Annalisa Fulvi – La città che sale 1910-2015
L’opera presentata porta avanti l’indagine legata ad uno scenario paesaggistico vissuto come realtà in perpetua metamorfosi.
Comunicato stampa
ANNALISA FULVI
La città che sale 1910 - 2015
"Sento che voglio il nuovo, il frutto del nostro tempo industriale.
Sono nauseato di vecchi muri, di vecchi palazzi, di vecchi motivi di reminescenza:
voglio avere sott'occhio la vita d'oggi."
Umberto Boccioni
Una silouette verticale e dinamica, una Milano che sotto i riflettori dell'EXPO 2015 è stata plasmata da nuove realizzazioni urbanistiche e da molti cantieri appena conclusi; un'eterna 'Città che sale' come proclamava Umberto Boccioni che però è solo lo sfondo di un nuovo processo di ri-generazione urbana che vede al centro noi uomini in dialogo con nuovi flussi di socialità e conoscenza.
L'opera presentata porta avanti l'indagine legata ad uno scenario paesaggistico vissuto come realtà in perpetua metamorfosi. Un paesaggio sempre più manipolato dal flusso del tempo, che si trasforma in una scenografia instabile, i cui elementi danno origine ad una miscela formale ricca di pieni e di vuoti, piani prospettici, scorci architettonici, forme statiche e linee dinamiche che si fondono a elementi grafici e gestuali, ed in cui il colore assume una valenza fisica e spaziale.
Un panorama urbano all'interno del quale individuare l'immagine della società e delle sue accelerazioni, il teatro principale in cui l'uomo ha ricreato se stesso ma la cui presenza viene meno per essere incessantemente rievocata nelle tracce delle sue azioni.