidia” di Bonifacio Angius, in concorso a Locarno 2014, offrono un percorso di indagine che attraversa l’idea di famiglia, di gabbia, di ossessione, di desiderio e di repressione.
Le commedie “Short Skin” di Duccio Chiarini, tra i ciak d’oro 2015, e “The Repairman” di Paolo Mitton, del 2013, presentato nella sezione Festa Mobile del 31 Torino Film Festival, al Raindance Film Festival e al Festival di Shanghai, inaugurano invece uno sguardo fresco e non convenzionale che abbandona gli stereotipi della commedia italiana, in cui i personaggi non nascondono la propria fragilità, dal retrogusto amaro come nella migliore tradizione della commedia italiana quando, attraverso il sorriso, si era portati alla riflessione. In gara anche “Abacuc” di Luca Ferri presentato al Torino Film Festival del 2014 e “I resti di Bisanzio” di Carlo Michele Schirinzi, in concorso alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2014, film d’avanguardia, film che dimostrano che in Italia c’è ancora chi ha voglia di uscire dagli schemi.
E ancora “Fantasticherie di un passeggiatore solitario” di Paolo Gaudio, che ha vinto il Grand Prix du Festival at La Samain Du Cinema Fantastique 2014 a Boston e che mescola live action e animazione per dare forma a un racconto immerso in atmosfere surreali, “Senza Nessuna Pietà” il polar di Michele Alhaique con Pierfrancesco Favino, presentato al Festival di Venezia 2014 nella sezione Orizzonti, che potrebbe essere il segnale di ripartenza per una nuova stagione del cinema italiano di genere e “Last Summer” di Leonardo Guerra Serragnoli, coproduzione internazionale del 2014 con un cast tecnico di grandi nomi: dalla costumista premio Oscar Michela Canonero alla montatrice Monika Willi, già al fianco del regista austriaco Michael Haneke e l’attrice giapponese Rinko Kikuchi che ha lavorato in Pacif Rim.
Dieci titoli da non perdere per chi vuole conoscere i nuovi autori del nuovo cinema italiano.
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