Francesco Verlicchi – Nel paese dell’arte

A questo omaggio fa da sfondo il paese che a Verlicchi ha dato i natali e che nel cuore del maestro è sempre stato caro.

Comunicato stampa

Verrà inaugurata Venerdì 4 Settembre 2015 alle ore 18.00 negli spazi del Museo civico San Rocco di Fusignano la mostra : "Francesco Verlicchi. Nel paese dell'arte". L'esposizione fa parte di un trittico di eventi d'arte dedicati a tre "grandi fusignanesi": Don Antonio Savioli, Francesco Verlicchi e Raoul Vistoli, nella ricorrenza del centenario della loro nascita. A questo omaggio fa da sfondo il paese che a Verlicchi ha dato i natali e che nel cuore del maestro è sempre stato caro. Figurano esposti nelle sale del Museo, paesaggi e ritratti di personaggi fusignanesi, i delicati acquerelli realizzati dall'artista all'indomani dei tragici bombardamenti della seconda guerra mondiale, oltre ad una serie delle celebri caricature.
Le opere esposte, alcune delle quali mai prima presentate al pubblico, provengono dalla Raccolta Comunale di Fusignano e da collezioni private. La mostra, curata da Paolo Trioschi, sarà visibile fino a Domenica 25 Ottobre con orari : 15.00-18.00 nelle giornate di sabato e 10.30 -12.00 e 15.00-18.00 nelle domeniche e giorni festivi. Dal 4 all'8 Settembre, in occasione della Festa di Fusignano, apertura straordinaria anche dalle ore 15.30 alle 23.30. Ingresso libero. A promuovere l'iniziativa: Comune di Fusignano-Assessorato alla Cultura; Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Pro Loco Fusignano, con il Patrocinio di IBC Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna. Info: www.comune.fusignano.ra.it Tel 0545.51621-955663.

Francesco Verlicchi nasce a Fusignano Fusignano il 18 maggio 1915. Avvicinatosi alla pittura fin da piccolo, incoraggiato dal padre, decoratore di carrozze, che lo avviò alla Scuola di arti e mestieri di Fusignano sotto la guida del pittore lughese Giulio Avveduti che intuisce subito le potenzialità del suo giovane allievo. Dopo aver lavorato a Lugo nella bottega del pittore e decoratore Antonio Ricci, Verlicchi si iscrive ai corsi liberi della Accademia di Belle Arti di Ravenna e intanto va acquistando un suo stile che si inserisce nella tradizione figurativa ottocentesca. Nel 1956, infatti, Avveduti lo chiama come aiuto nel restauro degli affreschi di San Giacomo Maggiore a Lugo e nello stesso anno succede al maestro nella direzione della scuola fusignanese. L’anno successivo si trasferisce a Parigi dove da un lato approfondisce la grande lezione della pittura impressionistica e dall’altro viene a contatto con le avanguardie. Inizia intanto la sua lunga attività di insegnante di ‘disegno dal vero’ all’Istituto d’arte per il Mosaico di Ravenna, dove insegnerà fino al 1978. Riconosciuto come uno dei massimi pittori del '900 ravennate, nella sua lunga attività, ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i pricipali, quello del 1958, quando vince la sezione estemporanea della quarta edizione del ‘Premio Campigna’ con un scorcio paesaggistico della foresta casentinese. Nel 1963, riceve il primo premio alla settima edizione della ‘Biennale d’Arte Romagnola’ di Forlì per l’opera "Natura morta in grigio", mentre particolari meriti vengono già in questa fase attribuiti al pittore per la sua formidabile attività come ritrattista. Apprezzato anche come acquerellista, Verlicchi fu un eccellente caricaturista e vignettista
. Si e' spento a Fusignano a fine settembre del 2008.