Fausto Maria Franchi – L’orma del cerchio
Con L’orma del cerchio Fausto Maria Franchi ha voluto focalizzare nella mostra la sua personale ricerca intorno a questa figura geometrica, che sembra generata dal vortice cosmico e a sua volta è generatrice di forme a cominciare da quella, elementare e complessa, dell’anello con la quale si identifica il moto dell’universo e delle orbite dei pianeti.
Comunicato stampa
Con L'orma del cerchio Fausto Maria Franchi ha voluto focalizzare nella mostra la sua personale ricerca intorno a questa figura geometrica, che sembra generata dal vortice cosmico e a sua volta è generatrice di forme a cominciare da quella, elementare e complessa, dell'anello con la quale si identifica il moto dell'universo e delle orbite dei pianeti. Oggetti di decoro, da sempre e in diverse civiltà, gli anelli sono stati simboli di relazioni interpersonali o dell'appartenenza a un determinato censo. E circolare è anche la forma più antica dei vasi, contenitori degli elementi indispensabili all'umanità: l'acqua, le messi, gli olî essenziali per ogni momento della vita, dalla nascita alla morte. La forma è, nel percorso dell'artista, il veicolo di significati che vogliono spaziare nell'universo misterioso e misterico dei segni e dei simboli. Ma essa non esisterebbe se non ci fosse alla base della sua germinazione la scelta della materia nella quale poi la forma si connaturerà. La sperimentazione sui materiali preziosi è la chiave di volta per capire come e perché l'attività di raffinato artigiano diventi opera d'arte di un orafo-artista. Franchi infatti fa parte della generazione degli sperimentatori di nuovi linguaggi artistici che prende le mosse dagli anni cinquanta, quando l'arte italiana abbandona la tradizione figurativa per lanciarsi nell'esperienza esistenzialista e moderna dell'informale prima, dell'arte programmata, della pop romana e dell'arte povera poi.
Per oltre cinquant'anni egli ha sperimentato sempre nell'ambito dei materiali "eletti" dell'oreficeria (l'oro, l'argento, gli smalti) non negando mai l'importanza dei materiali ai fini di conservare e proteggere, tra le altre coeve ricerche degli scultori sull'"ornamento d'artista", la simbologia antica che solo la materia nobile dà al gioiello. Il mestiere di orafo non è lo stesso di quello dello scultore. Questi parte dall'idea dell'oggetto che vuole plasmare e la materia utilizzata è "trovata" e scelta tra tante. Per l'orafo è la materia che suggerisce e accompagna l'ideazione del motivo decorativo che si appresta ad accogliere.
Il concetto non sfuggiva, già dagli anni '40 del secolo scorso, a un gioielliere come Mario Masenza, operativo a via del Corso fino a metà degli anni ‘60. Nascono così i gioielli che Masenza faceva disegnare ad artisti che si affacciavano alla notorietà, da Afro a Mastroianni, a Novelli, a Consagra, a Cannilla etc. Parallelamente la Galleria nazionale d'arte moderna, di cui era direttrice Palma Bucarelli, valorizzò il gioiello contemporaneo. Nel 1967 infatti Bucarelli inviò un cospicuo numero di gioielli di scultori-artisti contemporanei (Cannilla, Santoro, Uncini, Lorenzetti) al padiglione italiano dell'Expo di Montreal. A chiusura dell'esposizione, molte delle opere vennero acquisite dalla Galleria
Questo passato di attenzione istituzionale al "gioiello" d'artista e l'intenzione di rinnovare l'interesse sul genere è il motivo che sta alla base di questa mostra di Franchi, autore di oggetti che testimoniano la trasversalità delle forme così come la immutabile identità di gioiello e materia preziosa.
Fausto Maria Franchi (Roma, 1939) si forma, sotto la guida di Orlandini e Gerardi, presso il Museo Artistico di Roma, ramo oreficeria. Vince nel 1964, nell'ambito della Mostra Internazionale dell'Artigianato di Firenze, il 1° Premio per il Concorso Nazionale d'Oreficeria, indetto dal Ministero dell'Industria e Commercio. Nel 1965 realizza la legatura in argento e oro per il "Libro d'oro della città di Roma" e nel 1967 ottiene il riconoscimento e iscrizione, con medaglia d'oro, all'Albo d'Onore del Lavoro.
Già presidente degli orafi e membro della Presidenza Nazionale dell'Artistico della CNA, promuove nel 1993 (e fino al 2008 ne è il direttore artistico) la mostra a tema con scadenza annuale Desideri Preziosi, indetta dalla C.C.I.A.A. di Roma presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra. Nel 1998 fonda l'associazione culturale "Cenacolo dell'oreficeria" per promuovere, con una serie di conferenze e dibattiti sulle tecniche e sulla storia dell'arte applicata, la cultura orafa in Italia. E' stato membro permanente della Commissione Periti ed Esperti della CCIAA di Roma.
Nel maggio 2003 riceve dal Sindaco di Roma Walter Veltroni l'onorificenza di "Maestro dell'Artigianato". E' socio dell'Università e Nobil Collegio degli Orafi, dello Schmuckmuseum di Pforzheim, del Deutsches Goldschmiedehaus di Hanau e dell'AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo. E' direttore artistico di gioielloinarte concorso Internazionale del Gioiello, indetto dal Nobil Collegio degli Orafi di Roma, con scadenza triennale a partire dal 2012. Le sue opere fanno parte delle collezioni del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, Firenze, dello Schmuckmuseum di Pforzheim, del Neue Sammlung - Staatliches Museum München.