Giovanni Troilo – La ville noire
Il progetto di Troilo indaga nella città belga di Charleroi, un tempo grande centro industriale e meta di immigrazione, ora luogo anonimo e periferico nonostante la collocazione geografica al centro d’Europa, l’identità e il destino del nostro continente, l’ambiguità e le contraddizioni del presente, anche esistenziali, sullo sfondo dei temi sociali.
Comunicato stampa
In occasione della XIV edizione di FOTOGRAFIA, Festival internazionale di Roma, dedicato al tema del PRESENTE, la Galleria Carlo Virgilio annuncia la propria partecipazione al circuito della manifestazione con la mostra LA VILLE NOIRE. THE DARK HEART OF EUROPE di GIOVANNI TROILO.
Il progetto di Troilo indaga nella città belga di Charleroi, un tempo grande centro industriale e meta di immigrazione, ora luogo anonimo e periferico nonostante la collocazione geografica al centro d’Europa, l’identità e il destino del nostro continente, l’ambiguità e le contraddizioni del presente, anche esistenziali, sullo sfondo dei temi sociali.
Le 25 fotografie esposte appartengono a un più ampio lavoro di documentazione che supera i confini tra fotogiornalismo e fotografia d’arte per immagini che, tratte dal reale, ma sublimate attraverso un decisivo intervento soggettivo, ne diventano anche la metafora.
Non a caso molte delle fotografie che saranno esposte sono già divenute iconiche sul web, grazie anche agli importanti riconoscimenti internazionali ottenuti dal progetto di Troilo, che nel 2015 si è aggiudicato con LA VILLE NOIRE il Sony World Photography Awards, People Photographer of the Year e il World Press Photo, nella sezione Contemporary Issues, premio che però, nonostante il pieno appoggio della giuria, gli è stato ritirato a causa di pressioni politiche, suscitando un vasto scandalo internazionale.
Il carattere controverso delle foto di Troilo testimonia la forza e la crudezza della sua indagine e gli esiti urticanti dei temi sollevati.
In esposizione sarà proiettato anche un video ottenuto con la successione rapida dei fotogrammi scartati, da cui scaturisce con ancora più vigore una sorta di narrazione a più voci di una realtà debordante.
Il catalogo è introdotto dai testi di GOFFREDO FOFI, che rievoca una singolare coincidenza di rapporto con gli stessi luoghi, e LORENZO PAVOLINI, che analizza il lavoro di Troilo in un più ampio quadro del cinema e della ricerca artistica della contemporaneità.