Orizzonte Nord-Sud
Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960.
Comunicato stampa
La mostra che inaugura il nuovo Museo d’Arte al LAC propone un viaggio attraverso le opere di numerosi protagonisti dell'arte a nord del Gottardo e nel «paese dove fioriscono i limoni»: da Böcklin a De Chirico, da Hodler a Wildt, da Anker a Morandi, da Segantini a Medardo Rosso per giungere, attraverso esponenti del dadaismo e futurismo a due maestri del Novecento come Fontana e Giacometti.
Orizzonte Nord-Sud documenta un arco cronologico che va da metà Ottocento a metà Novecento, ma si apre con le opere di due artisti preromantici: l’italiano Giovanni Battista Piranesi e lo svizzero Caspar Wolf. Il primo è noto per le sue acqueforti di maestose architetture antiche, il secondo per i dipinti di grandiosi paesaggi alpini. Pur prediligendo tecniche di rappresentazione diverse e soggetti antitetici, entrambi offrono un’interpretazione dell’estetica del sublime che rivela sorprendenti punti di contatto.
Quasi seguendo l’esempio di questi due precursori, gli artisti in mostra ingaggiano dialoghi molto spesso inediti e a maggior ragione stupefacenti. Attraverso le loro opere il visitatore ha l'opportunità di mettere a confronto visioni del mondo maturate in contesti culturali e geografici lontani tra loro, cogliendo le differenze, ma soprattutto le affinità che legano esperienze tradizionalmente considerate distanti. Si scoprirà così che Morandi ha un insospettato antesignano nel cantone di Berna, che Felice Casorati ha in comune con Félix Vallotton non solo il nome di battesimo, ma anche lo stile, che Fontana e Giacometti condividono una passione quasi morbosa per la rappresentazione dello spazio.
In questo percorso fatto di dialoghi si levano anche due voci soliste: J.M.W. Turner e Paul Klee. Il grande pittore inglese valicò più volte il Gottardo e rappresentò nel suo stile inconfondibile sia il fascino minaccioso delle Alpi che la dolcezza dei paesaggi ticinesi. Klee – cresciuto nella Svizzera interna – celebrò in molte opere la luce del sud e lì, per sua stessa ammissione, apprese l’uso del colore.
La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, con tavole a colori di tutte le opere esposte e contributi di storici dell’arte internazionali.