Pier Paolo Pasolini. Da spazio espositivo a spazio espressivo
Il Teatro del Lido di Ostia ricorda Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa attraverso i linguaggi dell’arte. Street art, cibo, proiezioni, musica e letture per un viaggio sentimentale nel ricordo del poeta.
Comunicato stampa
Il Teatro del Lido di Ostia ricorda Pier Paolo Pasolini a 40 anni dalla sua scomparsa attraverso i linguaggi dell'arte.
Da domenica 25 ottobre a lunedì 30 novembre in mostra “PIER PAOLO PASOLINI Da spazio espositivo a spazio espressivo”, che racconta l'intellettuale, l’uomo e il cineasta attraverso ritratti, pop art e foto e “LA GRANDE PASSEGGIATA DI PASOLINI”, mostra fotografica di Agostino Zamboni, incentrata sull’esperienza di Paolo Pilati - in arte Tarzanetto - insieme al Maestro Pasolini e sui quartieri Pigneto, Torpignattara, Mandrione e Marranella degli anni ‘50. Sarà esposta inoltre un’opera del Maestro Mario Rosati, autore del Monumento in memoria di Pier Paolo Pasolini all’Idroscalo di Ostia.
Domenica 1 novembre dalle ore 19 l’Associazione TDL, 369 Gradi, TerraNullius, Bartolini/Baronio, a.DNA project presentano “#PASOLINI40_a futura memoria”. Una serata di street art, cibo, proiezioni, musica e letture per un lungo e intenso viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo di Pier Paolo Pasolini.
Giovedì 19 e venerdì 20 novembre alle ore 21 il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013 presentano “UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE ispirato ai testi di Pier Paolo Pasolini” di Gianni Borgna, per la regia di Antonio Calenda, spettacolo in cui Roberto Herlitzka, uno degli interpreti italiani di più intenso spessore poetico e drammatico rende omaggio al pensiero di Pasolini poeta, scrittore, profeta.
La programmazione del Teatro del Lido di Ostia è promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma. L'organizzazione, la gestione del teatro e l'attività di comunicazione e promozione delle attività è affidata a Zètema Progetto Cultura. Responsabile della programmazione artistica l’Associazione TDL.
CALENDARIO EVENTI
da domenica 25 ottobre a lunedì 30 novembre
PIER PAOLO PASOLINI Da spazio espositivo a spazio espressivo
opere di Claudio Andreoli, Paolo Bielli, Franco di Matteo, Giuseppe Palermo, Eros Renzetti e Mario Tosto
Artisti che raccontano l'intellettuale, l'uomo e il cineasta Pasolini, rileggendo la sua immagine attraverso il ritratto, la pop art, il disegno e la fotografia. Raccontare Pasolini con una sola immagine è riduttivo, visto che il suo percorso è stato cosi vasto. Sei gli artisti che in questo esperimento lo rappresenteranno a loro modo. Sei lavori 60x80 per ricordare i quarant' anni dalla sua morte. Insieme a lui sono scomparsi i luoghi di una vita, le case i paesaggi e in particolar modo i personaggi semplici della periferia romana.
LA GRANDE PASSEGGIATA DI PASOLINI
a cura di Agostino Zamboni e Paolo Pilati Tarzanetto
Mostra fotografica curata da Agostino Zamboni, incentrata sull’esperienza di Paolo Pilati - in arte Tarzanetto - insieme al Maestro Pasolini e sui quartieri Pigneto, Torpignattara, Mandrione e Marranella degli anni ‘50.
domenica 1 novembre dalle ore 19
Associazione TDL | 369Gradi | TerraNullius | Bartolini/Baronio | a.DNA project
presentano
#PASOLINI 40_a futura memoria
ingresso gratuito
Street art, cibo, proiezioni, musica e letture per un viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo del poeta.
ore 19
Io so chi è Stato - L'icona pasoliniana nei lavori degli street artist romani.
Live Painting di Omino71, MrKlevra e altri artisti da definire.
a seguire
Proiezioni nel foyer del teatro
LITURGIA CON PERSONE ED ALCUNE ROVINE (2009)
PIANGI, PIANGI RAGAZZO PIANGI (2014)
regia Franco Di Matteo
Due video con in comune il culto del passato dei protagonisti; Pasolini, poeta laureato “Io sono una forza del passato...” e Domenico Agostinelli, il 'Passato nel Presente', poeta spontaneo. Ad accomunarli anche la vicinanza a luoghi topici, la raccolta Agostinelli è a qualche chilometro dell'Idroscalo.
