Mutazione di un filo
Nella cornice di Palazzo Negrotto Cambiaso, affacciato sulla suggestiva Baia del Silenzio, una collettiva d’arte contemporanea che utilizza il filo come metafora, dando vita ad una singolare mostra che saprà condurre il visitatore ad esplorare e riconoscere quanto “il filo vive nelle nostre vite”.
Comunicato stampa
Nella cornice di Palazzo Negrotto Cambiaso, affacciato sulla suggestiva Baia del Silenzio, una collettiva d'arte contemporanea che utilizza il filo come metafora, dando vita ad una singolare mostra che saprà condurre il visitatore ad esplorare e riconoscere quanto "il filo vive nelle nostre vite".
Il filo, quale incontro con l'inizio
e la continuazione del tragitto di una linea
che di per sé può unire, cucire, rattoppare, legare o soffocare,
è lo spunto per poter esternare, attraverso linguaggi, forme ed espressioni, il sentire dei 16 artisti che partecipano a questo evento.
Il filo sul quale si può camminare restando in equilibrio per non precipitare, il filo di lana che intrecciandosi con altri fili può diventare una maglia o un cappello che scalda il nostro corpo nei freddi inverni, il filo del discorso o il filo logico, il filo di voce o un filo sprecato, il filo della corrente, un filo di panni stesi al sole, un filo d'oro o un filo d'olio.
Artisti:
Donatella BARBUIO - Franco CASELIN - Nadiaanna CROSIGNANI - Enrico FOSSATI - Annamaria GAGLIARDI - Elena GUERRERA - Catemaggia - Monica MARCENARO - Francesca NICCHI - Rosanna PRESSATO - Anna Maria RAIMO - Carlagiulia RESCALDANI - Cristina ROSSO - Carlotta SANGALETTI - Paolo SANGALLI - Maria Luisa VINO
progetto di Monica Marcenaro e Nadiaanna Crosignani