Gli studenti del Famu di Praga
Il dipartimento di fotografia della FAMU espone i lavori individuali degli studenti di tutti i corsi dei singoli docenti.
Comunicato stampa
Due parole chiave per esprimere l’essenza della fotografia: movimento e ri / presentazione. Il movimento nella fotografia si può intendere in due sensi: come una frazione di secondo, inferiore alla risoluzione dell’occhio umano, e come ciclo di ritorno eterno in cui il punto finale è il risultato del punto iniziale - che si muove sempre - ovvero il momento in cui la fotografia è stata realizzata.
Anche la rappresentazione ha due significati: In primo luogo ri / presentazione - nuova presentazione della realtà fotografata, in secondo luogo la ri /presentazione mostra non soltanto il dato concreto e oggettivo ma la realtà vista dell’autore - in un certo senso, quindi, l'autore stesso la ripresenta. Questi due fattori e queste ri / presentazioni si contendono l’interpretazione finale dello spettatore.
Robert Silverio e Martin Stecker
La FAMU, Facoltà di cinema e televisione, viene fondata a Praga nei primi anni del dopoguerra. Tale nuova istituzione acquisisce subito una rilevanza fondamentale tra le altre accademie di arti visive, arti applicate, di musica e teatro.
La fotografia, seppur inizialmente non è una delle materie principali di insegnamento, diventa presto uno strumento didattico indispensabile per comprendere l'immagine cinematografica. Nel primo decennio dell'esistenza della FAMU, si afferma la concezione che la fotografia non è un semplice mezzo didattico per la realizzazione cinematografica, ma esprime un'arte autonoma e distinta.
Negli anni '60 e all'inizio degli anni '70 avviene una graduale separazione delle due discipline e, grazie al professore Ján Šmok, nasce presso la FAMU il primo e indipendente dipartimento di fotografia.
Il metodo di insegnamento, definito in quegli anni, affronta tutte le tematiche della fotografia professionale. Si studia lo still life, il reportage, il ritratto di nudo sino alla fotografia del paesaggio e architettura. Molte sono le lezioni teoriche ¬ tra cui storia della fotografia, dell'arte e del design ¬- completate da numerose esercitazioni, le quali aiutano gli studenti a concepire la pubblicazione fotografica e realizzare annualmente “libri”, lavori fotografici individuali e indipendenti.
Più recentemente l'organizzazione degli insegnamenti è mutata e, nell'ambito di un programma prestabilito, gli studenti possono scegliere il docente secondo gli interessi personali.
I diplomati negli anni '60 hanno significativamente contribuito all'arricchiamento della scena fotografica del Paese, ancora più vivace negli anni '70 per l'arrivo a Praga di studenti slovacchi che esprimevano una visione interessante e sopratutto diversa dalla tradizione ceca.
La fotografia nelle stesse Regioni di lingua ceca è stata sin dall'inizio presa in grande considerazione dalle avanguardie artistiche e considerata alla stregua delle altre arti visive, insieme con l'architettura e la poesia.
Durante gli anni '50 e quelli immediatamente successivi l'immagine fotografica diviene uno dei simboli dell’indipendenza creativa individuale nonostante il mutilamento della cultura da parte della politica totalitaria, questo anche grazie alle necessità strumentali relativamente ridotte rispetto al cinema. La fotografia diventa un mezzo di riflessione spesso introversa, indubbiamente estetica e filosofica, e nei lavori di alcuni fotografi una testimonianza critica della società.
Negli ultimi due decenni la fotografia è ancora di più parte integrante della cultura generale, si moltiplicano i musei con le loro collezioni, le gallerie fotografiche e le scuole superiori universitarie, dove viene dato sempre più peso alle arti visive.
Oggi la figura del fotografo professionista non viene più richiesta come nel passato, poiché molte riprese fotografiche sono eseguite da altri operatori: le competenze di giornalista, grafico, o fotografo si sovrappongono tra di loro. Gli studenti laureati trovano allora un impiego diverso, in genere nelle redazioni, dove è ricercata sopratutto la conoscenza della cultura visiva.
In occasione della mostra, il dipartimento di fotografia della FAMU espone i lavori individuali degli studenti di tutti i corsi dei singoli docenti. I temi fotografici sono gli stessi delle generazioni precedenti, sopratutto la figura umana, lo spazio e la sua interpretazione, sebbene affrontati con un altro atteggiamento generazionale. Resta il filo conduttore della fotografia ceca: l'attenzione all'aspetto estetico del linguaggio della fotografia teso a raffigurare le aspirazioni etiche dell'individuo. Alcune immagini degli studenti sono una riflessione sulla condizione individuale, ma altre sono una registrazione del fluttuare della forma estetica che le avvicina ai lavori degli artisti concettuali.
Dal 1985 questa è la terza mostra in Italia dedicata alla fotografia degli studenti della FAMU, la scuola che ha formato centinaia di fotografi nella Repubblica Ceca e in Slovacchia e che ha avuto un forte impatto sulla fotografia in altri Paesi (Finlandia, Polonia, i Paesi slavi dell'Adriatico e dell'area balcanica).
Il dipartimento della fotografia della FAMU è uno dei più antichi in Europa e rimane tuttora un punto di riferimento culturale per la cultura nazionale ceca e per quella di altri Paesi.
Václav Šedý