Ezio Cicciarella / Corrado Iozzia – Segni Duo
Graffi sulle ballerine e carezze sulla pietra pece per la mostra “Segni Duo” a Scicli.
Comunicato stampa
Graffi sulle ballerine e carezze sulla pietra pece per la mostra “Segni Duo” a Scicli
EZIO CICCIARELLA E CORRADO IOZZIA ALLE QUAM, PRESENTATI DALL’ARTISTA PIERO ZUCCARO
SCICLI (RG) - Sabato 31 ottobre ore 19.00 l’opening di “Segni Duo” alle Quam di Scicli. Una bi-personale a cura di Piero Zuccaro con 50 opere (scultura e pittura) di Ezio Cicciarella e Corrado Iozzia.
Piero Zuccaro, pittore siciliano di grande spessore linguistico e attento osservatore della realtà artistica siciliana, ha seguito per qualche anno il lavoro dei due artisti ragusani emergenti Ezio Cicciarella e Corrado Iozzia. E adesso li presenta in una doppia personale alle Quam di Scicli. La scultura di Ezio Cicciarella, e i mixed media di Corrado Iozzia, sono parametri di una continua ricerca, esempi di sacrificio e dedizione totale all’arte, e Piero Zuccaro, personalità di grande esperienza in questo mondo, ha seguito e sostenuto gli sforzi dei due artisti intuendo già anni addietro le loro energie pure, su cui gli autori posano i propri slanci espressivi. Così i graffi sulle carte di Corrado Iozzia assumono carattere di super-azione, o i colpi di scalpello di Ezio Cicciarella si tramutano in carezze sulla pietra pece, che per mano della modellatura si scurisce, come un rossore d’imbarazzo all’atto amoroso dell’artista.
Cicciarella, invitato a diverse mostre in tutta Italia, apprezzato e premiato in diversi eventi dedicati alla scultura, sta riscuotendo grande successo anche all’estero. Presenti in mostra infatti un pezzo di ritorno da un’esposizione a Londra e un’opera premiata a Genova; così come alcune opere di questa ampia mostra partiranno per gli States per partecipare ad un group show a Washington nel 2016. Alle Quam, Cicciarella presenta lavori recenti, più spesso in pietra pece, in cui la cinta della pietra lasciata più ruvida ha preso, negli anni, le sembianze di una pelle plastica, a fasce larghe e avvolgenti. Opere mature, sintesi plastiche del connubio dell’uomo con la pietra, come dell’amore con la ragione, eccezionale esempio di una poesia cruda, vera e passionale.
Corrado Iozzia lavora invece su carta e legno, esperto di restauro e uomo capace di infinita pazienza, affronta soggetti e materiali con grande distacco e razionalità; cosa che gli consente di interagire su più piani con l’opera, senza venirne risucchiato o perdere l’obiettività. Corrado Iozzia espone molti lavori, spesso di dimensioni preziose, in cui si il soggetto, a volte ripetuto all’infinito, viene spogliato a strati e messo in relazione con le cose che lo compongono. Così avviene per “Ballerine”, avvolte in una nebbia di polveri colorate, a tratti quasi scomparse nell’astrazione di un gesto aggressivo dello strumento. Così avviene per le “Cinquecento”, o per i tuffatori, con un gesto quasi distruttivo, che sembra avere un deciso climax nel ciclo “Assenza di segnale”, dove i graffi dell’artista lasciano solo brandelli di carta. Le opere più recenti si raccolgono attorno al ciclo degli “intrecci”, nuove rispetto alle mostre degli anni passati, sono un’intensa materia pittorica, stesa a tracciare fasce colorate e intrecci di segni. Una composizione informale, che ha permesso all’autore di esprimere un concetto puro, fatto di pittura, strati di materie e volumi astratti.
“Segni Duo” è un’ottima occasione per capire cosa significa fare ricerca, con dedizione e genuinità, per un’artista emergente dell’area iblea; area dove lavorano tanti maestri dell’arte ma dove, d’altra parte, non si è immuni dalla concettualizzazione dell’arte, che troppo spesso ha creato showman al posto di umili artigiani nella ricerca d’arte.