Archeologia del contemporaneo e confine
Il Museo Wunderkammer collezione di immaginari urbani presenta l’evento “Archeologia del contemporaneo e confine”.
Comunicato stampa
Archeologia del contemporaneo e confine
Wunderkammer – collezione di immaginari urbani chiude il ciclo di appuntamenti di “Archeologia del Contemporaneo e Confine”, giovedì 5 novembre a partire dalle 18 presso la palazzina gialla dell’area Ex- Michelin, nei pressi del quartiere “Le Albere”.
Wunderkammer ospiterà l’installazione di Davide Allieri e il dibattito tra Cristina Mattiucci, Elvira Vannini, e gli autori di “Verde cortina” Matteo Tacconi e Ignacio Maria Coccia, introdotti da Chiara Rizzi.
A conclusione intrattenimento con musica folk di Zio Cantante.
05 novembre 2015
18.00 dibattito “Archeologia del Contemporaneo e Confine”
18.00-22.00 Davide Allieri, installazione “Devotion”
20-20.30 Apertura di tutta la palazzina gialla
20.00-22.00 Intrattenimento con Zio Cantante
Anche per questo appuntamento il museo Wunderkammer apre alla cittadinanza uno spazio sospeso: la palazzina gialla nei pressi del quartiere Le Albere in via Roberto da Sanseverino 95. La struttura del 1951, è stata per anni sede di uffici e abitazioni dei custodi, delle diverse società di gestione delle telecomunicazioni, la storica Telve, poi Sip, quindi Telecom. Nel corso dei lavori per l’edificazione del quartiere Le Albere, la palazzina è stata sede del team di architetti addetti al lavoro di riqualifica. Curiosamente scampata al processo di rinnovamento urbano, attualmente è dismessa, testimonianza preziosa del tessuto urbanistico originario dell’area.
“Archeologia del contemporaneo e confine” è un progetto di museo Wunderkammer in collaborazione con l’Ufficio Archeologia della Soprintendenza ai Beni culturali e il Centro di Salute Mentale della Provincia di Trento, che nasce dall’incontro tra realtà differenti che hanno riconosciuto un oggetto d'interesse comune: ciò che viene espulso, rifiutato, escluso dal discorso – artistico, culturale, sociale – sul contemporaneo. Le attività di “Archeologia del contemporaneo e confine” comprendono giornate di studio, laboratori, interventi urbani e residenze di artisti invitati a lavorare insieme agli ideatori del progetto.
Cuore dell’appuntamento del 5 novembre sarà la presentazione di “Devotion” di Davide Allieri, che chiude la residenza trentina con la seconda parte della mostra “1.0608 cubic meters” già in esposizione al MAG, realizzando una riflessione che tende un filo tra l’archeologia, il suo metodo di ricerca e l’epoca contemporanea.
A seguire il dibattito tra Elvira Vannini e Cristina Mattiucci, e, su introduzione di Chiara Rizzi, Ignacio Maria Coccia e Matteo Tacconi autori della ricerca fotografica “Verde Cortina”, un percorso lungo il non luogo un tempo Cortina di Ferro e oggi biotopo naturale, una fascia di pochi chilometri non occupata da edifici o interventi antropici.
Con:
- Davide Allieri, artista, vive e lavora a Milano. In Gran Tour presso Wunderkammer, per questo
appuntamento propone la proiezione di Devotion.
- Ignacio Maria Coccia, fotografo, lavora per l’agenzia Contrasto. Ha pubblicato su diverse testate, italiane e internazionali, tra le quali Financial Times, Le Monde, Sportweek, National Geographic, L’Espresso, IL e Io Donna.
- Cristina Mattiucci, architetto, docente di ambiente e territorio presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento.
- Chiara Rizzi, architetto, dottore di ricerca in architettura e urbanistica, insegna presso il Facoltà di Ingegneria di Trento
- Matteo Tacconi, giornalista. Segue i Balcani, l’Europa centrale e l’area post- sovietica. Scrive su diverse testate, tra cui Europa, Limes, Il Venerdì di Repubblica e Il Manifesto. Autore, con Ignacio Maria Coccia, di Verde Cortina.
- Elvira Vannini, storica dell’arte, critica e curatrice indipendente, attualmente docente presso la NABA di Milano.
- Zio Cantante, gruppo di rubacuori zoppicanti, appassionati di musiche popolari di tutto il mondo. In occasione dell’appuntamento del 5 novembre si esibirà in un repertorio di musiche Klezmer e tradizionali albanesi.
“Archeologia del contemporaneo e confine” è realizzato in collaborazione con Tiring house, l’Ufficio Archeologia della Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, Centro di Salute Mentale di Trento, Impact Hub Trentino e con il contributo di Fondazione Caritro.