Michele Sambin – Looking for listening
Nell’ambito del ciclo di incontri e mostre dedicati alla storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta, la Videoteca GAM presenta il lavoro di Michele Sambin Looking for Listening, 1977-2015 e una selezione di suoi disegni e progetti su carta.
Comunicato stampa
Nell’ambito del ciclo di incontri e mostre dedicati alla storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta, la Videoteca GAM presenta il lavoro di Michele Sambin Looking for Listening, 1977-2015 e una selezione di suoi disegni e progetti su carta.
Martedì 13 ottobre alle 18.30, in occasione dell’inaugurazione del nuovo appuntamento, Elena Volpato, curatrice della VideotecaGAM, incontra presso la Sala Uno del museo l’artista insieme a Lisa Parolo, curatrice dell’Archivio Sambin e co-curatrice di una recente monografia a lui dedicata. Sarà l’occasione per ripercorrere gli aspetti salienti di un impegno artistico che vide Sambin collaborare con tutti i principali centri italiani di ricerca del video ai suoi esordi: la Galleria del Cavallino di Venezia, il Centro Videoarte di Ferrara e Art/tapes /22 di Firenze.
Michele Sambin rappresenta un unicum nel panorama italiano. È uno dei rari artisti che avvicinarono il linguaggio video partendo da una conoscenza tecnica dello strumento. Tale conoscenza, unita alla formazione musicale, gli ha permesso di lavorare con le immagini in movimento sviluppandone a pieno l’aspetto sonoro e temporale, fino a ideare il video-loop: la fusione di due apparecchiature di riproduzione e registrazione video che, con una telecamera collegata in circuito chiuso, è in grado di creare complesse sovrapposizioni visive. Immagini separate da qualche manciata di secondi si trovano orchestrate sullo schermo in un unico presente stratificato, dove il soggetto, autore e performer, dialoga con se stesso attraverso il tempo, scindendosi nelle possibilità di molteplici voci, tutte compresenti.
Looking for Listening, 1977-2015, è una videoinstallazione composta da tre monitor, il terzo dei quali mostra Michele Sambin che suona e improvvisa nel 2015, rispondendo ai video trasmessi dagli altri due monitor dove vediamo lo stesso artista, poco meno di quarant’anni prima, eseguire pezzi musicali e vocali davanti alla telecamera.