Ivan de Menis – Compressioni
Le sedici opere in mostra, di varie dimensioni, compongono un linguaggio plasmato con colore e resina: lavori che richiamano il rapporto con il tempo, dove la ricerca di una particolare sensibilità pittorica del colore diventa, con il volume e il taglio scultoreo, il fondamento dell’opera.
Comunicato stampa
ProjectB presenta la prima personale a Milano dell'artista Italiano Ivan de Menis.
Le sedici opere in mostra, di varie dimensioni, compongono un linguaggio plasmato con colore e resina: lavori che richiamano il rapporto con il tempo, dove la ricerca di una particolare sensibilità pittorica del colore diventa, con il volume e il taglio scultoreo, il fondamento dell'opera.
“Il mio lavoro è legato al tempo. "Tessere" "Rette" "Tondi" e "Compressioni" completano passo dopo passo il mio alfabeto personale"
Ivan de Menis
La mostra esplora il linguaggio dell’artista ripercorrendo le tappe fondamentali del suo percorso artistico: dai piccoli "Tondi" alle ultime opere delle serie "Compressioni", presentata per la prima volta a Milano, nella quale è più evidente la contaminazione della superficie con materiali quali tessuto e polistirolo.
Lavori che nascono da graduali stesure di colore tono su tono e velature sovrapposte che richiamano alla pittura tonale veneta e testimoniano il forte legame di Ivan de Menis con le sue origini.
Chiuse in gabbie di plexiglas e polistirolo dove viene colata la resina e “liberate” dopo la solidificazione, le opere acquistano lentamente volume, in un’operazione di apertura e chiusura verso l'esterno che l'artista ripete quasi all'infinito per cristallizzare lo scorrere del tempo a ogni stratificazione; un processo che si interrompe veramente solo con la collocazione finale dell’opera nello spazio.
Un’equazione tra tempo, colore e volume ben visibile nel contrasto fra la superficie lucida e liscia dell'impatto frontale e l'aspetto grezzo dei lati che mostrano la complessità del lavoro e il rapporto tra materia e scultura.
COMPRESSIONI
La nuova serie di lavori, che va ad arricchire "l'alfabeto" di Ivan de Menis, nasce dalla volontà di bloccare lo scorrere del tempo; ma se in tutti i lavori i bordi sono la memoria storica dell'opera, il luogo dove sono evidenti le contaminazioni e il tempo necessario alle ripetute manipolazioni dell'artista, nelle "Compressioni" questo vale anche per la superficie.
Se le "Tessere" si formano strato dopo strato e la tonalità finale è data dalla sovrapposizione, le "Compressioni" nascono dalla volontà di protezione e sono eseguite con pannelli di polistirolo pressati sulla tela. Una graduale evoluzione del linguaggio, dove ogni passaggio è collegato al successivo e le nuove geometrie che si formano richiamano alle precedenti "Rette" e "Tessere".
Un percorso dove diventa fondamentale il rapporto con lo spazio, vero contenitore dell'opera vista non più in maniera frontale e didascalica, ma bensì in movimento e osservata da più prospettive, indagando il volume, la forma e la materia.
"Essere un artista significa lasciarsi contaminare da quello che mi circonda, dalle esperienze, dalle persone e dalle emozioni che quotidianamente entrano ed escono dalla mia vita; e è solo da questo turbinio di sensazioni che riesco a estrapolare e creare il mio linguaggio artistico".
Ivan de Menis
IVAN DE MENIS | BIOGRAFIA:
Ivan De Menis nasce nel 1973 a Treviso, dove vive e lavora. Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Vittorio Veneto e successivamente studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel corso dell’ultimo anno accademico viene selezionato per partecipare all’evento 40 artisti 10 gallerie a Venezia a cura di Giovanni Bianchi con il collettivo Nuove Figure, cominciando così a lavorare con la San Gregorio Art Gallery.
Dall’incontro con Angela Madesani nascerà una collaborazione che porterà alla realizzazione di più progetti, tra cui le due collettive Oltre. Otto artisti al di là dell’apparenza tenutesi a Bergamo nel 2012 presso lo Spazio Manzù e a Orzinuovi (Brescia) presso la Rocca San Giorgio nel 2013.
Sempre nel 2012 si trasferisce a Parigi, dove espone presso la galleria Hebert. Nel 2015 approda alla Galleria RX, dove resterà per una residenza di tre mesi, coronata da una mostra e dall’avvio di nuove collaborazioni.
Nel 2014 ha esposto presso la galleria Kro-art contemporary di Vienna, e nel 2015 ha partecipato alla Fiera d’Arte Moderna e Contemporanea di Bologna nella sezione Solo show con la Galleria Morotti Arte Contemporanea.
Attualmente collabora con la Jankossen Art Gallery (Basilea e New York) con cui ha partecipato all’Art Southampton 2015.
Altre sue esposizioni personali sono: Studio Vanna Casati, Bergamo, 2014; Casa Cima a Conegliano TV (2014); Villa Brandolini di Solighetto, Treviso (2012); Galleria civica di Palazzo Borgatta a Rocca Grimalda, Alessandria (2008); Espace Miromesnil, Parigi (2008); Casa do Brasil, Madrid (2008); Villa Moretti Casaleggio, Novara (1997).
ProjectB
ProjectB nasce a Milano nel 2005, dall’idea di Emanuele Bonomi di portare in Italia gli interpreti della Young British Art e di divulgare il lavoro di artisti di altre aree geografiche già noti nei loro paesi, ma ancora poco conosciuti a livello Internazionale.
La ricerca, la tecnica e l’interazione con lo spazio espositivo sono i temi che hanno guidato la storia delle mostre della galleria dove l’opera d’arte offre spontaneamente gli orientamenti visivi che spingono lo spettatore a un’ulteriore e più approfondita analisi. ProjectB ha portato in Italia la prima personale di Marc Quinn (2006), il lavoro di Keith Tyson (2008), l’opera museale Unhappy Feet di Jake&Dinos Chapman (2010) e gli Ash Paintings di Zhang Huan, a cui il PAC di Milano ha poi dedicato un’importante retrospettiva (2010).
Dopo sette anni nello storico palazzo di via Borgonuovo, la galleria si è trasferita in un nuovo spazio, interamente ripensato, nell’emergente quartiere culturale di via Maroncelli. Il progetto di Ar.ch.it riflette lo spirito del nostro tempo con un velato stile hi-tech, il cui elemento centrale è il flusso tra i diversi spazi espositivi attraverso un sistema di coni ottici. Gli elementi in ferro originari sono stati riconvertiti ed espansi all’interno dello spazio illuminato da un rivoluzionario sistema di luci realizzato per ProjectB in collaborazione con il light designer Alberto Pasetti.
ProjectB organizza ogni anno un osservatorio sulle nuove generazioni curato da Carlotta Loverini Botta, per dare spazio al lavoro dei giovani artisti e curatori Europei: la prima personale dell’artista Inglese Hugo Wilson e della fotografa milanese Margherita Chiarva; il lavoro della pittrice scozzese Caroline Walker e della fotografa francese Noémie Goudal.
PROSSIME MOSTRE:
Dal 25 novembre 2015:
Annie Morris
Febbraio 2016:
Tom Anholt