Brixiae Kunsthalle – Il Quarto Stato
Il Quarto Stato, la mostra che apre le attività della Kunsthalle, si articola intorno al lavoro di artisti che interrogano il rapporto fra produzione e prodotto alla luce delle nuove forme di lavoro contemporaneo.
Comunicato stampa
Kunsthalle Brixiae si colloca all’interno della ricerca di Beyond Entropy come laboratorio per la produzione di nuovi progetti, idee e proposte territoriali per Brescia, considerata come paradigma dell’urbanizzazione diffusa che investe la maggior parte del suolo Europeo.
Il Quarto Stato, la mostra che apre le attività della Kunsthalle, si articola intorno al lavoro di Yuri Ancarani, Madoka Furuhashi e Michael Sailstorfer che interrogano il rapporto fra produzione e prodotto alla luce delle nuove forme di lavoro contemporaneo. Il titolo fa riferimento al famoso quadro di Pelizza da Volpedo e allude al quarto stato come classe sociale ma anche al quarto stato, inteso come stadio della materia (né solido, né liquido, né gassoso), una condizione in cui si sviluppano nuovi modelli di produzione e di occupazione territoriale. La città diventa quindi riconfigurazione del rapporto fra forza-lavoro e prodotto in modo inedito: il concetto di prodotto, il concetto di luogo, di appartenenza e di ubicazione evaporano e lasciano spazio a nuove forme di produzione e di lavoro.
Yuri Ancarani esplora la relazione fra uomo e macchina e rivela il lavoro contemporaneo come una liturgia meccanica. La nitidezza delle immagini e l’assenza dei dialoghi contribuiscono a mostrare il lavoro come una coreografia drammatica di gesti e i lavoratori come figure eroiche, quasi religiose.
L’installazione di Madoka Furuhashi si concentra su una serie di oggetti che sono in stand-by. La scelta dell’artista di interrompere deliberatamente l’attività di produzione e lasciare le opere in uno stato di sospensione permette di sviluppare nuove interpretazioni che liberano il prodotto dallo statuto di merce.
Il lavoro site-specific di Michael Sailstorfer prende ispirazione dalla città. Attraverso la distruzione degli oggetti, lo scultore tedesco dischiude nuove possibilità sulla forza-lavoro come forza distruttrice che rivela un valore nuovo degli oggetti laddove eccede il puro valore di scambio.
Il dialogo che si sviluppa fra queste tre ricerche definisce uno spazio di negoziazione fra lavoro e capitale, fra manodopera e produzione che si riverbera nelle dinamiche del paesaggio entropico e che dischiude una nuova lettura fra l’energia della forza-lavoro e le forme di accumulazione del capitale.
La mostra sarà esposta presso BREND, Palazzo Martinengo Colleoni, piano nobile.