Ciro Palumbo – Sguardi eterni tra la terra e il cielo
In Sguardi eterni tra la terra e il cielo, Ciro Palumbo presenta un ciclo di opere dedicate al MITO: tema assai caro all’artista che, da tempo, ne indaga sfumature e declinazioni, sviluppandolo con un intenso lavoro di studio e approfondimento.
Comunicato stampa
Il Museo Nazionale dell’Automobile ha il piacere di presentare – da sabato 10 ottobre a domenica 29 novembre 2015 – la mostra personale del pittore metafisico/surreale Ciro Palumbo dal titolo Sguardi eterni tra la terra e il cielo, un’esposizione itinerante proveniente dal MACS – Museo Arte Contemporanea Sicilia – e precedentemente esposta nelle prestigiose sedi del Castello Carlo V di Monopoli e del Castello di Schisò ai Giardini Naxos.
In Sguardi eterni tra la terra e il cielo, Ciro Palumbo presenta un ciclo di opere dedicate al MITO: tema assai caro all’artista che, da tempo, ne indaga sfumature e declinazioni, sviluppandolo con un intenso lavoro di studio e approfondimento. La curatrice della mostra Alessandra Redaelli sottolinea: “Come umanità, come uomini e come donne, abbiamo spasmodicamente bisogno di miti in cui credere. E se qualcuno ce li porta via, o peggio li depriva del loro senso più profondo, ecco che sentiamo subito l’esigenza di ricostruirceli, di ritrovarli.”
Quelle presentate al Mauto sono “figure possenti, scolpite in un marmo dalle tinte gelide, gli occhi ciechi della pietra a dichiarare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che di marmo si tratta, di materia dura, eterna e indissolubile. Ma non è così. Ed è qui, in questa squisita ambiguità, che si gioca la magia di Palumbo. Perché al di là di ogni ragionevole dubbio è carne morbida, cedevole, sottilmente sensuale quella di Proserpina, stretta nell’abbraccio del suo rapitore”. La svettante Nike, Ermes il messaggero degli Dei, il romantico Prometeo, il possente Vulcano accompagneranno il visitatore in un epico viaggio, riuscendo dunque a sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo per dimostrarne la loro assoluta contemporaneità.
La mostra si inserisce nel panorama di Artissima, in un periodo dell’anno in cui Torino è letteralmente invasa dall’Arte. Per questo motivo il Mauto - da sempre impegnato a dare voce e spazio alle varie espressioni della creatività, del design e dell'artigianalità di giovani artisti - ha deciso di ospitare un artista “nella cui ricerca espressiva si ritrova l’origine epica delle rappresentazioni pittoriche” (Alberto Agazzani). Una riflessione pittorica che narra un viaggio intellettuale nelle sfumature dell’anima dialoga con un percorso espositivo che sottolinea come la storia mobilità sia frutto di un susseguirsi di momenti creativi: due mondi solo apparentemente distanti raccontano una medesima storia, che è quella del processo creativo.
IL MAUTO
Eccellenza della Città di Torino, il Mauto è simbolo e custode della creatività artigiana e industriale legata al mondo dell’automobile: il percorso espositivo del museo racconta la storia di questa creatività dalle origini fino ai giorni nostri. Ma il Mauto è soprattutto un luogo vivace e partecipato dove si racconta il presente della Torino creativa. Membro del comitato che ha lavorato per ottenere dall’UNESCO il titolo di Torino - Creative City Per Il Design, il MAUTO sostiene e alimenta iniziative creative di vario genere, organizzando mostre temporanee non strettamente legate al mondo dell’automobile e sostenendo una fitta rete di collaborazioni con realtà creative nazionali e internazionali. Considerato uno dei più importanti poli attrattivi del circuito torinese, con l’80% di visitatori stranieri, il Museo dell’Automobile è oggi una realtà museale all’avanguardia, creativa, interattiva, didattica e partecipativa.
“Animato da iniziative diverse, il Mauto è un’istituzione che lavora per aprire i suoi spazi a ogni forma di creatività e di espressione artistica, in sinergia con altre istituzioni museali e non, nazionali e internazionali, e con un occhio attento al calendario degli eventi in città: nel periodo di Artissima, siamo dunque lieti di ospitare un artista come Ciro Palumbo, la cui ricerca pittorica estremamente affascinante e colta ci permette di ribadire, ancora una volta, come il museo sia, soprattutto, uno spazio di discussione e confronto, di approfondimento e ricerca, in cui prospettive diverse possano dialogare, in un interscambio fruttuoso che i nostri visitatori dimostrano di apprezzare e sostenere”. (Rodolfo Gaffino Rossi, Direttore)