Adriano Eccel – L’ombra può esprimersi
La rassegna, promossa dall’Associazione AEcceL per la Fotografia, ha come intento quello di aprire il confronto con l’articolato percorso di ricerca intrapreso per trent’anni dal fotografo trentino, prematuramente scomparso nel 2012.
Comunicato stampa
Nella sede di Palazzo Trentini, in via Manci a Trento, il 21 agosto aprirà al pubblico l’antologica di Adriano Eccel (Bolzano 1956 - Trento 2012). La rassegna, promossa dall'Associazione AEcceL per la Fotografia, ha come intento quello di aprire il confronto con l’articolato percorso di ricerca intrapreso per trent’anni dal fotografo trentino, prematuramente scomparso nel 2012.
E’ questa un’importante opportunità per conoscere l’intera produzione di un artista di rara intensità narrativa, competenza tecnica e sensibilità nella lettura delle dinamiche emozionali legate al quotidiano divenire. Degno rappresentante del proprio territorio, che per la prima volta gli rende omaggio, intellettuale raffinato sempre rispettoso delle ragioni dell’altro, Adriano Eccel rappresenta per Trento, la città dov’è vissuto, un importante punto di riferimento all’interno del variegato mondo dell’arte contemporanea.
Il percorso della mostra si articola attraverso l’intera sua produzione e quindi propone sette cicli: Il Muro (1985), Attraverso la sfera (1986), Partita a bocce (1986/87), Photoopere (1990/93), Vietato l’ingresso (1995/96), Il Codice Duval (1996/2002), Lo specchio immaginario (2004/2012).
In un’articolata sequenza di immagini Adriano Eccel presenta se stesso, quel suo innato bisogno di raccontare, attraverso la fotografia, il proprio mondo emotivo. L’artista, infatti, nel corso degli anni, pur avendo intrapreso diversi percorsi di ricerca, ha mantenuto come principio cardine del proprio operare lo studio dell’universo interiore. Ha indagato le sfumature dell’esistenza con passione e coinvolgimento e le ha tradotte in cicli fotografici da sfogliare con lo stessa intensità con cui si sfogliano i ricordi e gli affetti. Per questo, ciò che racconta attraverso le immagini, ha uno sguardo limpido, capace di muovere gli animi e di uscire dal piano orizzontale della vita.
Adriano Eccel ha, dunque, sempre mantenuto una particolare coerenza espressiva dando vita ad atmosfere sospese fra sogno e ricordo, quali presenze di una realtà ricostruita attraverso elementi connotati da una forte valenza simbolica. Nelle sue fotografie, infatti, scorrono rimandi e legami con l’inconscio in grado di creare un codice espressivo di grande intensità narrativa, fatta di valenze autobiografiche e spirituali. Soprattutto nei lavori più recenti racconta se stesso, i suoi difficili passaggi, gli stretti cunicoli, in fondo ai quali ha trovato la riconquistata libertà. Sono immagini intense e travolgenti, come il vocio indomito della paura e coincidono con la scelta di lasciare i materiali fotografici tradizionali a favore della ripresa e rielaborazione digitale in grande formato.
In mostra, oltre agli originali del Codice Duval (1996/2002- 22 immagini), esposti per la prima volta nella loro versione integrale, anche le ultime opere realizzate dall’artista, come Ex Mattatoio, al quale stava lavorando con estrema dedizione.
“L’opera - sono parole dell’artista - è una ricostruzione di fantasia - creata con delle immagini istantanee elaborate - dell’ex mattatoio di Roma, l’attuale Macro Future. Il lavoro rappresenta la struttura abbandonata con ancora la presenza delle ossa degli animali macellati e i meccanismi che servivano a trasportarli nei vari reparti, vi sono inoltre le prese d’aria accanto a vecchi sacchi e piatti abbandonati, le uova degli uccelli che hanno nidificato ovunque e il filo spinato della recinzione. La presenza dell’uomo è testimoniata da uno scheletro umano che sporge dalla terra, animale fra gli animali (nell’immagine in alto a sinistra). La visione dell’ex mattatoio è in pianta ma viene mostrata in verticale come fosse una scultura tridimensionale, per questo motivo ogni oggetto posto al suo interno è saldamente agganciato alla base. L’opera è riflessa in uno specchio antico (la vediamo quindi al contrario) la cui cornice delimita sia l’immagine, sia la struttura dell’edificio”.
