Flavio Ullucci – @scatologica

Informazioni Evento

Luogo
EX CIMITERO DI SAN PIETRO IN VINCOLI
Via San Pietro In Vincoli 28, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 15-22

sabato e domenica 10-22

Vernissage
23/09/2015

ore 16,30

Contatti
Email: gad.curatori@gmail.com
Sito web: http://www.isaofestival.it
Artisti
Flavio Ullucci
Curatori
Gwladys Martini
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione, allestita in occasione del festival ISAO il sacro attraverso l’ordinario interpreta in maniera originale e riflessiva la ricerca della felicità, tema portante di questa edizione.

Comunicato stampa

Il 23 settembre 2015 alle ore 16,30 presso l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino inaugura @scatologica, mostra che vede protagonisti i lavori di Flavio Ullucci.

L’esposizione, allestita in occasione del festival ISAO il sacro attraverso l’ordinario interpreta in maniera originale e riflessiva la ricerca della felicità, tema portante di questa edizione.

@scatologica é un gioco semantico che rimanda all’interrogativo filosofico religioso di ciò che accade dopo la morte e contemporaneamente all’aspetto formale dell’opera d’arte che diventa “contenuto e contenitore” allo stesso tempo.

L’animo umano è racchiuso in un corpo, come le opere sono racchiuse in scatole: i corpi dipinti a olio da Flavio Ullucci sembrano voler uscire dai confini delle tele, tesi in una richiesta di contatto a chi li sta guardando. Il contrasto tra una pittura iperrealista e la situazione surreale creata dalla tridimensionalità delle installazioni genera una sensazione di straniamento, che spinge a una riflessione profonda sul rapporto tra anima e corpo.

L’esposizione prevede un rapporto interattivo tra opere ed osservatore: lo spettatore diventa il tramite attraverso cui le installazioni di Flavio Ullucci si connettono col mondo esterno. I dipinti in scatola si proiettano oltre se stessi instaurando così un rapporto intimo con l’osservatore e il suo spazio “conosciuto” divenendo così più decifrabili.

Il timore di ciò che viene dopo la vita è trattato riutilizzando contenitori destinati alla discarica: uno scarto, un rifiuto della società assume un altro valore divenendo la scatola dei ricordi, delle speranze, dei valori personali.

Le opere esposte sembrano meri oggetti commercializzati e inducono l’osservatore a riflettere sulla condizione umana, l’anima è racchiusa nel corpo come la tela é racchiusa in un contenitore.

L’esposizione è curata dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà) ed è inserita nel programma Fuoriluogo il cui fine è avvicinare l’espressione artistica nelle sue svariate forme ad un pubblico più vasto dislocandola in contesti nuovi e spiazzanti decisamente non