Contemporary Visions

Informazioni Evento

Luogo
VILLA BEMBO CALIARI
Piazzetta Mario del Monaco, 98 , Casale sul Sile, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun mar gio 15.00 - 19.00 mer 9.30 - 13.00 e 15.00 - 19.00 ven 9.00 - 13.00
sabato e domenica 10.00 - 12.00 e 15.00 - 19.00

Vernissage
21/11/2015

ore 17

Contatti
Email: info@segnoperenne.it
Sito web: http://www.segnoperenne.it
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Gaetano Salerno
Generi
arte contemporanea, collettiva

Verrà presentata al pubblico una selezione ragionata degli ultimi lavori (oli e acrilici su tela) dei quattro artisti per evidenziare il differente approccio all’osservazione della realtà contemporanea (il refrain contemporary visions caratterizza infatti, e guida, l’azione simultanea e sincronica del gruppo) attraverso quattro differenti stili, quattro differenti visioni, quattro differenti ricerche accomunate dall’uso di un linguaggio comune, quello pittorico.

Comunicato stampa

Si inaugura sabato 21 novembre 2015, alle ore 17.00, presso gli spazi espositivi di Villa Bembo Caliari di Casale sul Sile (P. tta Mario del Monaco, 98; vedi scheda evento allegata), Contemporary Visions, collettiva dei pittori Brugi, Roberto Bordin, Renato Cestaro e Carlo Scomparin.
La mostra, visitabile fino a domenica 29 novembre 2015 e già anticipata dai due appuntamenti introduttivi al progetto (le due doppie personali “Leggimi un quadro”) e proposti al pubblico nei mesi di settembre e ottobre 2015 presso gli spazi espositivi della Libreria Lovat di Villorba (Treviso), è curata e presentata dal critico d’arte Gaetano Salerno e realizzata in collaborazione con Arte4, Segnoperenne e patrocinata dal Comune di Casale sul Sile.
Verrà presentata al pubblico una selezione ragionata degli ultimi lavori (oli e acrilici su tela) dei quattro artisti per evidenziare il differente approccio all’osservazione della realtà contemporanea (il refrain contemporary visions caratterizza infatti, e guida, l’azione simultanea e sincronica del gruppo) attraverso quattro differenti stili, quattro differenti visioni, quattro differenti ricerche accomunate dall’uso di un linguaggio comune, quello pittorico, che declina le singole visioni nella composizione di mondi pittorici resi nella complessità di forme e di colori sempre inattesi e imprevedibili.
L’esperienza del gruppo Arte4 nasce primariamente come scambio simbiotico e condiviso; forti legami relazionali quindi che consentono ai quattro pittori, ciascuno nel solco della propria ricerca, di trarre spunto l’uno dall’altro per compiere poi, singolarmente, incursioni nella realtà odierna nel tentativo di coglierne le differenti sfumature, evidenziando così come la pittura rappresenti, all’origine, un gesto intellettuale e la visione sia preceduta dal pensiero, processo metamorfico dall’idea creante alla sua configurazione concreta.
Muovendo infatti da esperienze le cui origini sono riconducibili alle principali espressioni artistiche della contemporaneità – nel periodo storico compreso tra le Avanguardie del primo e secondo Novecento – e focalizzando la propria attenzione sui soggetti propri della quotidianità, lo sguardo molteplice dei quattro artisti origina un iper-guardare per restituire (talvolta per giustapposizione, talvolta per sovrapposizione, talvolta per antitesi) uno spaccato completo ed esaustivo della realtà fenomenica.
L’unione dunque dei quattro percorsi di analisi del dato reale trascende la parzialità di una visione individuale, sempre soggettiva e selettiva, divenendo paradigma dell’eterogeneità di una realtà ricomposta dalle singole esperienze e dalle singole attenzioni in favore di una nuova forma di visione panottica in cui ciascuno osserva ed è osservato, contemporaneamente soggetto e oggetto del guardare, ridiscutendo inoltre la validità di una ricerca unidirezionale che nel gruppo dei quattro diviene invece polifunzionale e conduce alla riscoperta di un punto di vista più elevato, esteso oltre il confine metaforico del nostro orizzonte ottico.
Fedeli a una pittura che esprime, nell’immediatezza dei pochi elementi strutturali e cromatici della composizione, l’approccio sentimentale all’oggetto pittorico ritratto, i quattro artisti s’inoltrano nella realtà circostante ricercando rapporti empatici con gli elementi, selezionati, osservati e trasfigurati per estrapolarne l’essenza all’oblio, ponderandone le differenti nature attraverso approcci lenti, riflessivi, multisensoriali e sinestetici.
Paesaggi urbani e campestri, metropoli d’acqua e di cemento, elementi naturali e artificiali, ciminiere di fabbriche e campanili di chiese, crinali di colline e alti edifici, alberi e autovetture, laguna e terraferma, cieli tersi e luminosi e liquide foschie, divengono dapprima pretesto per organizzare un’osservazione capillare di un territorio esteso ben oltre le geografie dei propri spazi consueti e, successivamente, soggetti attraverso i quali strutturare narrazioni visive che, nella scelta e azione di ciascuno dei quattro pittori, tessono relazioni significative con la propria psiche, con i propri trascorsi, con le proprie esperienze esistenziali; il risultato finale è la resa di un mondo sfaccettato e complesso, talvolta dinamico e talvolta statico, talvolta definito da contorni indubbi ed evidenti (come la certezza di una visione), talvolta labile e fluido come un pensiero contemporaneo, vittima di dubbi e opinabilità che nemmeno la pittura è in grado di fugare.
