Emma Vitti – Das Ding
In Das Ding l’autrice milanese approfondisce la propria ricerca sull’ambiguo rapporto tra contenitore e contenuto, entrando nei laboratori e nelle fonderie di Pietrasanta per fotografare le gomme utilizzate dagli artisti per la fusione delle sculture.
Comunicato stampa
In Das Ding l'autrice milanese approfondisce la propria ricerca sull'ambiguo rapporto tra contenitore e contenuto, entrando nei laboratori e nelle fonderie di Pietrasanta per fotografare le gomme utilizzate dagli artisti per la fusione delle sculture: muovendo, distorcendo queste membrane di lattice, avviene che la metafora dell'involucro si sciolga e diventi inequivocabilmente pelle, la pelle di un corpo. Ma succede anche che la gomma rimanga immobile, irrigidita nel suo guscio protettivo o si sottragga e deperisca nel processo della fusione. Il corpo, assente, è continuamente allucinato nell'instabilità della nostra percezione del rapporto figura-sfondo. La pellicola diventa un confine di carne, il limite che regola la dialettica illusoria del pieno e del vuoto.
In mostra negli spazi di Palazzo Panichi di Pietrasanta circa 40 fotografie, stampate in varie dimensioni, che, sala dopo sala ci conducono in un viaggio visivo alla scoperta di risonanze interiori che non possono essere che soggettive e dunque uniche. L’artista si apre alla condivisione delle proprie visioni.