PASOLINI GORDIMER 2015
regia Corrado Bertoni e Gianguido Palumbo
Da Bologna a Ostia e Casarsa, attraverso Roma e Chia d’Orte : frammenti d’Italia e d’Italiani, filmati e commentati da frammenti di testi di Pasolini e di Gordimer in un dialogo virtuale fra i due coautori del Video in viaggio sulla strada dal centro Nord al centro Sud.
a seguire
La Ricotta - un piccolo aperitivo RoGoPag
ore 21
Comizi D'Amore 2015 - a cura di Francesca Gisotti, Marco De Annuntiis, Luca Moretti
Remake, girato a Ostia, del documentario Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini.
a seguire
REDREADING #1_ NOTTURNO PASOLINI_un concerto
dal libro “L’ultima intervista di Pasolini” di F.Colombo e G.Ferretti
di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio, e con Renato Ciunfrini e Sebastiano Forte
produzione BARTOLINI/BARONIO | 369gradi | Sycamore T Company
Un lungo e intenso viaggio sentimentale nella narrazione e nel ricordo di Pier Paolo Pasolini.
“Un concerto, un blues del corpo che spreme il succo dell’anima ne estrae il sudore, ne strappa le scintille e getta tutto nello spazio. Un’indagine letteraria che cerca dentro diversi formati. Un omaggio che non è una rievocazione ma una voce che collettivamente condivide un pensiero. Partiamo dal libro “L’ultima intervista di Pasolini” di F.Colombo e G.Ferretti. Torniamo alle risposte di Pasolini, a quelle parole lasciate la sera prima dell’incontro con la morte. Proseguiamo con indizi, odori, suoni, sudori, tracce. Incontriamo altri sguardi. Insieme ci addentriamo dentro un dialogo notturno, libero, un ravvicinato corpo a corpo con quello che per ognuno di noi rappresenta intimamente Pier Paolo Pasolini. Questo piccolo omaggio non è una santificazione, ma un canto, è l’invito ad ascoltare un canto, una voce che collettivamente condivide un pensiero. Cercando dentro gli infiniti materiali e gli infiniti formati della sua produzione, abbiamo preso quello che risuonava, quello che si faceva musica, pezzi che parlano anche di noi, della nostra generazione, di questo tempo bloccato. Ci piacerebbe rimetterli in ordine quei pezzi o lanciarli nel caos, come gli artificieri di cui parla Franco Cordelli nella prefazione a Trasumanar e organizzar: “Montale configurò la sua azione rivoluzionaria nel giro di un movimento impercettibile, misurato, zen. Pasolini è quella stessa rivoluzione, esplosa: grandi frammenti dell’intero corpo lirico novecentesco volano in tutte le direzioni (…) Noi, alla fine, leggiamo Trasumnanar e organizzar come fossimo artificieri di un esercito desolato: rimasto senza il suo più coraggioso soldato, dobbiamo cogliere sul terreno ciò che la sua azione distruttrice ha lasciato in eredità: beninteso per proseguire la lotta.” Per proseguire la lotta abbiamo scelto di cantare. Cantare la mancanza, cantare come un grido. Emanuele Trevi nel libro Qualcosa di scritto fa dire a Laura Betti che “non c’è più stato un uomo come lui. Dove c’era lui, adesso c’è un vuoto, e questo vuoto urla, non smette di urlare”. A partire da questo vuoto cerchiamo la presenza e la mancanza. Unica mappa le sue canzoni che tra stracci rossi e odore di petrolio continuiamo a cantare.”
Tamara Bartolini, Michele Baronio
http://www.terranullius.it/
http://www.adnaproject.com/
http://www.369gradi.it/
http://www.associazionetdl.it/
giovedì 19 e venerdì 20 novembre ore 21 | teatro
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
UNA GIOVINEZZA ENORMEMENTE GIOVANE
ispirato ai testi di Pier Paolo Pasolini
di Gianni Borgna
regia Antonio Calenda
con Roberto Herlitzka
scene Paolo Giovanazzi
luci Nino Napoletano
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013
Lo spettacolo va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste
Roberto Herlitzka, uno degli interpreti italiani di più intenso spessore poetico e drammatico in uno spettacolo che rende omaggio al pensiero di Pasolini poeta, scrittore, profeta.
Uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo presagio, quasi divinatorio che da un lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisca la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico. Il progetto che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia costruisce su Pier Paolo Pasolini, si sviluppa attorno a questo nucleo concettuale, all’idea – condivisa dall’autore Gianni Borgna e dal regista Antonio Calenda, di riflettere, attraverso le parole di Pasolini, sul mondo attuale, che egli aveva in qualche modo già intuito e adombrato nei suoi scritti. Ne nasce una messninscena rievocativa ma anche profondamente evocativa della sua capacità di “vedere politicamente” la società ed i suoi mutamenti. Un “vedere politicamente” di cui l’autore del monologo Gianni Borgna, è un vero testimone culturale. Egli infatti – da segretario della FGC romana – ebbe modo di essere molto vicino a Pasolini, di conoscerlo direttamente, di sperimentare la generosità con cui si dedicava ai giovani di sinistra, nei quali ravvedeva il virgulto di una realtà allora in forte divenire. Successivamente Borgna – che ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura del Comune di Roma per 12 anni ed è stato anche presidente dell’Auditorium della Musica nella capitale – si è dedicato con profonda attenzione allo studio della figura e del pensiero pasoliniano, di cui è profondamente competente (basti ricordare il saggio firmato a quattro mani con Adalberto Baldoni Una lunga incomprensione. Pasolini fra destra e sinistra e il suo impegno, recentemente, nel far riaprire il caso sulla morte dell’intellettuale presso la Procura della Repubblica di Roma). E proprio dalla sua morte – sempre rimasta oscura – Antonio Calenda trae ispirazione per l’incipit dello spettacolo: una musica, un colpo nel buio, un corpo a terra. Un’immagine forte che segnerà lo spettacolo e da cui il protagonista avvia il propio monologare. Come se Pasolini stesso fosse testimone della propria fine e in quel misterioso istante, si lasciasse andare a un flusso di riflessioni sul mondo che ha lasciato e sulle sue evoluzioni di cui non potrà più essere testimone critico e acuto, pur avendole intuite: l’immagine di una Roma così diversa dalla sua, città multietnica, con l’idea che il bene più grande sia la ricchezza, che la storia e la cultura non possano essere che quelle borghesi... Temi con cui oggi quotidianamente ci confrontiamo, confliggiamo e che il suo pensiero, la sua ricchezza poetica, ci insegnano ancora ad attraversare con la necessaria consapevolezza. I riferimenti a tale pensiero pasoliniano, e al corpo della sua opera letteraria pervaderanno dunque il monologo, che Antonio Calenda ha scelto di affidare a Roberto Herlitzka, uno degli interpreti di più intenso, misterioso spessore poetico e drammatico della scena italiana. Un attore che già nell’aspetto morfologico evoca un’appartenenza al mondo pasoliniano.
Roberto Herlitzka si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e alla scuola di Orazio Costa, con cui ha realizzato spettacoli quali Dodicesima Notte di W. Shakespeare e Tre Sorelle di Cechov, Vita nuova di Dante e Prediche di Savonarola. Tra gli innumerevoli spettacoli teatrali ricordiamo: Otello di Shakespeare, Il nipote di Rameau di Diderot, Zio Vania di Cechov per la regia di Gabriele Lavia; Il ventaglio di Goldoni e Misura per misura di Shakespeare per la regia di Luigi Squarzina; La locandiera di Goldoni per la regia di Giancarlo Nanni; Nathan il saggio di Lessing e Broken glass di Miller per la regia di Mario Missiroli; Il misantropo di Molière per la regia di Walter Pagliaro; Zio Vania di Cechov per la regia di Peter Stein; Gelo di Bernhard per la regia di Teresa Pedroni. Con Antonio Calenda è stato un memorabile Prometeo nel testo di Eschilo, presentato a Siracusa nell’ambito del Festival del 1994, e sempre con la stessa regia, questa volta prodotto dal Teatro Stabile del Friuli- Venezia Giulia, protagonista dell’Edipo a Colono di Ruggero Cappuccio. Operazione senz’altro da ricordare quella dell’ExAmleto di cui Herlitzka è stato, oltre che l’unico protagonista, anche il regista. Nell’edizione dell’Agamennone eschileo messa in scena al Teatro Greco di Siracusa nel 2001, ha interpretato il toccante ruolo della Scolta. Notevole il successo ottenuto quale protagonista de La mostra, di Claudio Magris, diretto da Antonio Calenda. Con lo stesso regista ha interpretato il messaggero ne I Persiani al Teatro Greco di Siracusa nel 2003. Lasciami andare madre lo ha visto nel ruolo di una donna, diretto da Lina Wertmüller, con la regia di Ruggero Cappuccio ha interpretato Lighea. Per quanto riguarda l’attività cinematografica, ha lavorato con molti registi tra i quali Roberto Faenza, Salvatore Piscitelli, Luigi Magni, Paolo Rosa, Peter Del Monte, Fabio Rosi, Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Luigi Comencini. Fra i titoli si ricordino almeno Marianna Ucria, Buongiorno notte di Bellocchio ¬che gli è valso il Nastro d’Argento, e i più recenti Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni, Bella addormentata ancora con Bellocchio e La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Nel 2013 gli è stato tributato il Nastro d’Argento alla carriera. Ha ottenuto tutti i più prestigiosi riconoscimenti teatrali fra cui il Premio Ubu, il premio alla carriera dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, il Premio Eti-Olimpici del Teatro.
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