Be-diversity. Platform #3 – Alessandro Castiglioni / Jota Castro

Informazioni Evento

Un artista nato nella giugla e un curatore premiato all’Expo sono gli invitati all’ultimo incontro all’interno della mostra “Be-diversity” al MUSE.

Comunicato stampa

La biodiversità e le istanze dell’ecologia, la sostenibilità, lo spreco, il cambiamento climatico e il futuro del pianeta affrontati dall’arte contemporanea in un Museo di Scienze.
Questo è lo stimolante meccanismo innescato dalla mostra “Be-diversity” che l’artista Stefano Cagol ha portato nelle sale nel MUSE di Trento attraverso le opere di sette artisti internazionali e attraverso le parole e i diversi punti di vista di intellettuali invitati in una serie di incontri per l’intera durata degli oltre due mesi di mostra. Tra le opere di Oliver Ressler, Wim Delvoye, Christian Jankowski, Khaled Ramdan, Giancarlo Norese, Avelino Sala, Asa Sonjasdotter, ci sono feci artificiali, patate illegali, cacciatori con arco e frecce al supermercato, branchi di cani che sbranano la cultura, dialoghi tra pescatori e estrattori di petrolio, banane come svastiche, comunità fluttuanti e migranti climatici.

Il terzo e ultimo appuntamento al MUSE della piattaforma di incontri di “Be-diversity” si terrà sabato 19 settembre alle 17 con gli ospiti Alessandro Castiglioni e Jota Castro.

Jota Castro è un artista e curatore da sempre impegnato in progetti dalla forte riflessione sociale e politica. Al MUSE racconterà per la prima volta delle sue origini, è infatti un artista peruviano attivo a Bruxelles, nato nel cuore della Foresta Amazzonica, nella parte nord est della foresta pluviale lungo le rive del fiume Huallaga, dove si interrompono le strade di collegamento col resto del paese e del continente: “Sono nato nella giungla!” confessa “Per questo le tematiche della mostra mi toccano in maniera quanto mai profonda”, perché in quest’area come altrove la foresta tropicale è sfruttata, martoriata da traffici illeciti, minacciata. L’approccio di questo artista è sempre stato senza mezzi termini e l’opportunità di assistere a questa sua riflessione/confessione si preannuncia da pelle d’oca.
Jota Castro ha curato Dublin Contemporary, il Padiglione dell’Urgenza alla Biennale di Venezia e la Emergency Biennale. Ha partecipato alle biennali di Praga, Tirana, Mosca e Gwangju in Corea dove ha vinto il Gwangju Biennale Prize.

Alessandro Castiglioni è storico dell’arte, curatore e responsabile di programmi educativi al Museo MAGA di Gallarate, Varese (www.museomaga.it). Per l’incontro proporrà una propria chiave di lettura sui temi della mostra attraverso il punto di vista efficacissimo di una carrellata di opere ed esperienze artistiche. Sarà un viaggio intenso nell’arte internazionale del Novecento e degli anni Duemila, in quell’arte che non è pura decorazione, ma consapevolezza disincantata di quanto accade, di quanto potrebbe e non dovrebbe avvenire, quell’arte capace di dare il proprio significativo contributo nella formazione del pensiero e della coscienza collettiva.
Un progetto ideato da Alessandro Castiglioni, realizzato con Stefano Cagol, è stato recentemente selezionato come una delle esperienze educative più innovative e interessanti a livello nazionale ed è stato presentato all’Expo nel Padiglione Italia nella sezione Vivaio. Vincente è stata la learning week che ha innescato una visione metaforica di energia, natura e risorse dal titolo “The Body of Energy” condotta da Stefano Cagol al Museo MAGA con i ragazzi dell’ITE Tosi di Busto Arsizio e curata da Alessandro Castiglioni per il dipartimento educativo del Museo. Alla presentazione ha partecipato anche la first lady Agnese Landini (http://www.vivaioscuole.it/?p=407 http://www.officinacontemporanea.it/2015/06/the-body-of-energy-incontra-expo-nostra-first-lady/ ).

I partecipanti ai precedenti incontri sono stati l’imam del Trentino Alto Adige Aboulkheir Breigheche, la docente di politica globale e comunicazione del Goldsmiths College di Londra Marianne Franklin e la curatrice Camilla Boemio.
Gli atti degli incontri verranno pubblicati in un libro insieme agli altri numerosi contribute alla piattaforma di discussione raccolti da remoto e firmati, tra gli altri, dall’artista gallese Steven Emmanuel, il curatore inglese Jim Mooney, l’artista, curatrice e scrittrice norvegese Thale Fastvold.
I video degli incontri sono disponibili sulla pagina web del progetto (www.be-diversity.org.uk).

Il finissage della mostra si terrà il 25 settembre in occasione della Notte Europea dei Ricercatori. Alle 17 Stefano Cagol accompagnerà gli spettatori in una visita guidata, quindi l’artista e curatore raccoglierà, cuocerà e condividerà con il pubblico le patate “illegali”, non iscritte nei registri europei per la commercializzazione e minacciate di estinzione, coltivate al MUSE durante la mostra e parte dell’installazione “The order of patatoes” dell’artista svedese Asa Sonjasdotter.