Flavio Ullucci – @scatologica
L’esposizione, allestita in occasione del festival ISAO il sacro attraverso l’ordinario interpreta in maniera originale e riflessiva la ricerca della felicità, tema portante di questa edizione.
Comunicato stampa
Il 23 settembre 2015 alle ore 16,30 presso l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino inaugura @scatologica, mostra che vede protagonisti i lavori di Flavio Ullucci.
L’esposizione, allestita in occasione del festival ISAO il sacro attraverso l’ordinario interpreta in maniera originale e riflessiva la ricerca della felicità, tema portante di questa edizione.
@scatologica é un gioco semantico che rimanda all’interrogativo filosofico religioso di ciò che accade dopo la morte e contemporaneamente all’aspetto formale dell’opera d’arte che diventa “contenuto e contenitore” allo stesso tempo.
L’animo umano è racchiuso in un corpo, come le opere sono racchiuse in scatole: i corpi dipinti a olio da Flavio Ullucci sembrano voler uscire dai confini delle tele, tesi in una richiesta di contatto a chi li sta guardando. Il contrasto tra una pittura iperrealista e la situazione surreale creata dalla tridimensionalità delle installazioni genera una sensazione di straniamento, che spinge a una riflessione profonda sul rapporto tra anima e corpo.
L’esposizione prevede un rapporto interattivo tra opere ed osservatore: lo spettatore diventa il tramite attraverso cui le installazioni di Flavio Ullucci si connettono col mondo esterno. I dipinti in scatola si proiettano oltre se stessi instaurando così un rapporto intimo con l’osservatore e il suo spazio “conosciuto” divenendo così più decifrabili.
Il timore di ciò che viene dopo la vita è trattato riutilizzando contenitori destinati alla discarica: uno scarto, un rifiuto della società assume un altro valore divenendo la scatola dei ricordi, delle speranze, dei valori personali.
Le opere esposte sembrano meri oggetti commercializzati e inducono l’osservatore a riflettere sulla condizione umana, l’anima è racchiusa nel corpo come la tela é racchiusa in un contenitore.
L’esposizione è curata dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà) ed è inserita nel programma Fuoriluogo il cui fine è avvicinare l’espressione artistica nelle sue svariate forme ad un pubblico più vasto dislocandola in contesti nuovi e spiazzanti decisamente non