Micaela Lattanzio – Fragmenta
BI-BOx Art Space apre la stagione di mostre 2015-2016 con la mostra dell’artista romana Micaela Lattanzio, con l’obiettivo di proporre, come sempre, artisti giovani ma che hanno già alle loro spalle una esperienza artistica di valore e una ricerca espressiva originale.
Comunicato stampa
BI-BOx Art Space apre la stagione di mostre 2015-2016 con la mostra dell’artista romana Micaela Lattanzio, con l’obiettivo di proporre, come sempre, artisti giovani ma che hanno già alle loro spalle una esperienza artistica di valore e una ricerca espressiva originale. “Per un’apologia estetica della frammentazione” il titolo scelto da Alessia Carlino, curatrice e critica d’arte, con cui definisce la produzione artistica di Micaela Lattanzio, per il suo continuo smembrare l’unitarietà del soggetto di partenza in tasselli, sedimenti, cellule che ricreano una inedita modalità espressiva. L’occhio deve così abituarsi ad una nuova percezione e allineare lo sguardo alla frammentarietà del soggetto che ha di fronte.
Come scrive Alessia Carlino: “Nelle sue caratteristiche estetiche e concettuali Micaela Lattanzio compone un inedito vocabolario linguistico, de-struttura il reale per poter esplorare una dimensione narrativa che va oltre l’epidermide, un’indagine sull’uomo e sull’autenticità del suo corpo dove forma e concetto si fondono in un’opera che non appartiene più ad un centro unitario di identificazione sociale, ma che è principio di una “fissione nucleare infinita”.
Micaela Lattanzio (1981) attualmente vive e lavora a Roma. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Roma laureandosi nel 2005 con una tesi incentrata sull’antropologia del viaggio in collaborazione con l’università dell’Habana. Durante il percorso formativo, nel 1998, vince il Premio Diritti dell’Uomo mentre nel 2003, grazie a una borsa di studio, soggiorna un anno nella città spagnola di Valencia dove perfeziona le tecniche legate al linguaggio audio-visivo di regia e fotografia. Tra le diverse esposizioni a cui ha partecipato si segnalano i seguenti progetti collettivi: Simboli di ferro presso il Museo d’arte Sperimentale dell’Aquila, Impronta globale presso la Fondazione Barruchello di Roma, Dimensioni primarie ospitato negli spazi dell’Accademia Americana a Madrid, 10X10 Artist presso Bonte Zwaan, centro di design di Amsterdam e la partecipazione alla mostra Vulcano presso la fiera d'arte SetUp del 2014. Nello stesso anno l’artista è vincitrice del premio speciale della giuria Zingarelli intitolato “Silenziosi Racconti”ed è finalista del premio Arcevia, si ricorda anche la segnalazione della giuria durante lo svolgimento del premio Combat. Gli interventi site specific sono un’ulteriore dimensione espressiva di Lattanzio, tra i suoi progetti installativi si sottolinea la presenza al Maam, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, dove ha eseguito nel 2013 la realizzazione di una stanza intitolata Where have the flowers gone, un’opera composta da 7.000 fiori di carta tagliati a mano. Nel gennaio 2015 l’artista ha esposto i suoi lavori più recenti nella terza edizione della fiera bolognese SetUp.