Icone serbe fra tradizione e modernità
La mostra delle icone serbe della prima metà del secolo XVIII, provenienti dalla collezione della Galleria di Matica srpska di Novi Sad, realizzata nella Galleria Nazionale dell’Umbria in Perugia rappresenta la conclusione di un idea concepita ancora nel 2012, che riguarda la collaborazione tra enti italiani e serbi preposti alla tutela del patrimonio culturale, uffici di promozione e sviluppo dei territori, musei, università e altri.
Comunicato stampa
La mostra delle icone serbe della prima metà del secolo XVIII, provenienti dalla collezione della Galleria di Matica srpska di Novi Sad, realizzata nella Galleria Nazionale dell’Umbria in Perugia rappresenta la conclusione di un idea concepita ancora nel 2012, che riguarda la collaborazione tra enti italiani e serbi preposti alla tutela del patrimonio culturale, uffici di promozione e sviluppo dei territori, musei, università e altri. Questa cooperazione si basa su protocolli siglati tra i due Paesi che hanno avuto finora come risultato più importante la mostra “Umanesimo e Rinascimento nell’Appennino Centrale. Paralleli” realizzata nel 2013 nella Galleria della Matica srpska a Novi Sad.
La mostra Српске иконе између традиције и модерности / Icone serbe fra tradizione e modernità / Serbian Icons between Tradition and Modernity continua ad indagare parallelismi nell’espressione artistica nelle due culture, italiana e serba, questa volta sul tema delle icone.
L’evento attuale è dedicato alla cultura del secolo XVIII, con particolare riferimento al parallelismo tra icone serbe e arte a soggetto sacro in Italia. La ricerca multidisciplinare di storici d’arte, restauratori, fisici, chimici e altri, è indirizzata verso lo studio di legami e influenze tra le due culture. Tramite lo studio delle icone dalla Galleria della Matica srpska e delle opere della Galleria Nazionale dell’Umbria, si sono riscontrati parallelismi iconografici e tecnici che hanno dato un contributo alla migliore comprensione della tradizione e del processo di innovazione nella cultura europea. I valori, in questo processo riconosciuti, sono legati alla storia della tutela del patrimonio culturale nei due paesi, e allo scambio delle esperienze in materia di allestimento museale e di valorizzazione e promozione del patrimonio territoriale.
La mostra Српске иконе између традиције и модерности / Icone serbe fra tradizione e modernità / Serbian Icons between Tradition and Modernity vedrà esposte 34 icone provenienti dalla collazione della Galleria della Matica srpska di Novi Sad e 3 appartenenti alla collezione della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia. Tra esse vi sono due delle icone più antiche della collezione serba: L'Annunciazione (inizio del XVI secolo), di un pittore ignoto italo-greco, dipinta nello spirito della migliore tradizione tardo-bizantina e La Decapitazione dei dieci Martiri di Creta, dipinta nel 1694 dal pittore di icone italo-cretese Viktor. Le icone della tradizione bizantina illustrano il punto di partenza della trasformazione dell'arte religiosa serba, mentre le icone della scuola italo-cretese sono esempi di compenetrazione tra la tradizione bizantina e le influenze occidentali.
Il focus della mostra sono le icone di pittori zografi della prima metà del secolo XVIII. Nei primi decenni successivi alla Grande Migrazione dei serbi del 1690 verso le Terre degli Asburgo, nelle nuove condizioni politiche ed economiche in cui venne a trovarsi, il popolo serbo conobbe un'insolita trasformazione della propria cultura ancora medievale che dal punto di vista fenomenologico rappresenta un caso unico nella produzione pittorica manifestatasi in un arco di tempo di soli 50 anni.
Gli zografi, tra i quali vi erano anche dei monaci, tennero fede alle vecchie tradizioni dell'iconografia ortodossa orientale, tuttavia l'icona zografica si distingueva dall'iconografia tradizionale non solo per le caratteristiche visive, ma anche per le sue finalità profane. Come oggetto di culto l'icona zografica diventò una sorta di simbolo dell'identità nazionale.
Motivati dal luogo in cui è organizzata la mostra e dal desiderio di individuare dei parallelismi con le icone serbe nella collezione della Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia, insieme ai colleghi italiani abbiamo deciso di esporre opere caratterizzate da parallelismi nell'iconografia. Pertanto, all'icona della Madonna della Consolazione della collezione della Galleria dei Matica serba vengono affiancate tre icone della Madonna del Latte tratte dalla collezione della Galleria Nazionale dell'Umbria.
A dare contesto più ampio alle icone esposte, nella mostra vi saranno filmati sul partimonio culturale nel territorio della provincia della Vojvodina e sulla esposizione permanente delle icone, tra il XVI e il XVIII secolo, della Galleria della Matica srpska.
Il contesto sociale e storico dell’arte degli zografi, la storia della collezione delle icone della Galleria della Matica serba e la storia dei restauri e delle tecniche artistiche delle icone esposte sono illustrati nel catalogo della mostra, insieme alle descrizioni delle singole icone. Il catalo è bilingue, in italiano e inglese.
Le iniziative collegate alla mostra sono orientate verso gruppi diversificati del pubblico. Il programma didattico per bambini sarà presentato ai pedagoghi museali e realizzato con un gruppo di bambini. Lo studio dei pigmenti delle icone dei pittori zografi contribuirà alla conoscenza dei materiali e delle tecniche artistiche, attuerà condivisione e rafforzerà legami tra gruppi scientifici che si dedicano alla scienza dei beni culturali. Il ruolo della scienza sarà presentato in due programmi: Scienza e arte e La diagnostica sui beni culturali come strumento per capire la fisica e la chimica. Infine la conferenza Parallelismi, con la quale si conclude il triennio di collaborazione, si svolgerà per la prima parte a Perugia, per poi concludersi a Novi Sad, alla fine del 2015.
La mostra Српске иконе између традиције и модерности / Icone serbe fra tradizione e modernità / Serbian Icons between Tradition and Modernity è finanziata dal Ministero per la cultura e l’informazione della Repubblica Serba e l’Assessorato Provinciale per la cultura e l’informazione della Provincia Autnonoma della Vojvodina.
Il supporto alla realizzazione delle mostra e dei programmi ad essa collegati è arrivato da numerosi partners: Istituto Provinciale per la tutela dei Beni Culturali e le Università di Novi Sad, Belgrado, Perugia e Roma.
Il patrocinio, da parte italiana, è stato concesso da: Ambasciata d’Italia a Belgrado, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Umbria, Comune di Perugia, Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio dell'Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Università di Perugia e Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria (ADISU).