I paesaggi metropolitani di Roberto Bordin esprimono il fascino di una contemporaneità frenetica e dinamica mettendo contemporaneamente in evidenza, in questi palcoscenici di luci e cemento, la destrutturazione di relazioni umane soppiantate da relazioni meccaniche e dalle forze vettoriali che spostano il punto di fuga e la linea di visione oltre le claustrofobiche barriere di alti edifici; gli oggetti selezionati e colti nella struttura primaria da Brugi, isolati negli spessi contorni ed esaltati talvolta da accese campiture fauves e talvolta da uniformanti piattezze cromatiche metafisiche, vengono così allontanati da un immediato presente e collocati nel luogo nostalgico delle memorie, sorretti da un sentimentalismo evidente e perdurante che garantisce loro una sopravvivenza al tempo e all’ingrigire della dimenticanza; i mondi di Renato Cestaro sussistono invece nella forma indefinita tra “ciò che è stato e ciò che non sarà più”, delineando con rapida indeterminatezza una realtà informale in cui la forma appare mutevole e in trasformazione e i cui elementi materici e aerei si fondono, invadendo i confini del certo e dell’incerto; la realtà astratta, lineare e rigorosa di Carlo Scomparin, giocata su pochi elementi geometrici piani ripetuti come modulo compositivo e relazionale tra elementi, restituisce una realtà giocosa e utopica, lasciando intuire, nella ricerca di strutture armoniche e iperboliche, l’esigenza di ridisegnare e ricomporre – almeno nell’universo onirico - il caos disarmonico del contingente.
Arte4 diventa così un’esperienza corale e sommativa (declinata nelle distinte fasi di analisi e sintesi) all’interno della quale la parte esprime, ricrea e ridefinisce l’insieme e nella quale ciascun artista si rivela elemento periferico e centrale della visione pittorica, vivificato ed esalto dall’altrui esperienza indagativa e osservativa, esaltando anzi, con la propria visione, la relazione e la ricerca nell’altro da sé di una verità plurima e ramificata, non più racchiusa all’interno dei contorni evidenti di una singola tela.
BIOGRAFIE ARTISTI:
Brugi. Giancarlo Brugnera, in arte Brugi, consegue il diploma di Maestro d’Arte nel 1972, completando la maturità d’arte applicata di grafica all’Istituto Statale d’Arte di Venezia. Si occupa di grafica, comunicazione pubblicitaria, fotografia, design e interior design. Partecipa a mostre e installazioni con un gruppo molto attivo di artisti in provincia di Venezia. Nel suo percorso artistico sviluppa una ricerca cromatica della materia e approfondisce la conoscenza formale della struttura compositiva. Espone in varie mostre e alcune sue opere sono presenti in collezioni private.
Roberto Bordin. Nasce nel 1959 a Mestre; vive e lavora a Mogliano Veneto in provincia di Treviso. Frequenta per alcuni anni la scuola tecnica, coltivando sempre la passione per il disegno. Il suo percorso pittorico ha una formazione prevalentemente autodidatta che nel tempo, attraverso i contatti nel campo artistico, si è arricchito e consolidato. La costante che accompagna questo percorso è la sua visione del mondo contemporaneo che rappresenta attraverso colore, segno e movimento, esaltandone dimensione, spazio e frenesia. Dal 1998 è presente, nel panorama artistico italiano ed estero con mostre personali e partecipazione a Fiere d’Arte.
Renato Cestaro. Nasce a Mestre nel 1952; vive e lavora a Mestre. Autodidatta, fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per i colori e in particolare per la tecnica impressionista, postimpressionista e astratta. Per questa sua passione è alla continua ricerca di pigmenti primari per crearsi autonomamente i colori che meglio rispecchino il suo carattere sulla tela. L'obiettivo che si è posto è infatti quello di estrapolare con colori vibranti "l'anima" da un soggetto apparentemente banale rendendolo accattivante allo sguardo. Ha frequentato e frequenta corsi di pittura ed è alla costante ricerca e sperimentazione. Partecipa a varie mostre ed ex-tempore nel Nord Italia, ottenendo ottimi risultati e consensi di critica.
Carlo Scomparin. Nasce a Venezia nel 1951 e da sempre carta, matita e colori fanno parte della sua vita. La sua pittura percorre molti aspetti, passando da una base naif, resa propria e personalizzata con uno stile unico, a opere di carattere astratto, dove a dominare sono colori, forme e materia. L’artista ama molto giocare con le figure geometriche e i chiaroscuri della materia in rilievo, prediligendo, per le sue tele, la forma quadrata. Sue opere sono presenti in collezioni private europee.