Alessandro Moroder – Domenica
Acappella è felice di presentare ‘Domenica’ mostra personale di Alessandro Moroder.
Comunicato stampa
In Domenica, Alessandro Moroder esamina i luoghi in cui si generano e si manifestano espressioni di virilità e mascolinità tipiche della cultura del calcio Europeo. Nella teoria di Debord, lo stadio esercita un controllo sulle masse attraverso ramificazioni psicosociali dello spettacolo inteso come mediatore culturale. Pertanto nella sua analisi rientrano: l'ostentazione del gioco, le imprecazioni urlanti, il battere dei pugni al petto, il fanatismo febbrile e tutti quei fenomeni che fanno parte nella cosiddetta terrace culture (cultura degli spalti) come definita da Bill Buford. Moroder interviene direttamente sulle tele con torce e fumogeni ardenti cercando di riattivare la routine dell'essere spettatore. I suoi lavori sono performances realizzate nella loro fisicità. Le tele, trattate con il gesso e la cera, vengono laboriosamente arroventate trasformando le superfici in membrane sensibili; ciascun segno, bruciatura e foratura indicano il procedimento utilizzato per dipingere. Rappresentano, quindi, la documentazione del gesto artistico e la ricontestualizzazione dello spettacolo dal quale gli attori e le azioni del calcio vengono rimossi. Sebbene queste forme siano rese del tutto astratte conservano tuttavia la loro origine e il loro esplicito riferimento alla suttocultura europea; la serie funziona, infatti, come uno strumento per raccogliere impressioni, testimonianze e momenti del gioco.
Alessandro Moroder, 1989 vive e lavora a Los Angeles, CA.
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Acappella is pleased to presents 'Domenica' a solo exhibition of Alessandro Moroder.
In Domenica, Alessandro Moroder examines the systems in which notions of masculinity are constituted and demonstrated as seen in European football culture. In Dubordian form, the stadium exercises control through the pycho-social ramifications of the spectacle as cultural mediator. Recapitulating the pageantry of the game, the expletive yelling, chest beating, and feverish fanaticism, or as Bill Buford refers to as, “terrace culture”; he directly applies a burning safety flare onto the canvas, reenacting routines of spectatorship. His works are performances in their physicality as the once pristine gessoed canvases are laboriously scorched asserting their surfaces as a vulnerable membrane; each mark, burn, and hole indexes the painting in process. These paintings act as documentation of the artistic gesture and a recontextualization of the spectacle in that the situations that the materials, actions, and bodies exist in football are removed. Though these forms are abstracted, the pieces retain their grounding in European
subculture; the series operates as a vehicle for impressions, evidence, and monuments of the game. Moroder derives the series from the practices and attitudes born from the stadium and explores the possibilities of translating these specific archetypes and formal vernacular into paintings of action, chance, and memory.
Alessandro Moroder (b. 1989) lives and works in Los Angeles, CA.
*Lo stesso giorno si terrà l'inaugurazione di Tomaso Binga presso la Galleria Tiziana Di Caro, P.tta Nilo n.7