Gabriele Picco – Ultimo dipinto

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE SMART - POLO PER L'ARTE
Piazza Crati 6/7, 00199 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì 11/13 – 15/18 - sabato su appuntamento

Vernissage
30/09/2015

ore 18,30

Artisti
Gabriele Picco
Curatori
Davide Ferri
Generi
arte contemporanea, personale

smART – polo per l’arte inaugura una nuova stagione di mostre con Ultimo dipinto, una personale di Gabriele Picco a cura di Davide Ferri.

Comunicato stampa

Roma, settembre 2015 – smART - polo per l'arte inaugura una nuova stagione di mostre con Ultimo dipinto, una personale di Gabriele Picco a cura di Davide Ferri. Ultimo dipinto include circa cento dipinti realizzati dall’artista in un periodo di residenza svolto nella sede di smART durante la scorsa estate.
Ultimo dipinto non è solo una mostra di dipinti recenti: ognuno dei dipinti, contrassegnato dalla sigla LP (Last Painting), è proprio l’ultimo che l’artista avrebbe voluto fare ed è un tentativo di liberarsi da un vizio, com’era per le sigarette di Zeno Cosini ne La coscienza di Zeno.
Così ogni dipinto, essendo potenzialmente l’ultimo, contiene alcuni tratti emblematici della pittura di Gabriele Picco. La pittura, come il disegno e la scultura, accompagna l’artista fin dagli esordi: dai quadri che raccontavano storie, con figure sorprese in azioni vagamente grottesche e surreali (dipinti con tratti adolescenziali e dimessi), a quelli astratti dell’ultimo periodo (realizzati con la moka, con la polvere o con oggetti applicati su una superficie monocroma), fino agli ultimi dipinti, in cui il tempo si riannoda e tutte queste cose possono essere combinate assieme.
Ultimo dipinto è dunque la storia di un pittore e di una vita piena di dipinti, di una fine che non finisce, che si ripete ininterrottamente, la fine impossibile di un vizio che non smette mai di accompagnarti.
E come accade con le sigarette nel celebre romanzo di Svevo, ogni ultimo dipinto rimanda inevitabilmente al primo.
Sabato 10 ottobre è in programma, nell’ambito dell’Undicesima Giornata del Contemporaneo, un laboratorio con l’artista sui temi della mostra.
Inoltre, Com’è stato in occasione della precedente esposizione, sarà previsto un incontro di approfondimento del lavoro di Gabriele Picco, con la presenza del curatore Davide Ferri.

Riempirò gli spazi dei miei ultimi dipinti. Ci sarà anche il primo. L’ho recuperato a casa dei miei. Era il 1983. Avevo nove anni. Lo considero il mio primo quadro perché quella fu la prima volta che agii con la consapevolezza di voler realizzare qualcosa che non fosse un ritratto o un paesaggio. Doveva essere un’immagine pura, che avrebbe destabilizzato il mio piccolo pubblico di nonni, zii, cugini e compagni di scuola. Lo dipinsi proprio sul mio banco, durante la ricreazione. Presi un foglio, lo adagiai sul piano, mentre intorno a me i bambini scartavano le girelle Motta, i cracker e le tortine del Mulino Bianco. Con le matite colorate cominciai a tracciare dei segni, non doveva essere niente di riconoscibile, solo così avrei lasciato tutti a bocca aperta. Come era capitato a me una settimana prima, durante le vacanze di Natale quando a casa dello zio di Roma ero incappato in un quadro senza senso. Non c’era il cielo, non le montagne o gli alberi, né le case, figuriamoci le persone, coi loro occhi, le bocche, le dita delle mani. Niente capelli, né braccia, né gambe. Niente di niente, solo segni e colori. Zio Alfredo mi disse che non dovevo avere paura.
Mi spiegò che in arte tutto era possibile, che si poteva davvero fare proprio tutto e non bisognava avere paura di niente. E io, piano piano, capii che stava accadendo qualcosa di importante e che la mia vita da quel momento sarebbe cambiata…
(Gabriele Picco)

Gabriele Picco è nato a Brescia nel 1974, si è laureato in Lettere moderne all'Università Statale di Milano. Artista visivo e scrittore, ha partecipato con dipinti e sculture a mostre in gallerie private e musei in Italia e all'estero. Ha vinto numerosi premi e residenze tra cui il New York Prize presso la Columbia University, il Premio Michetti e il Premio Alinovi per la confluenza delle arti. Con la galleria Francesca Minini di Milano ha presentato il suo lavoro nelle più importanti fiere internazionali. Sue opere sono presenti in molte collezioni, tra cui quella del MoMa di New York, la collezione Montblanc di Amburgo e la Robert Lehman Foundation.
Ha pubblicato due romanzi: nel 2002 Aureole in cerca di santi edito da Ponte Alle Grazie, nel 2010 Cosa ti cade dagli occhi edito da Mondadori, vincitore del Premio Viadana giovani e tradotto in spagnolo, catalano, portoghese.
Last Painting
Gabriele Picco
curated by Davide Ferri

Opening: Wednesday, 30 September 2015 | 6.30 p.m.
1 October 2015 – 26 February 2016

smART – polo per l'arte
Piazza Crati 6/7, Rome

Rome, September 2015 – smART – polo per l'arte opens its new season of exhibitions with Last Painting, a solo exhibition of works by Gabriele Picco curated by Davide Ferri. Last Painting comprises about a hundred paintings made by the artist this summer during his residency at smART.
Last Painting is not just an exhibition of recent works, for each painting, marked with the letters LP (Last Painting), really is the last one that the artist would have liked to make. This is his attempt to rid himself of a vice, just as Zeno Cosini attempted to quit smoking cigarettes in The Confessions of Zeno.
Since all these paintings by Gabriele Picco might potentially be his last, each one contains some of the emblematic features of his art. Like drawing and sculpture, painting has been part of his life ever since his early days, from paintings that had stories to tell, with figures captured in vaguely grotesque, surreal poses (painted in an unassuming adolescent style) to the abstract works of his recent period (made with moka coffee pots, powder and objects applied to monochrome surfaces), through to his 'last' paintings, in which time links back to all these aspects, bringing them all together.
Last Painting is thus the story of a painter and of a life of paintings, of an end that never ends but that is endlessly repeated: the impossible end of a habit one is never able to lose.
As with the cigarettes in Svevo's famous novel, every last painting inevitably makes reference to the first.
On Saturday, 10 October, as part of the Eleventh Day of Contemporary Art, there will be a workshop with the artist on the issues tackled in the exhibition.
As in the previous exhibition, there will also be a discussion meeting with Gabriele Picco, in the presence of the curator Davide Ferri.

Gabriele Picco, who was born in Brescia in 1974, graduated in Modern Literature at the University of Milan. A visual artist and writer, he has shown his paintings and sculptures in exhibitions in private galleries and museums both in Italy and abroad. He has won several awards and residencies, including the Premio New York from Columbia University, the Premio Michetti and the Premio Alinovi for the confluence of the arts. He has shown his work at the most important international fairs with the Francesca Minini gallery of Milan. His works are now in many collections, including those of MoMA in New York, the Montblanc collection in Hamburg and the Robert Lehman Foundation.
He has published two novels: Aureole in cerca di santi, published in 2002 by Ponte Alle Grazie, and Cosa ti cade dagli occhi, published in 2010 by Mondadori, which won the Premio Viadana for young writers, and which has been translated into Spanish, Catalan and Portuguese.