Finalmente proposto in uno spazio prestigioso e nella città che l’ha visto residente per quasi tutta la vita, questo progetto, oltre alla valorizzazione dei sette cicli presenti in mostra, propone il recupero pressoché integrale delle immagini vintage, oltre ad alcune inedite e coinvolgenti pagine autografe utilizzate dall’autore per la descrizione del proprio lavoro.
L’Associazione AEccel ha predisposto, inoltre, una stampa tipografica a tiratura limitata di 400 esemplari, ad elevata qualità di riproduzione, di un’immagine per ciascun ciclo esposto. Questa raccolta sarà disponibile il giorno dell’inaugurazione.
Adriano Eccel (Bolzano 1956 - Trento 2012) si è interessato per più di un decennio di pittura, grafica ed esperienze artistiche che abbandona nei primi anni '80 per occuparsi di fotografia contemporanea. Dopo un triennio di studi in cui affina psicologia e analisi dell’immagine, tecnica fotografica e stampa Fine Art, realizza "Il Muro" (1985) il suo primo lavoro fotografico. Seguiranno, in ordine cronologico, le seguenti serie di immagini: "Attraverso la sfera", "La partita a bocce", "Photoopere", "Vietato l’ingresso", "Il Codice Duval", "Lo specchio immaginario" (ciclo non totalmente concluso che comprende 18 opere e da cui è tratto il trittico "Il Confessionale - Ex Voto"). Nel 1995 parte del suo lavoro fotografico "Photoopere" viene pubblicato negli Stati Uniti dal prestigioso Graphis International Fine Art Photography di New York. Il suo lavoro è apprezzato sia in Italia, sia in Europa da curatori e critici di fama internazionale; tra questi Jean Claude Lemagny, che acquisisce le immagini del lavoro fotografico "Vietato L’ingresso" ora in permanenza nella collezione internazionale di fotografia della Biblioteca Nazionale di Parigi. Nel corso di una ventennale attività espositiva, Adriano Eccel ha realizzato più di 80 mostre, personali e collettive, allestite in gallerie private, musei di fotografia e arte contemporanea, aste, fiere e festival internazionali in diversi paesi tra cui Italia, Germania, Francia, Spagna e paesi dell’Est Europa. Molte le immagini presenti in cataloghi d’arte, libri di fotografia Fine Art, riviste nazionali e internazionali di fotografia contemporanea.
Tra gli eventi più importanti a livello nazionale si segnala:
• La Biennale Internazionale di Torino Fotografia;
• Il Salone della Fotografia di Venezia Immagine;
• Il Festival Fotoleggendo di Roma;
• "Il Chiaro Scuro delle Violenze" al Palazzo della Triennale di Milano;
• "Il Codice Duval" a Palazzo Medici Riccardi di Firenze e al Macro Future di Roma;
• le mostre al Museo Ken Damy di fotografia contemporanea di Brescia;
• "Situazioni – Trentino Arte 2003" al MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto;
• la personale "Da Duval allo Specchio Immaginario" allestita al Santa Sofia di Salerno per l’Arte Contemporanea, presentata da RAI 1 nell’ambito dei Grandi Eventi in Campania.
Accanto all’attività espositiva le immagini di Adriano Eccel hanno illustrato le opere di poeti, musicisti jazz e scrittori e molti dei suoi lavori sono presenti in cataloghi d’arte, libri di fotografia Fine Art, riviste nazionali e internazionali di fotografia contemporanea.
Nel 1991 è tra i soci fondatori del Museo Ken Damy di fotografia contemporanea di Brescia e dal 2004 fino alla sua prematura scomparsa collabora saltuariamente come artista/fotografo e commissario d’esame con l’Istituto Superiore di Fotografia di Roma. Sue opere sono conservate in numerose collezioni pubbliche e private permanenti sia in Italia, sia all’estero.