Badlands. Pratiche di rigenerazione urbana

Informazioni Evento

Luogo
MACRO TESTACCIO - SPAZIO FACTORY
Piazza Orazio Giustiniani, 4 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Apertura al pubblico: 14 e 15 novembre 2015
Orario: 13.00 – 20.00

Vernissage
13/11/2015

ore 18

Contatti
Email: mostrabadlands@gmail.com
Sito web: http://www.mostrabadlands.com
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Il percorso espositivo è stato curato dagli studenti della V edizione del
Master MaRAC in “Management delle Risorse Artistiche e Culturali”
promosso dalla Fondazione Roma e dall’Università IULM

Generi
arte contemporanea, collettiva

Rigenerazione urbana come tentativo di dare nuova vita al tessuto sociale e culturale in aree della città di Roma spesso marginalizzate. Questo il filo conduttore delle opere e dei progetti che saranno esposti nella mostra Badlands. Pratiche di rigenerazione urbana.

Comunicato stampa

Roma, 11 novembre 2015 - Rigenerazione urbana come tentativo di dare nuova vita al tessuto sociale e culturale in aree della città di Roma spesso marginalizzate. Questo il filo conduttore delle opere e dei progetti che saranno esposti nella mostra Badlands. Pratiche di rigenerazione urbana, dal 13 al 15 novembre 2015 presso la Factory – Spazio Giovani di Roma Capitale, all’interno dell’ex-mattatoio del quartiere Testaccio. L’evento, interamente ideato e organizzato dagli studenti della V edizione del Master in Management delle Risorse Artistiche e Culturali (MaRAC), promosso dalla Fondazione Roma e dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, è prodotto in collaborazione con Zétema Progetto Cultura e Fondazione Adriano Olivetti, e gode della sponsorizzazione tecnica di Agorà s.r.l.

Il percorso espositivo intende esplorare le Badlands, terre ‘cattive’, da due differenti punti di vista, sia ritratte nella loro forma estetica e oggettiva, con opere fotografiche e pittoriche, sia indagate, quali bacini fecondi di nuove potenzialità, attraverso progetti di alto valore socio-culturale.

Varie sono le opere che ritraggono la doppia valenza di questi luoghi: dagli spazi stranianti fotografati da Stefano David, alle ‘architetture urbane’ su tela della pittrice Sabrina Ortolani; dal confronto tra i cinema ‘Impero’ di Roma e Asmara documentato da Antonio Politano, alla rappresentazione dell’incontro tra stratificazione architettonica e ambiente naturale nel progetto di Angelo Marinelli e agli scatti intimi di una Roma fatta anche di luoghi nascosti e abbandonati di Andrea Gabriele.

Nella sezione dedicata ai progetti sono documentati i tentativi di rigenerazione urbana non ancora realizzati, oppure già avviati e in fase di attuazione nella città di Roma, come i noti interventi di street e public art, volti alla creazione e fruizione di un'arte partecipata ed inclusiva, SanBa - ideato dal team creativo di Walls per il quartiere San Basilio - e Big City Life - ad opera di 999Contemporary per Tor Marancia, entrambi realizzati con il contributo di Fondazione Roma-Arte-Musei.

L’incontro e la partecipazione attiva degli abitanti nei processi creativi e progettuali costituisce anche il trait d’union tra il progetto Nuova Gestione, a cura del collettivo sguardo contemporaneo, Esperimenti urbani ad opera di TAU Studio, e Lago ex Snia, bacino naturale preservato con grande impegno dalla cittadinanza, proposto dal collettivo di ingegneri Dauhaus. Il Km Verde – di Guendalina Salimei - e Immaginare Corviale - ad opera di Stalker/ ON, in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti - hanno invece come oggetto il complesso abitativo periferico: il primo a favore di nuove forme condivise ed eco-sostenibili dell’abitare, il secondo proponendo una nuova idea di spazio pubblico vissuto, immaginato e trasformato tramite pratiche di progettazione condivise dagli abitanti. Sarà infine esposto il progetto Sopraelevata: da ecomostro a bioparco – di Massimo Casavola e Lucio Altarelli – volto ad indagare le potenzialità di recupero del mostro architettonico, per investirlo di un nuovo valore sociale.

Ad accompagnare l’esposizione, l’installazione interattiva del collettivo Polisonum e una performance di video mapping a cura del gruppo ATO, che concorreranno a rendere la mostra un’esperienza del tutto immersiva e coinvolgente per i visitatori.