Tra Terra e Cielo – L’Abruzzo dal cibo al segno
Il percorso espositivo si avvale della moderna tecnica olografica di terza generazione per amplificare l’impatto emozionale della narrazione.
Comunicato stampa
“TRA TERRA E CIELO - L’Abruzzo dal cibo al segno”
Dalla narrazione popolare alla sublimazione di TOMMASO CASCELLA
fino al gesto laico di GINO SABATINI ODOARDI
A cura di Daniela Luciani
Ex Aurum, Pescara 17-28 luglio 2015
Inaugurazione 17 luglio 2015, Sala D’Annunzio ore 18
EXPE – LA MOSTRA, è un progetto voluto fortemente dal Comune di Pescara, insieme alla Camera di Commercio di Pescara - Chieti, alla Fondazione PESCARABRUZZO e alla Provincia di Pescara.
Il fine è fare sistema per promuovere eccellenze del territorio interpretando il tema dell’Esposizione Universale, NUTRIRE IL PIANETA - ENERGIA PER LA VITA alla luce della ricca storia antropologica e gastronomica d Abruzzo.
Il tema del cibo, della sua produzione sostenibile e dei significati sociali ed etici che lo caratterizzano, possano essere interpretati alla luce delle potenti tradizioni popolari del nostro territorio. La storia delle popolazioni abruzzesi dimostra di avere saputo interpretare, nel tempo, i principi di sobrietà e di rispetto della terra e del nutrimento che la sapienza dell’uomo ha saputo ricavarne.
L’allestimento espositivo dal titolo Tra Terra e Cielo - L’Abruzzo dal cibo al segno intende proporre una interpretazione di alcuni importanti temi offerti dall’EXPO 2015 e declinati nella recente CARTA DI MILANO, alla luce della storia etnografica e culturale della regione Abruzzo.
Il percorso espositivo si avvale della moderna tecnica olografica di terza generazione per amplificare l’impatto emozionale della narrazione. Il video olografico propone come guida spirituale del percorso espositivo, Sant’Antonio Abate. Santo amato profondamente dalle popolazioni abruzzesi, è oggetto di un culto profondo e articolato che coinvolge i temi dei cicli della terra, della produzione e del consumo del cibo. Sant’Antonio presenta una personalità estremamente ricca, capace di grandi spunti tragici (basti pensare alla sua lotta perenne con le forze del Male) e spunti popolareschi e divertenti dalla potente simpatia. Il video olografico lo rappresenta in un monologo sintesi del concept della mostra e forza interpretativa del percorso espositivo.
Il popolo d’Abruzzo attraverso il suo Santo racconta il suo rapporto faticoso e creativo con la necessità e la fatica della produzione di cibo.
La figura eclettica di Sant’Antonio Abate appare mediatrice principe del rapporto delle genti abruzzesi poste tra la Terra, oggetto di dura fatica, che esercita una opprimente attrazione verso il basso, e il Cielo che sospinge viceversa all’elevazione celeste, capace di mitizzare e rendere creativo e tollerabile il duro lavoro quotidiano.
Il percorso narrativo propone la rappresentazione dell’unione e della riconciliazione tra Uomo e Divino, intermediato dal rapporto con la produzione e l’offerta di cibo. Temi affrontati: Sacralizzazione del cibo, normativizzazione del cibo, condivisione del nutrimento con il Divino. L’ologramma sarà inserito in un cubo bianco.
LA SUBLIMAZIONE NELLA PITTURA DI TOMMASO CASCELLA (1890-1968)
Saranno presentate quattro grandi tele del 1912 di Tommaso Cascella e diversi disegni/bozzetti progettuali.
I tempi esistenziali delle genti d’Abruzzo, scanditi dalla fatica del lavoro e da riti celebrativi di passaggio vengono presentati attraverso l’emozione contenuta e quasi segreta di immagini fantasticate: le opere pittoriche e plastiche di Tommaso Cascella presentano la vita contadina in una dimensione straniata in cui lo spazio memoria colore e forma sono sospesi, eppure conservano concretezza quasi tattile. La fatica dell’esistenza viene interpretata e rigenerata attraverso la pura sensibilità poetica.
IL GESTO LAICO DI GINO SABATINI ODOARDI (1968)
Un grande cubo bianco (mt 4x4) ritaglia lo spazio e il tempo e rappresenta l’evoluzione del percorso narrativo iniziato dal monologo del Santo.
All’interno del cubo il segno interpretativo dell’artista Gino Sabatini Odoardi proporrà, attraverso le tecniche e gli strumenti semantici dell’arte concettuale, una visione laica del rapporto delle genti d’Abruzzo con la devozione come strumento privilegiato di sublimazione. Il complesso rapporto tra adorazione popolare e dogma della sacralità saranno condensati nell’installazione “Senza titolo con Santo” 2015.