Eugenio Sgaravatti – Lupus in nebula
La mostra propone un corpus di opere caratterizzate – come essa scrive – da “linguaggio astratto, essenzialmente monocromo, se si eccettuano stratificazioni e velature di colore che creano l’effetto di vibrazione luminosa, come si conviene alle costellazioni.”
Comunicato stampa
Ad appena un mese dal Solo Show organizzato per presentare il libro-catalogo sulla sua nuova produzione, volume che si avvale del testo critico di Bartolomeo Pietromarchi (ed. Mediterranee, Roma, 2015), Eugenio Sgaravatti torna protagonista della scena artistica capitolina con la sua personale titolata Lupus in Nebula. Curata da Barbara Martusciello, la mostra propone un corpus di opere caratterizzate – come essa scrive – da “linguaggio astratto, essenzialmente monocromo, se si eccettuano stratificazioni e velature di colore che creano l’effetto di vibrazione luminosa, come si conviene alle costellazioni.” Non a caso, Lupus è un insieme stellare – elencato già dall’astronomo Tolomeo – e dunque anche per ciò la scelta di questo riferimento nominativo e il periodo inaugurale è simbolica; ma tutto – prosegue la curatrice – è “riportato sul territorio dell’arte che, nel caso di Eugenio Sgaravatti, strizza l’occhio al profano quotidiano, data la predilezione che egli ha per il materiale povero, di recupero – un particolare cartone pressato di umile origine – che egli nobilita. Lo adotta come campo pittorico e materia portante allo stesso tempo, tanto da farne pelle e sostanza compositiva: di sperimentazione materica, cromatica e linguistica. In tutti i sensi, poiché questa nebulosa espressiva accoglie più solido lettering.”. E tali parole – come ha scritto Bartolomeo Pietromarchi sul volume di presentazione delle opere e qui in mostra – “commentano o stridono con i colori” e, “immerse in essi, acquistano altri significati, leggeri, profondi, inaspettati”. Proprio la “leggerezza” è una delle qualità della produzione di Sgaravatti, come afferma Manuela Romano, che segue il lavoro dell’artista come Personal Promoter e che apprezza questa qualità in quanto “immediatezza poetica capace di comunicare positività, con ironia ma anche profondità”. E’ anche questo che ricostruisce – come ha sostenuto nel citato testo Pietromarchi – “un senso ogni volta e per ognuno diverso, eppure universale”.
Durante la serata sarà offerta una degustazione con prodotti a Km 0 di Officina Agricola Terra di Sapori e Saperi.