Der Blitz 2015 – Supernova

Un percorso di incroci fra opere della collezione permanente del MAG e le opere di artisti contemporanei.

Comunicato stampa

Sarà inaugurata venerdì 4 settembre 2015, alle ore 18.00 nella Pinacoteca del Museo di Riva del Garda, la mostra Supernova, nell'ambito del progetto sul contemporaneo nell'Alto Garda Der Blitz curato da Denis Isaia e Federico Mazzonelli e realizzato in collaborazione con il Mart.

All'inaugurazione parteciperanno, insieme ai curatori e ad alcuni artisti presenti in mostra con le loro opere, il responsabile del MAG Giovanni Pellegrini, il direttore del Mart Gianfranco Maraniello e gli assessori alla cultura dei Comuni di Riva del Garda e Arco, Renza Bollettin e Stefano Miori.

Dal 5 settembre all'1 novembre 2015 gli spazi della Pinacoteca del Museo di Riva del Garda ospitano Supernova, un percorso di incroci fra opere della collezione permanente del MAG e le opere di artisti contemporanei quali Stefano Calligaro, Sara Enrico, Gabriele Garavaglia, Jacopo Mazzonelli, Luigi Ontani, Bernd Ribbeck, Ry Rocklen, Andrea Salvino, Rolando Tessadri, ZAPRUDERfilmmakersgroup.
Il progetto espositivo prende a prestito dall’astronomia il titolo dichiarando una temporalità effimera, non dirompente, ma potenzialmente generativa di nuove stelle, o nel caso della mostra, di nuove relazioni. Lontano dal volere creare stretti parallelismi critici fra opere d’arte antica ed opere dei nostri giorni, la mostra prova a tessere dei rimandi, suggerendo allo spettatore una differente esperienza di visita, meno lineare e più fisica. L’auspicio è che tale differenza sia facilitata dalla moltiplicazione dei livelli di lettura; una moltiplicazione offerta a volte in maniera esplicita, altre invece nascosta nei reperti o negli apparati espositivi.
Opere della collezione del MAG, prestiti di opere d’arte contemporanea provenienti da collezioni private e pubbliche, e il fondamentale supporto di progetti pensati ad hoc da un gruppo di artisti emergenti sviluppano l’intreccio del percorso. Fra elementi di teatralizzazione dello spazio e più pacate infiltrazioni, emergono delle corrispondenze momentanee e degli spazi di continuità che dai secoli passati si sporgono sui nostri giorni.
Con questo tipo di impianto, la mostra rimarca in ultimo una organicità storica che dai secoli passati si affaccia ai nostri giorni assumendo un’ottica critica più attenta alle sintesi dell’esperienza quotidiana che alle forme della storia.