Paesaggi borderline. Da Lourdes a Santa Cruz
Dai miracoli di Lourdes a un oscuro rito xenofobo d’epoca fascista. Fino alle strane vicende di un professore recluso nel suo castello. Non è un mix di narrativa e documentazione storica, ma il nuovo progetto espositivo di Invernomuto, ideato per “Art Fall '11”. Suoni electro, videoinstallazioni e cinema sperimentale. Al Pac di Ferrara, fino all’11 dicembre
In principio erano sei metri di cera bianca, piccola montagna sacra condannata a una lenta sparizione. Il candore e l’imponenza, la potenza e la fragilità. Invernomuto l’aveva pensata così Wax, Relax, la sua scultura per Terrae Vulnerabili all’Hangar Bicocca: forma che si squaglia, presenza che diventa assenza, oggetto che coincide col processo. Tra creazione e distruzione.
Oggi l’opera, copia di una copia della grotta di Lourdes a Vernasca (paese di provenienza degli artisti), è alta circa la metà e approda a un nuovo step espositivo. Stavolta l’occasione è la quarta edizione di Art Fall Ferrara Contemporanea, rassegna curata da Xing.
Fasci di luce colorata investono l’effimera concrezione di stalattiti e sporgenze rocciose, mentre a rapire l’udito è la soundtrack composta ad hoc dal producer losangelino Hieroglyphic Being. L’incantesimo elettronico tramuta la spelonca in tempio profano, giostra di paese o sinistra navicella che azzera le coordinate spazio-temporali.
E l’inquietudine pare essere il fil rouge di tutta la mostra, che ad attraversarla è come sfogliare le pagine d’un libro… Un po’ romanzo cyberpunk, un po’ psyco-thriller, un po’ racconto di provincia.
Protagonista di Boomeria, film in 16mm girato sulle montagne di Santa Cruz, in California, è un insegnante di chimica e fisica, ideatore della propria stramba dimora: da oltre quarant’anni il signor Boomer vive dentro a un castello totalmente self-made. Centro metri quadrati di dedali, sotterranei e bizzarri sistemi elettrotecnici d’allarme e difesa. Invernomuto, ospiti dallo scienziato pazzo, danno vita a un “documentario sperimentale borderline”, ritratto cinematografico dal ritmo sincopato. L’occhio della camera e la linea disforica del montaggio inaugurano un viaggio visionario tra le stanze, i tunnel, gli oggetti del quotidiano di Booner, addentrandosi metaforicamente nel labirinto delle sue le sinapsi.
Ed è ancora un’opera-portrait Negus, prima versione di un’installazione in progress dedicata all’Imperatore d’Abissinia, il cui fantoccio fu bruciato nella piazza di Vernasca durante l’occupazione fascista dello Stato etiope. Pensata come dispositivo dinamico, lo psichedelico autodafé mette in vibrazione lo spazio grazie ai movimenti rotatori dei due schermi, in un tripudio immateriale di fiamme e riverberi luminosi.
Taglio rigorosamente multimediale per le indagini sul campo di Invernomuto, in cui rivivono fatti storici, tradizioni popolari e frammenti del presente. Mentre oscuri paesaggi e rituali si disegnano lungo l’orizzonte invisibile del racconto.
Helga Marsala
Ferrara // fino all’11 dicembre 2011
Invernomuto – Simone
a cura di Xing
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Corso Porta Mare 5
[email protected]
www.artecultura.fe.it
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